Elezioni Santa Croce, Bucci: "Caso Keu grande sofferenza. Tra i miei temi vivibilità e industria"
Mariangela Bucci è la candidata del centrosinistra a Santa Croce sull'Arno. Se la vedrà con Roberto Giannoni per la successione a Giulia Deidda, che abbandonerà la carica di sindaca dopo dieci anni di consiliatura. Psicologa, già assessora nella giunta Ciaponi e nella prima di Deidda, Bucci ha avuto deleghe importanti come cultura, politiche giovanili e scuola. È lei il nome scelto dal centrosinistra.
Come si è arrivati alla sua candidatura?
"Le richieste sono cominciate con sei mesi d'anticipo rispetto a quando ho detto ok. Il PD ha fatto una consultazione dei membri dell'assemblea e di persone vicine al partito, sul mio nome c'era assoluta convergenza, ho accettato per senso di responsabilità e dovere nei confronti della comunità".
Se lo aspettava?
"Non avevo questo nei miei obiettivi fino a qualche mese fa, ma è stato un motivo d'orgoglio vedere tutti convergere sul mio nome. Ho frequentato il partito negli ultimi cinque anni, sì, ma non mi aspettavo tutto questo riconoscimento. È qualcosa anche di affettivo oltre che politico".
Cosa può portare a Santa Croce e Staffoli la sua esperienza politica?
"Sono una persona molto concreta, anche per mestiere sono allenata all'ascolto e alla valorizzazione delle richieste che arrivano dalla cittadinanza. Ho tanta determinazione. Ho valori democratici e corrispondono a quelli della mia coalizione, credo che a questi non si debba rinunciare anche perché sul piano dei valori a Santa Croce abbiamo lavorato molto e abbiamo ancora moltissimo da dare. Certamente a questo dobbiamo affiancare una maggiore determinazione per rispondere ai bisogni che meritano".
Si parla molto di campo largo nel centrosinistra, ma a Santa Croce è una realtà da tempo...
"Abbiamo trovato convergenze in tempi molto brevi. Credo di aver mantenuto nel tempo buoni rapporti con le persone degli altri partiti come Alelanza Verdi-Sinistra, con Italia Viva, col Partito Socialista. Questo è stato di aiuto perché poi quando si converge su una persona c'è una questione di tipo politico ma la bontà delle relazioni ha un peso".
Santa Croce arriva dallo scandalo Keu. Come si guarda avanti dopo una cosa del genere?
"È stata una grande sofferenza. Sulle questioni ambientali ci sono stati enormi investimenti nella nostra zona. Molto semplicemente bisogna aspettare i risultati dell'inchiesta con piena fiducia nella magistratura e nel frattempo si continua a lavorare dando la massima attenzione al rispetto del territorio e alle questioni ambientali. Mi auguro che il tubone possa andare avanti, è un progetto che dice molto della visione ambientale che c'è a Santa Croce e nel nostro comprensorio.
C'è un tema particolare su cui si focalizza il suo programma?
"Ne abbiamo molti. Segnalo due punti. Il primo riguarda la preoccupazione riguardo la situazione economica del Comprensorio del Cuoio".
In cosa consiste?
"Il maggior indotto è legato all'industria locale, legata al mondo della moda che sta avendo una crisi la quale si ripercuote sul nostro paese. Possiamo pensare a una diversificazione produttiva, che non significa assolutamente mettere in secondo piano l'industria di cui Santa Croce vive da decenni. Dobbiamo però accogliere questi segnali e dobbiamo pensare seriamente che serve anche diversificare. Voglio essere chiarissima, la destra ha trasformato la parola "diversificazione" quasi in "abbandono" della filiera della concia, io penso a aggiungere e non a sottrarre".
E il secondo punto?
"È la vivibilità di Santa Croce e Staffoli, quindi strade asfaltate e marciapiedi senza barriere architettoniche. Anche maggior attenzione sulla raccolta rifiuti su cui incontrerò sia Geofor sia la cittadinanza".
Dalla parte opposta c'è stato chi le ha 'rimproverato' di avere esperienza solo in ambito culturale. Come risponde?
"La cultura è una faccenda importante. Peccioli è diventata Borgo dei Borghi attraverso l'arte contemporanea. Credo in una cultura che arriva a tutti. A Santa Croce il teatro ha contribuito alla formazione di generazioni, soprattutto perché si è dato la chance a tutti i giovani di entrare in contatto con realtà culturali. Io mi sono occupata anche di politiche educative, che sono il fiore all'occhiello di Santa Croce e Staffoli, penso ai progetti sull'educazione alimentare nelle scuole. Non sono temi da persone che guardano solo quello che non è necessario. Io mi sono occupata di varie cose, non comprendo questa critica, mi si deve misurare su quanto sono stata efficace. La cultura a Santa Croce ha portato investimenti e non ha tolto niente.
Uno degli argomenti più discussi da sempre a Santa Croce è l'integrazione con le diverse culture presenti.
"Non ho messo nessun punto specifico sul tema immigrazione perché non è più un tema, è la realtà. È una realtà in cui vivere e da cui cercare di trarre il meglio. Il meltin-pot è il futuro. Ho condiviso le scelte delle amministrazioni precedenti rispetto a questo argomento. Se vogliamo parlare di quanto sia impegnativo fare i conti con certe culture considerate diverse, bisogna dire che è nel confronto che ci si amalgama prendendo il meglio da tutti e tutte".
Ha iniziative in programma?
"Ci saranno incontri pubblici e con associazioni sia a Santa Croce sia a Staffoli. A oggi sull'agenda conto già almeno cinquanta incontri già fatti".