Disforia di genere, in commissione audizione assessore regionale e direzione Careggi
Disforia di genere: la commissione Sanità del Consiglio regionale ha tenuto questa mattina, lunedì 15 aprile, una seduta dedicata all’audizione dell’assessore regionale al diritto alla salute e alla sanità e della direttrice generale dell’Azienda ospedaliera universitaria Careggi sulle tematiche inerenti la disforia di genere. Nella lunga audizione sono stati sentiti anche il direttore della direzione regionale Sanità, welfare e coesione sociale della Giunta regionale, la direttrice della struttura organizzativa dipartimentale Andrologia, endocrinologia femminile e incongruenza di genere, che guida il Centro di Careggi, e il responsabile del settore assistenza farmaceutica e dispositivi della Regione.
Nella diffusa esposizione e dal confronto con i commissari sono emersi tutti i punti salienti della questione che negli ultimi mesi ha interessato il Centro di Careggi. La relazione degli ispettori del ministero, pervenuta alla Regione lunedì 8 aprile, contiene undici richieste riguardo ad azioni di miglioramento dell’organizzazione e delle procedure attualmente seguite.
La Regione è chiamata a rispondere entro 30 giorni circa le azioni che intende intraprendere e successivamente a fornire, entro 90 giorni, una relazione dettagliata riguardo allo stato di avanzamento o eventuale completamento delle stesse. L’intenzione comunicata in commissione è di anticipare la prima risposta al Ministero, che dovrebbe essere inviata nell’arco di 20 giorni, per comunicare di voler ottemperare a tutte le richieste, alcune delle quali sono già state attuate, mentre per le altre si stanno avviando le procedure, in uno spirito di concreta e leale collaborazione.
La relazione era stata consegnata nei giorni scorsi ai componenti della commissione. A giudizio dell’assessorato e della dirigenza dell’Azienda sanitaria, non vengono mai messi in discussione i capisaldi dell'attività che da cinque anni va avanti nel centro di Careggi, né il Pdta (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) applicato dal 2019, elaborato per adulti e in età evolutiva adolescenziale, nella consapevolezza della determina dell’Aifa che normava il potenziale utilizzo della triptorelina.
Le richieste contenute nella relazione del ministero riguardano la necessità di potenziare personale (attualmente dotato una psicologa-psicoterapeutica e una psicologa); di strutturare meglio le visite in modo che siano più ravvicinate; inserire nella struttura un neuropsichiatra infantile. Per quest’ultima figura la Regione ha già richiesto l’autorizzazione all’assunzione e aperta una graduatoria, è stato già chiamato il vincitore, per quanto l’assenza di un neuropsichiatra è plausibile in determinati casi e la Regione si è avvalsa dei neuropsichiatri del territorio in una organizzazione a rete (fino al 2022 il neuropsichiatra infantile era fornito dal Meyer). Degli 85 casi degli ultimi 5 anni, sono 9 quelli che rientrano nella determina Aifa del 2019, ai quali si riferisce l’ispezione.
Lungo e approfondito il confronto tra i commissari e i consiglieri di maggioranza e opposizione, che hanno seguito la commissione con valutazioni opposte rispetto alla regolarità dell’attività del Centro di Careggi per la disforia di genere. Dall’opposizione, richieste di approfondimento riguardo all’utilizzo del farmaco (nel quinquennio, 329 confezioni nei vari utilizzi del farmaco, che interessano varie patologie, per poco più di 25mila euro di costo complessivo), all’età media dei ragazzi ai quali è stato somministrato, all’assenza nella struttura di un neuropsichiatra dell’azienda. Dalla maggioranza, richieste sui numeri: quanti accessi, quanti ragazzi al di sotto dei sedici anni e quanti usano triptorelina.
Gli accessi, è stato ribadito dagli operatori, non sono in aumento. Il farmaco non viene fornito con facilità, le famiglie considerano il percorso di Careggi molto approfondito e non ci sono state contestazioni riguardo al suo utilizzo in Toscana.
Sostegni (Pd): "Polemiche senza fondamento. Dalle carte emerge azione positiva del centro"
Il consigliere regionale Pd e presidente della commissione sanità interviene a seguito dell’audizione di questa mattina del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Careggi, Daniela Matarrese, dell’Assessore alla Salute, Simone Bezzini e del direttore sanità welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Federico Gelli
«Con le audizioni di questa mattina in Commissione sanità abbiamo affrontato i passaggi principali della relazione ministeriale sul tema del centro per la disforia di genere di Careggi. Lo abbiamo fatto mantenendo un atteggiamento neutro e imparziale per approfondire gli aspetti che funzionano e quelli da migliorare. La disforia di genere non è una malattia. È una condizione che porta tanta sofferenza, basti considerare all’alto tasso di tentativi di suicidio tra le persone interessate, pari al 40 per cento. Le opposizioni in Consiglio regionale insieme ad esponenti di livello nazionale della destra al Governo del Paese, in queste settimane, hanno messo in scena un vero e proprio tentativo di delegittimare questa struttura che invece si conferma un presidio di grande importanza nel panorama nazionale. A risposta di tutto ciò la relazione ministeriale ci permette di dire che non è emerso nessun rilievo sull’utilizzo deli farmaci, sempre somministrati in maniera corretta dal personale sanitario. La relazione del Ministero della salute ha evidenziato, infatti, solo azioni di miglioramento nell’organizzazione del centro per la disforia di Careggi e nessuna violazione di regole o utilizzo sconsiderato della triptorelina, arrivando a richiedere il potenziamento e non di chiusura come aveva reclamato la destra. Il rilievo emerso è quello dell’assunzione di un neuropsichiatra proprio all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Careggi: una richiesta su cui l’Azienda ospedaliera andrà avanti. È bene comunque ricordare che tutte le persone prese in carico dal Centro di Careggi hanno ricevuto assistenza neuropsichiatrica a livello territoriale. Ogni polemica che persiste continua ad essere pretestuosa, fuorviante e – carte alla mano – priva di ogni fondamento». È quanto dichiara Enrico Sostegni, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione sanità a seguito dell’audizione di questa mattina del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Careggi, Daniela Matarrese, dell’Assessore alla Salute, Simone Bezzini e del direttore sanità welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Federico Gelli.
PETRUCCI (FDI): "IL CENTRO VA TRASFERITO AL MEYER"
“Questa mattina si è tenuta la Terza Commissione in seduta straordinaria per ascoltare l’assessore Bezzini, la direttrice di Careggi Matarrese e i responsabili del Centro per la disforia di genere sui minori, così come avevo chiesto la settimana scorsa quando sono emersi i primi risultati dell’ispezione ministeriale di gennaio.
Ho trovato con grande dispiacere non collaborativo l’atteggiamento della dottoressa Linda Vignozzi, direttrice del Centro dell’AOUC. A fronte di una serie di criticità e pratiche scorrette come emerso in maniera incontrovertibile dalla analisi degli ispettori ministeriali mi sarei aspettato un atteggiamento più prudente e meno presuntuoso. Per noi questo è un tema assolutamente delicato che merita attenzione e profondo rispetto verso i bambini e le famiglie che vivono questa difficile situazione. Le nostre richieste hanno il solo obiettivo di tutelare i minori. In quest’ottica torniamo a chiedere di trasferire il Centro all’interno del Meyer: un ospedale pediatrico di altissimo livello e che dispone da subito di neuropsichiatri infantili! Una richiesta che continueremo a fare anche se mi sembra di capire che la Regione non voglia muoversi in questo senso. A questo punto mi chiedo se il Centro riuscirà a mettersi ‘a norma’ nei tempi indicati dal Ministero” così Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Sanità.