Nei comuni del Senese lavorano più donne che uomini (ma guadagnano meno)
Nei 35 comuni della provincia di Siena i dipendenti uomini vengono pagati di più (32.150,89 euro medi lordi) rispetto alle donne (30.241,82 euro medi lordi) ma sommando tutti i dipendenti degli enti le donne sono di più degli uomini: 1060 sono donne rispetto a 953 uomini. Nonostante questo, però, 21 comuni su 35, quindi la maggior parte, nel loro organico hanno una maggioranza di dipendenti uomini, 13 comuni hanno una maggioranza di dipendenti donne, e solo un comune (Trequanda), ha lo stesso numero di dipendenti donne e uomini.
E’ quanto emerge Dall’indagine sui risultati dell’analisi dei Piano di azione positive dei Comuni della Provincia di Siena per il triennio 2023-2025 presentata al Santa Maria della Scala di Siena nel corso del convegno ‘Lavoro, parti opportunità, benessere: un cerchio che si chiude’ al termine dei dieci anni di mandato della Consigliera di parità della Provincia di Siena Lucia Secchi Tarugi. Un’occasione per presentare il percorso fatto e i risultati ottenuti in questi due mandati e che sono il frutto di una positiva sinergia con il territorio, in tutte le sue varie articolazioni. Ad iniziare dai Comuni, che richiedono alla Consigliera il parere sui loro Piani di Azione Positiva e con i quali è stato avviato, già nel 2017 e ripreso nel 2021, un percorso di crescita professionale e culturale, per far sì che il Piano non fosse ridotto ad un mero adempimento formale, ma potesse svilupparsi in una attività concreta all’interno degli Enti, allo scopo di garantire l’attuazione dei principi di antidiscriminazione e rispetto delle pari opportunità. Nella provincia di Siena ci sono 8 comuni (Chianciano, Colle, Montepulciano, Poggibonsi, S. Gimignano, Siena, Sinalunga, Sovicille) su 35 che hanno più di 50 dipendenti, di cui 4 che ne hanno più di 100. 13 comuni hanno meno di 13 dipendenti, invece 14 ne hanno tra i 20 e i 50.
“Pari opportunità e promozione dei diritti sono valori che caratterizzano l’azione della Provincia tutti i giorni. Quando ci fissiamo l’obiettivo di un cambiamento di paradigma per promuovere valori così importanti il lavoro di rete è fondamentale così come il ruolo della Consigliera di parità che ringraziamo per il lavoro svolto in questi dieci anni in tutti i comuni della provincia” ha spiegato Agnese Carletti vice presidente della Provincia di Siena.
“Penso e mi auguro che il cerchio che abbiamo creato si allarghi sempre di più per coinvolgere sempre più soggetti e fare sempre più rete in questa che è una funzione fondamentale dell’ente e di cui la consigliera è uno strumento. Personalmente il mio compito l’ho portato avanti utilizzando ogni possibile strumento per contrastare la discriminazione di genere in ambito lavorativo sia nel privato che nel pubblico” ha aggiunto la Consigliera di parità Lucia Secchi Tarugi.
Secondo l’indagine “la disparità, tra il genere femminile e quello maschile, nella maggior parte dei comuni non è molto elevata; nei comuni con più di 50 dipendenti si nota, sul piano puramente numerico una maggiore disparità tra i generi, rispetto ai Comuni più piccoli, ma si tratta di un dato che si annulla a livello percentuale. Ad esempio, nel comune di Siena, su 636 dipendenti, 377 sono donne pari al 59% e 259 uomini, pari al 41%. Lo stesso dato percentuale, invertito per genere, lo ritroviamo, pur in presenza di numeri molto più contenuti, nel Comune di Castiglione D’Orcia, dove le donne sono il 41% (7 dipendenti) e gli uomini il 59% (10 dipendenti) del totale (17 dipendenti). In termini percentuali, salvo il Comune di Trequanda, caratterizzato da una totale parità, il differenziale varia dal 6% al 48%”.
Sempre secondo quanto emerge dai dati dell’indagine “nei comuni della provincia di Siena, i dipendenti che ricoprono la figura di segretario sono in maggioranza uomini (21 uomini e 13 donne). Invece per quanto riguarda gli incarichi di Elevata Qualificazione (EQ), che fino a poco tempo fa erano gli incarichi di posizione organizzativa (PO), si contano 109 donne e 79 uomini. Nell’area tecnica ci sono 413 uomini e solo 103 donne, le donne invece ricoprono in larga maggioranza ruoli nell’area finanziaria, amministrativa e dei servizi”.
L’indagine ha evidenziato alcune azioni positive proposte dai Comuni per migliorare la conciliazione vita privata-lavoro come la richiesta di miglioramento dello Smart Working, l’istituzione della Banca del tempo solidale procedimento per la donazione di ferie, ore di permesso, eccedenze orarie accumulate, a colleghi e colleghe che abbiano esaurito tutti gli istituti retribuiti utilizzabili. Infine, alcune azioni positive per promuovere il benessere sul luogo di lavoro come l’informazione e comunicazione con i dipendenti per il rispetto delle pari opportunità e in tutela delle discriminazioni, molestie e mobbing, attraverso attività di volantinaggio, o conferenze, con l’obiettivo di supportare la lotta contro le molestie sessuali, morali, psicologiche e le discriminazioni nell’ambiente di lavoro.
Fonte: Ufficio Stampa