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Morte del calciatore Mattia Giani, le reazioni dalla politica: "Far piena luce sulla vicenda"

(Foto da facebook Empoli FC)

Le richieste nelle interrogazioni: al centro i casi di malori in campo, soccorsi e defibrillatore. Il sindaco di Campi Bisenzio: "Momento di dolore, inopportuno strumentalizzare"

Il mondo dello sport, del calcio, la Toscana, piangono la prematura ed improvvisa scomparsa del giovane calciatore Mattia Giani. Dolore nel comprensorio del Cuoio, dalla frazione Ponte a Egola di San Miniato di cui Giani era originario a Castelfiorentino, dove giocava in Eccellenza, al resto della provincia di Firenze e della regione, per le tante squadre in cui aveva militato negli anni. Il 26enne ha accusato un malore in campo a Campi Bisenzio. Sul posto è intervenuta l'ambulanza, dopo le prime manovre di rianimazione è scattata la corsa a Careggi: fin da subito apparso in condizioni gravissime, è morto in ospedale. Poche ore dopo, sono iniziate ad emergere richieste di chiarimenti sul decesso da parte della politica. Secondo quanto emerso, la procura di Firenze potrebbe aprire un fascicolo per ricostruire le modalità dei soccorsi. Sul tema, al fianco dei commenti di cordoglio, la tragedia ha infatti mosso la presentazione di alcune interrogazioni.

"In Italia siamo all'avanguardia dal punto di vista dei controlli e i club, soprattutto quelli di Serie A, hanno investito molto nella salute dei calciatori. Tuttavia, i casi di malori in campo, in particolare nei campionati minori, si moltiplicano: l'ultimo è quello di Mattia Giani" afferma in una nota la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vicepresidente della commissione Sanità del Senato e responsabile sport di Italia Viva, che aggiunge: "Cordoglio e solidarietà alla famiglia e alla società, ma è lecito chiedersi se siano solo casi. Presenterò una interrogazione al ministro Abodi". "Sempre ieri - aggiunge - si è accasciato in campo Ndicka della Roma che, per fortuna, sta migliorando. Ma ricordiamo tutti in passato Astori e Morosini. Fino a quale limite sono portati i giocatori negli allenamenti? Come avvengono realmente le visite mediche? Esiste un percorso di assistenza socio-sanitaria-sportiva? Questioni che porrò al ministro Abodi. Non si può morire così!".

Altra interrogazione alla Camera annunciata da Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia: "La morte di Mattia Giani dopo un malore accusato in campo lascia increduli ed attoniti. Morire a 26 anni in seguito a un arresto cardiocircolatorio mentre si gioca a calcio impone di andare in fondo alle cause, a cominciare dal dare risposta a un interrogativo terribile e angosciante: allo stadio comunale di Campi Bisenzio, dove si giocava la gara del campionato di "eccellenza", c'era un defibrillatore ma pare non fosse a bordo campo come doveva" dichiara Mulè. "È una situazione angosciosa - aggiunge - perché la presenza del defibrillatore a bordo campo avrebbe potuto salvare la vita a Mattia, come accaduto in numerose altre occasioni sui campi di calcio. Il defibrillatore infatti, come prescrive la legge del 2021 di cui sono stato promotore, deve essere presente in tutti i luoghi dove si svolge attività sportiva soprattutto a livello agonistico e prima delle partite deve esserne accertata la presenza a bordo campo. Se fosse stato così si sarebbe potuto intervenire diversi minuti prima di trovare il defibrillatore allo stadio guadagnando molte probabilità di avere successo con la rianimazione su Mattia Giani. Per questo motivo - aggiunge Mulè - per accertare cioè tutti i dettagli di questa tragedia ho presentato alla Camera un'interrogazione ai ministeri interessati".

Anche dal territorio, in particolare da Campi Bisenzio, interviene Paolo Gandola, capogruppo liste di centrodestra che afferma come a Campi, "non opera più da anni l'ambulanza medicalizzata, che, in caso di necessità, deve arrivare dai comuni contermini. A che ora è sopraggiunta ieri allo stadio della Lanciotto? Vogliamo vederci chiaro per fare piena luce su questa immane tragedia". Gandola prosegue: "Alla famiglia, alla squadra, a tutti gli amici e i conoscenti di Mattia giunga tutto il cordoglio possibile ma al contempo chiediamo al sindaco di Campi, che è l'autorità sanitaria locale, di compiere, oggi stesso, tutti i controlli del caso per verificare se i soccorsi del 118 siano stati davvero tempestivi. A Campi Bisenzio, da troppo tempo, non è più garantita la sicurezza sanitaria soprattutto per le patologie tempo-dipendenti. Per questo chiediamo di fare piena luce sulla vicenda".

Sulla questione, non tarda ad arrivare la risposta del sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri: "In questo momento di lutto e dolore siamo vicino alla famiglia e credo sia inopportuno strumentalizzare questo avvenimento per fini politici", afferma rispondendo a Gandola. "Il tema della riorganizzazione del 118 è un tema sul quale l'amministrazione comunale - ha aggiunto Tagliaferri - ha posto l'accento evidenziando la sua progressiva regressione nel tempo sottolineando quanto invece svolga un ruolo cruciale nel fornire soccorso medico d'urgenza alla comunità".

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