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In Italia un agriturismo su cinque è toscano

L’agriturismo toscano è in salute, ma può crescere ancora grazie ai servizi e alle attività didattiche offerte, e a politiche attente al territorio.  Un agriturismo italiano su 5 si trova in Toscana. Sono 5.634 le strutture agrituristiche nel territorio regionale, e rispetto al 2010, in controtendenza con il trend nazionale e delle altre aziende agricole, sono aumentate del 7,3%.

A sottolinearlo è la Cia Toscana, su dati presentati da Irpet Toscana, in un convegno che si è tenuto a Capannori.

Guidano Siena (1.265 strutture) e Grosseto (1.248) seguite da Firenze (838), Arezzo (704) e Pisa (545). Il 48% delle strutture agrituristiche toscane è condotto da una donna. Sono oltre 80 mila i posti letto negli agriturismi toscani (circa 300 per comune), distribuiti su quasi 42mila camere e 2,2mila piazzole. Le aree con più strutture agrituristiche sono la Val d’Orcia, le aree interne della Maremma Interna, in Val di Cecina e in alcuni comuni del Chianti Classico.

“L’agriturismo è un’attività fondamentale per l’agricoltura toscana – sottolinea Valentino Berni, presidente Cia Toscana -, vale occupazione e reddito per le aziende, oltre al valore aggiunto per il territorio. Gli anni del Covid hanno condizionato e rallentato la crescita del settore in alcune aree della Toscana, mentre nelle zone più vocate il settore agrituristico ha retto, anche negli anni della pandemia, rappresentando una delle poche forme di turismo possibili”.

L’agricoltura toscana (e italiana) è in una fase critica, con elevati tassi di abbandono della superficie agricola, soprattutto nelle aree di montagna. Possono le attività agrituristiche contrastare l’abbandono? “L’agriturismo è in grado di dare valore aggiunto alle aziende agricole e ai territori grazie alla multifunzionalità – afferma Franco Masotti, presidente di Turismo Verde Cia Toscana (che conta 1.900 agriturismi in tutta la regione) -. Oggi solo in un terzo dei casi l’agriturismo offre il solo alloggio; ancora meno frequenti la sola ristorazione e la sola degustazione. Grosseto sembra prevalentemente specializzata nell’alloggio, mentre Siena e Firenze nella degustazione e ristorazione. Lucca mostra un quadro diversificato di attività, soprattutto legate alla valorizzazione del capitale naturale”.

Molto importanti, infine, sono i servizi offerti dalle attività agrituristiche: il 17,6% hanno la possibilità di fare trekking; il 14,9% mountain bike; il 12,8% escursioni; il 12,4% sono fattorie didattiche; oltre ad escursioni, equitazione e corsi di vario tipo, dalla cucina tipica, alle degustazioni in cantina.

Fonte: Cia - Ufficio stampa

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