Maleodoranze allevamento suini, la Regione accoglie l’istanza del Comune
La Regione Toscana accoglie la richiesta del Comune di Barberino Tavarnelle e avvia il percorso procedurale per il riesame dell'Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata con decreto dirigenziale nel 2016. A seguito delle numerose segnalazioni trasmesse dall'amministrazione comunale, in merito alle maleodoranze, causate dall'attività di allevamento suini dell'azienda agricola situata a Barberino Val d'Elsa, e alle valutazioni emerse dalla relazione di Arpat, la Regione procederà con una revisione dell'Aua dedicando una particolare attenzione all'impatto che l'attività provoca in termini di maleodoranze e polveri diffuse, segnalate in maniera consistente da più parti del territorio comunale e poi verificate dall'ente di controllo. È quanto fa sapere con una comunicazione formale indirizzata all’amministrazione comunale e all’azienda interessata.
L'autorizzazione Aua di cui da tempo è in possesso l'azienda autorizza la stessa a scaricare al suolo le acque reflue assimilate a domestiche derivanti da due immobili: l'edificio principale, adibito a laboratorio, e punto vendita ed annesso agricolo, adibito a ricovero animali ma non prende in analisi le problematiche che il Comune di Barberino Tavarnelle ha segnalato e che sono state oggetto di verifica da parte di Arpat attraverso vari controlli e sopralluoghi svolti dall'ente preposto.
Secondo la relazione elaborata dagli uffici competenti di Arpat, dopo aver effettuato un ciclo di verifiche ispettive, le maleodoranze sembrano causate dall'accumulo delle deiezioni nel terreno dove pascolano i suini e dal sollevamento di polveri delle stesse zone quando il branco viene movimentato e il terreno viene sottoposto a lavorazione. Arpat ha provveduto a chiedere all'azienda di rivedere alcune modalità di allevamento sulla base delle criticità riscontrate e ha rafforzato le istanze del Comune di Barberino Tavarnelle proponendo alla Regione Toscana di rivedere l'autorizzazione Aua. Secondo tale analisi è opportuno tener conto delle maleodoranze e delle polveri e aggiornare l’autorizzazione in modo che contempli tutti gli impatti delle attività e non limitarsi solo allo scarico dei reflui.