Gambelli come Piovanelli: un nuovo arcivescovo 'targato' Castelfiorentino
Castelfiorentino è la città dei calciatori, ma anche di ciclisti e cicliste che hanno scritto la storia. Ora, però, è anche la città degli arcivescovi. La nomina di Gherardo Gambelli come successore di Giuseppe Betori porta i riflettori sul borgo dell'Empolese Valdelsa, che così ha tirato fuori due degli ultimi quattro vertici dell'Arcidiocesi di Firenze. Il precedente illustre è Silvano Piovanelli, scomparso nel 2016 e legatissimo alla cittadina in provincia di Firenze.
Curiosamente nessuno dei due è nato a Castelfiorentino, perché Gambelli sulla carta d'identità ha scritto Viareggio - ma i natali sono castellani, eccome, basti pensare a papà Gianfranco governatore della Misericordia - e Piovanelli veniva da Ronta, in Mugello.
Piovanelli è stato arcivescovo dal 1983 al 2001, in precedenza aveva passato moltissimo tempo proprio a Castelfiorentino. Arrivò a Castello, comune rosso e 'mangiapreti' per eccellenza e riuscì a rivitalizzare la parrocchia. Vale la pena citare un passaggio della sua biografia dal sito del Vaticano, che riporta l'esperienza castellana durata quasi venti anni.
"Nel 1960 è stato nominato preposto di Castelfiorentino, un grande centro con una lunga tradizione di vigoroso impegno politico fortemente ideologizzato, dove, nell'immediato dopo-guerra, tensioni violente e un risorgente anticlericalismo avevano provocato lacerazioni profonde nel tessuto sociale e religioso. Ha gettato le basi per una rispettosa e feconda collaborazione. Soprattutto, però, ha sensibilizzato la comunità ecclesiale alla assunzione delle sue responsabilità. Nasceva così nell'Arcidiocesi il primo esperimento di conduzione pastorale comunitaria: il primo consiglio pastorale parrocchiale che si occupasse non solo di problemi pastorali specifici, ma anche di quelli amministrativi".
Famose anche le sue parole in un'intervista a Vatican Insider realizzata nel 2014 riguardo un aneddoto sull'alluvione del 1966, quando lui era di stanza a Castelfiorentino e rimase isolata la casa di riposo: "Appena le acque si ritirarono, andammo a prendere gli anziani ricoverati. L'unico modo per non mandarli via era di accoglierli nelle case. Mi ricordo di uno che non veniva mai in chiesa, ma che accolse una coppia di vecchietti facendola dormire nel proprio letto, mentre lui e la moglie si erano sistemati sul divano. Spero che a quest’uomo capiti quello di cui parla il Vangelo di Matteo al capitolo 25: “Ma quando mai, Signore, t’abbiamo fatto questo?”. “Quella volta che tu mi mettesti a letto, nel tuo letto, e tu e tua moglie andaste a dormire sul divano”."
A Piovanelli Castelfiorentino ha intitolato anche un parco nel 2018. Proprio Piovanelli è stato l'ultimo arcivescovo a essere originario della provincia di Firenze, dato che i successori Antonelli e Betori vengono entrambi dall'Umbria. Adesso tocca a Gambelli, un altro pezzo di Castelfiorentino.