Giorgio Panariello si racconta: "Aria Fresca era come Zelig, che ricordi"
I mille volti di Giorgio Panariello, notissimo comico, attore e conduttore toscano, per la prima volta raccontati in un podcast. È uscita ieri una nuova puntata di BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli, dove ha presenziato il comico versiliese. Dopo la sua partecipazione a LOL - Chi ride è fuori, è stato un nuovo rilancio per Giorgio Panariello, anche di fronte a un pubblico di giovani che potrebbero non averlo seguito nelle sue vicende televisive e cinematografiche.
Partito col botto con Vernice Fresca e Aria Fresca, "lo Zelig di allora" con Carlo Conti come presentatore, Panariello ha raccontato il suo debutto in Rai con un programma "spacca-ascolti" come Torno Sabato. Non ha tralasciato i personaggi che lo hanno consacrato, da Merigo a Lello Splendor, passando per Mario il bagnino e Naomo. Ha raccontato anche il rapporto speciale con Renato Zero, che imita talmente alla perfezione da aver fatto trarre in inganno anche il cantante romano.
Tra gli aneddoti succosi che sono emersi, quando la Rai lo ha escluso dalle scene per 3 anni a fine anni '80 per l'imitazione di Roberto Benigni, con un telefono a forma di pomodoro che squillava troppo. Quegli squilli, che dovevano arrivare per completare lo sketch, in realtà erano stati troppo anticipati. Spazientito, Panariello rispose "Madonna pomodoro", come imprecazione alla toscana. I vertici Rai di allora la presero come sacrilega e Panariello venne esonerato per alcuni anni dall'azienda pubblica.
Altro aneddoto riguarda il fratello Franco, scomparso nel 2011. Nella chiacchierata Panariello spiega come il declino nella tossicodipendenza possa essere causato dall'affetto ricevuto in maggior misura dai nonni, che funsero da genitori in quegli anni. La sproporzione tra i due ("alle volte veniva a trovarmi in camerino dopo essere stato in strada per una settimana e trovava il cesto di frutta, la giacca di lamè, le patatine") causò al comico un profondo senso di colpa.