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"Su Spotify le mie canzoni modificate": l'accusa di plagio del cantautore Ance

Andrea Lovito, Ance

Originario di Empoli, il musicista toscano ha scoperto due suoi album modificati: "Sto contattando chi di dovere per chiedere l'eliminazione del profilo"

C'è chi prende le canzoni degli altri e le fa passare per sue. Le ruba, le modifica giusto un po' e le carica su Spotify. Vittima del presunto furto è un cantautore empolese, Andrea Lovito, meglio noto come Ance. Ne ha dato notizia sul suo profilo Facebook, di fatto aprendo un caso e ponendo la lente d'ingrandimento su una clamorosa stortura - per usare un eufemismo - nella piattaforma musicale più famosa al mondo.

Sui social, Ance inserisce anche i link delle sue canzoni paragonate alle altre tracce. Ad esempio nel 2011 ha pubblicato l'album 'Professionisti nel campo'. Su Spotify appare un'artista di nome Edith Baker che nel 2023 avrebbe rilasciato un album praticamente identico. Alcuni titoli sono gli stessi, altri sono simili a quelli del cantautore empolese: per esempio 'L'attaccatore di manifesti' diventa 'Editore di poster'. E ancora. Nel 2013 Lovito ha pubblicato un altro album, dal titolo 'Tradizione commerciale'. Su Spotify c'è un certo Raphael Richards, sul suo profilo si notano canzoni identiche a quelle di Ance ma coi titoli cambiati, tipo la title track che diviene 'Tradizione aziendale'.

E la musica? Per quello, scrive Ance, questi artisti "attraverso altri software hanno rallentato il tempo di ogni traccia di qualche punto di bpm e hanno alzato di una tonalità la musica, lo si può fare tranquillamente con programmi gratuiti" rendendo "la mia voce buffa e innaturale tipo Chipmunk [una voce alterata che può suonare fastidiosa, ndr]".

Lovito, fiorentino d’adozione, fa musica fin dall’adolescenza: oggi suona in band, dal 2002 al 2022 ha pubblicato sei album, è musicoterapista e lavora come educatore. Sentito sulla vicenda, scoperta casualmente, racconta: "Ho provato a fare questo post anche per capire se è successo anche ad altri" ma al momento riferisce di non aver trovato precedenti simili, almeno in Italia. Il racconto sui social ha sollevato indignazione da parte di musicisti e non solo, "molti sono rimasti increduli" dice Ance, che aggiunge di non spiegarsi come sia potuto succedere, "i miei originali non arrivano neanche alle mille visualizzazioni, io mi dichiaro un semiprofessionista" mentre, i brani nei profili contano "più o meno 50.000 ascolti per ognuno". Dunque, aggiunge, "presumo che qualcuno dietro ci sia, che stia lucrando attraverso questi escamotage".

"Ho subito segnalato a Spotify e sto contattando chi di dovere per chiedere l'eliminazione del profilo" mentre, sull'ipotesi di agire legalmente, Ance risponde: "Voglio capire se ci sono i presupposti, almeno per chiudere il profilo, quello come minimo". Da quanto emerge, chi sta dietro questi profili (verosimilmente inventati) scaricherebbe le canzoni, cambiandole leggermente ma mantenendo melodia, struttura, testo. Un plagio in piena regola.

Nel mirino anche gli ascolti, perché le canzoni di Ance, o almeno quelle modificate e pubblicate sotto altri nomi, hanno numeri più alti di quelle reali. Le tracce sono inserite in playlist come 'Songs for sleeping' che in molti ascoltano in maniera casuale, in questo caso si tratta di canzoni che rilassano, alleviano il sonno. "Riflettendoci mi rendo conto che la cosa è grave", da qui la decisione di agire per cercare una risoluzione, perché se ci fossero altri casi del genere, "è meglio per tutti, non solo per me".

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