Liberazione e centenario dalla morte di Matteotti, targa commemorativa a Greve
Cento anni fa moriva a Roma, vittima del regime fascista, il politico e giornalista antifascista Giacomo Matteotti. Era il 10 giugno 1924 quando una squadra fascista, capeggiata da Amerigo Dumini, rapì e assassinò il segretario del Partito Socialista Unitario, ritenuto colpevole di aver denunciato delle illegalità commesse dalla dittatura di Benito Mussolini. Il Comune di Greve in Chianti ha voluto rendergli omaggio nel giorno del settantanovesimo anniversario della Liberazione, festeggiato e condiviso con la comunità nel capoluogo e nelle frazioni, scoprendo una targa realizzata dall’amministrazione comunale nella piazza centrale del capoluogo che porta il nome dell’antifascista. La cerimonia che si è tenuta ieri, 25 aprile, alla presenza del sindaco, del vicesindaco e dei rappresentanti dell’associazione culturale Italia Nuova, ha mirato a lasciare un segno permanente e tangibile del pensiero e dell’impegno civile e politico di Matteotti. Con gli ideali dell’antifascismo scolpiti nella pietra, si è concluso il programma delle commemorazioni grevigiane che ha previsto la deposizione delle corone presso i monumenti situati a San Polo, La Panca, Greve, Strada e Panzano in collaborazione con l’Anpi.
Rientra nel ricco palinsesto delle celebrazioni della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, ideato e realizzato dal Comune, anche la pubblicazione del volume, disponibile presso la biblioteca comunale “Carlo e Massimo Baldini” e le librerie del territorio, “80 Anni di Libertà. La strada per la Liberazione nel territorio di Greve in Chianti attraverso il racconto dei testimoni”, curato dall’amministrazione comunale, edizioni Chiria. Il volume raccoglie 37 testimonianze del passato, molte delle quali inedite, che danno voce agli orrori della guerra, agli eccidi perpetrati tra le colline e i luoghi della montagna grevigiana, come La Panca, Cintoia Alta, Castello di Querceto, Greve, Uzzano, Lucolena. Dalle pagine del libro emergono ricordi legati alla povertà, alla fame, al terrore e al tentativo individuale e collettivo di resilienza dei sopravvissuti. Un mosaico di storie e vicende familiari, vissute in maniera diretta e indiretta, che rischiavano di perdersi nell’oblio del tempo e che adesso, come ha sottolineato l’assessore alla Cultura che ha coordinato il progetto culturale, diventano preziose fonti storiche sulle quali costruire e sviluppare una specifica attività di ricerca che il Comune sosterrà attraverso l’erogazione di una borsa di studio. Alla realizzazione del libro ha collaborato un gruppo di lavoro costituito a tale scopo da Tiziano Allodoli, Italo Baldini, David Bencini, Alessandro Bencistà, Maria Giovanna Bencistà, Anna Maria Ferruzzi, Marco Hagge, Magali Josse, Marco Lazzerini, Andrea Masini, Giuliano Monnecchi, Marco Monnecchi, Sergio Sanmicheli e Alessandra Molletti.
E’ legata all’ottantesimo della Liberazione di Greve in Chianti, avvenuta il 25 luglio 1944, anche la mostra fotografica e documentale “80 anni di libertà” che ha aperto i battenti al Museo San Francesco alcuni giorni fa alla presenza di tantissime persone fra i quali i testimoni, protagonisti del volume. L’iniziativa raccoglie foto, documenti, materiale multimediale e oggetti di uso comune, tracce che attestano la quotidianità negli anni del secondo conflitto mondiale, messi a disposizione dagli stessi cittadini. Gli oggetti esposti nella mostra provengono dalle collezioni private di Francesco e Fabio Modi, Cristiano e Manfredi Cosi, Giulio Saturnini e Tiziano Allodoli. La mostra è visitabile fino al 25 luglio, negli orari di apertura del museo.
Fonte: Ufficio Stampa Associato Chianti Fiorentino