Il cardinale Simoni in visita a Siena
Grande concorso di popolo ha accolto il Cardinale Ernest Simoni, in visita a Siena alla comunità parrocchiale dell’Osservanza, il Santuario è custodito da più di 600 anni dai religiosi appartenenti all’Ordine dei Frati Minori Francescani; domenica prossima il Cardinale sarà nuovamente a Siena al Monastero di Lecceto dove visiterà la comunità delle Monache Agostiniane e celebrerà la Santa Messa alle ore 17,00.
Il Parroco Fra Domingo Plata Perez OFM ed i confratelli hanno accolto il novantacinquenne Porporato di origine Albanese elevato alla Dignità Cardinalizia dal Santo Padre Francesco nel novembre del 2016, affidandogli il Titolo e la Diaconia di Santa Maria della Scala a Roma, è giunto a Siena da Firenze dove si è trasferito ormai da otto anni presso l’Arcidiocesi di Firenze, accolto dal Cardinale Giuseppe Betori e nominato Canonico della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Il Pontefice incontrò per la prima volta don Ernest nella Cattedrale di Tirana nel settembre 2014 ed ebbe a definire il religioso un “Martire Vivente”, commuovendosi fino alle lacrime nell’ascoltare la testimonianza della sua esemplare vita vissuta alla luce del Vangelo. Perseguitato in odio alla fede, detenuto per 28 anni solo perché sacerdote dal dittatore albanese Enver Hoxha, il quale nel 1967 per costituzione aveva dichiarato il “Paese delle Aquile”, unico stato al mondo ateo, bandendo ogni religione, imprigionando decine e decine di sacerdoti, religiosi, religiose ed oppositori, chiudendo chiese ed ogni luogo di culto con lo slogan che campeggiava in tutta l’Albania: “se non estirpiamo il clero cattolico non avremo mai la vittoria”. L’allora don Ernest fu condannato a morte, pena poi commutata al carcere nelle durissime galere e poi nei campi di lavoro nelle miniere, dove estraeva rame e pirite e nelle fogne dove scavava con solo il piccone e la mazza centinaia di metri di canali.
Papa Francesco lo scorso 14 febbraio in Vaticano nell’aula Paolo VI, gremita di fedeli da tutto il mondo, ebbe a salutare il Presule definendolo nuovamente un martire con queste parole: “mi permetto di salutare in modo speciale un martire vivente”, il cardinale Simoni. “Lui, da prete, ha vissuto 28 anni in carcere, nel carcere comunista dell’Albania, la persecuzione forse più crudele, più crudele”, ha affermato il Papa. Oggi il porporato albanese “continua a dare testimonianza. E come lui, tanti, tanti, tanti. Adesso ha 95 anni, e continua a lavorare per la Chiesa senza scoraggiarsi. Caro fratello, ti ringrazio della testimonianza. Grazie”.
Il Porporato con la sua paterna semplicità a chi lo salutava con l’appellativo di Eminenza, con dolcezza e mitezza a tutti a ripetuto più volte: “Eminenza è Gesù che gronda sangue sulla Croce per noi e per la nostra redenzione, siamo tutti fratelli in Cristo, non perché lo dico io, ma perché è Gesù che ce lo ha insegnato; chiamatemi padre Ernest.”
“Ringrazio il Signore di essere quest’oggi a Siena e visitare questa Comunità Parrocchiale – ha affermato il Cardinale Simoni - accolto con affetto da padri francescani, da tanti fedeli ragazzi e bambini che sono giunti numerosissimi alla Santa Messa per incontrare Gesù vivo e presente nel tabernacolo, non è un teorema, né un’ipotesi o qualcosa di irreale è davvero vivo in ogni Chiesa del mondo. Vedendo i frati francescani mi sono tornati alla mente gli anni trascorsi nel collegio francescano di Scutari, dove vi entrai a 10 anni abbracciando la regola del Serafico Francesco entrando a far parte della famiglia dell’Ordine dei Frati Minori Francescani, assumendo il nome di fra Enrico. Veramente i giorni più belli della mia vita quelli trascorsi in convento, che purtroppo dovetti abbandonare nel 1948 dopo la soppressione del Convento, l’espulsione di noi novizi e l’uccisione dei miei superiori e formatori da parte del regime. Giungere qui oggi visitare il Convento dove dimorò nel suo cammino terreno San Bernardino da Siena, poter venerare le sue reliquie mi commuove; fin dal noviziato studiavo la vita di questo francescano innamorato di Maria, uno dei più grandi studiosi della Vergine Maria il quale fin dall’infanzia aveva mostrato grandissimo amore per lei affermando: Io sono innamorato della Vergine, a Lei sempre penso, Lei teneramente amo.”