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Tagli ai servizi e pochi Oss assunti. Al San Luca ridotti turni e presenze

(foto gonews.it)

Per trovare un Operatore Socio Sanitario dentro ad alcune degenze dell’ Azienda Usl Toscana Nord Ovest e al S.Luca di Lucca in particolare, ormai bisogna fare quasi una caccia al tesoro: gli OSS mancano, la Regione Toscana non li assume ribaltando tutti gli effetti negativi sull’azienda sanitaria che, per coprire i turni con questo modello organizzativo è costretta a… tagliarli. A denunciare la situazione paradossale è la Uil Fpl di Lucca tramite il segretario provinciale, Pietro Casciani e il responsabile aziendale Andrea Lunardi; sotto la lente di ingrandimento ci finiscono in particolare alcuni reparti, oggi particolarmente attenzionati da questa nuova modalità organizzativa.

"Si è dato inizio a questa pratica con la terapia intensiva e sub-intensiva del presidio lucchese, seppur non ci sia stata ancora inviata alcuna informativa sindacale; ci risulta infatti, parlando con i lavoratori interessati del reparto che l’azienda ha promosso riunioni specifiche, da cui sono emerse con chiarezza le intenzioni dell’Usl Toscana Nord Ovest – proseguono Casciani e Lunardi -. Di fatto, dal primo maggio in terapia intensiva-subintensiva ci sarà una riduzione di un paio di unità di OSS come primo intervento e una riorganizzazione delle presenze sul turno H24 a seguire : invece di avere 2 operatori di questo profilo per ogni turno ce ne sarà uno solo; forse fino a giugno, poi potrebbe saltare pure quello. Un enorme passo indietro rispetto all’attuale organizzazione e nell’assistenza ai pazienti.

Questo evidentemente, permetterebbe all’azienda sanitaria di recuperare un buon numero di unità da spostare altrove ma, certamente a scapito prima di tutto delle degenze dell’area in questione e poi degli stessi lavoratori, a cui verrà tolto dallo stipendio l’indennità contrattualmente prevista, per una cifra che si aggira intorno a 100/150 € al mese; senza dimenticare poi che, questo “taglio”, renderà più difficoltoso conciliare i tempi vita familiare/lavoro, almeno all’inizio.

La stessa cosa dovrebbe avvenire nell’area chirurgica: un setting e specificatamente quello della chirurgia d’urgenza, conosciuto come D3, dovrebbe venire chiuso.

Era preventivato a giugno, ma, con la riduzione di un paio di unità già da maggio la decisione sarebbe di fatto anticipata".

Il nodo chiave, come soprascritto, è la carenza di OSS all’interno dell’ospedale, carenza che ad oggi mette in difficoltà tutto il presidio, dipartimento medico in primis; per dare una opportuna copertura di tutti i turni, l’azienda è stata portata ad effettuare delle scelte per poter sfruttare al meglio una “coperta troppo corta”.

"Certamente non si può neppure continuare come fatto fino a oggi, con il raddoppio dei turni per il personale in servizio – continuano i referenti della Uil Fpl – ma neppure questa è la soluzione: servono assunzioni di OSS e la Regione Toscana le deve autorizzare, in numero adeguato e non come fatto con atto deliberativo di inizio settimana, 3 OSS per tutta l'azienda USL Toscana Nord Ovest, uno schiaffo al buon senso.

Inoltre, la nostra preoccupazione, riguarda la possibilità che oltre alla terapia intensiva/sub-intensiva e al setting di chirurgia, le riorganizzazioni o più propriamente tagli, possano arrivare ad investire altri settori del presidio e altri profili come il personale infermieristico; questo nell’assoluta incertezza temporale, dal momento che non si riesce minimamente a comprendere se questo abbia validità solo per il periodo estivo oppure è una scelta strutturale, da cui temiamo non si voglia tornare indietro.

Non si può andare avanti così – concludono -, perché oggi il personale OSS e domani poi, forse altri operatori; a pagarne le spese sono i lavoratori e i cittadini che perdono la qualità del servizio e vedono progressivamente, ridursi la sanità pubblica conquistata nei decenni addietro".

Fonte: Ufficio stampa Uil Area Nord Toscana

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