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Due nuove opere d'arte a Legoli

Sabato 13 aprile alle 11.30 a Legoli, in via Di Monti 96, verranno inaugurate due nuove opere, Germoglio di Remo Salvadori e Untitled, (work in progress) di David Tremlett, che andranno ad accrescere il patrimonio del MACCA di Peccioli, il primo esempio di Museo d'Arte Contemporanea a Cielo Aperto diffuso sul territorio.

Due opere, di tipologia diversa: una pittorica e una scultorea, che si uniscono per un nuovo significato su un nuovo fabbricato industriale.

 

David Tremlett

Untitled, 2023

(work in progress)

Partito da un’impostazione concettuale strettamente legata al trend degli anni Settanta, l’opera dell’artista inglese David Tremlett, grazie ai viaggi compiuti in Africa e in Australia, si è negli anni man mano dischiusa verso il colore, diventato parte essenziale dei suoi interventi: wall drawings realizzati applicando del pastello sulle superfici direttamente con le mani.

Un’attrazione per il colore che negli anni Ottanta lo porta ad approfondire la conoscenza delle opere dei grandi maestri italiani come Giotto, Piero della Francesca e Andrea Mantegna. Attraverso di loro e dei loro affreschi Tremlett percepisce la potenzialità espressiva del mezzo pittorico applicato sulla parete e la sua forte carica seduttiva.

I wall drawings dell’artista, come accade sui muri del grande impianto per la produzione di biometano, sono strutturati partendo da una griglia geometrica e sono composti da una sequenza di forme astratte regolate e distribuite sulle superfici secondo dei criteri in cui predomina l’attenzione alla proporzione e ai rapporti spaziali che nascono dalla loro combinazione e assemblaggio.

Lo stretto legame che l’artista mantiene con l’architettura su cui interviene, a prescindere se si tratti di un edificio antico o di una nuova costruzione, è testimoniato dal modo attento con cui egli si rapporta con una data situazione ambientale. Come è successo in precedenza negli interventi da lui realizzati nel territorio di Peccioli (Wall Drawing for Carriageway Wall 1, 2017, Drawing for Carriageway Wall 2, Silo Surfaces, 2018 a Legoli e Via di mezzo, 2019 a Ghizzano). Tremlett sa che nel momento in cui opera su una struttura architettonica, sta mettendo in atto un processo di trasmutazione che investe la comunità e la realtà sociale intorno ad essa. La particolare abilità dell’artista è nell’entrare in empatia con il luogo, con i suoni, gli odori e il passato ad esso associati.

Diventa quindi essenziale per lui arrivare ad una soluzione che avrà successo solo se riuscirà a creare una nuova relazione con ciò che già esiste. Un dialogo che può originarsi tramite un processo di osmosi o, al contrario, che può svilupparsi grazie ad un deciso gioco di contrasti.

Distribuendo il colore sulle pareti (che in caso di superfici di grandi estensioni non è dato con le mani e con il pastello ma con i pennelli e con l’acrilico), Tremlett riesce a ripercorrere

mentalmente la storia dei posti, fino a percepirne i molti strati culturali e a restituirli con una nuova identità.

Nel caso dell’impianto per la produzione di biometano i colori selezionati dall’artista: l’ocra, il rosa, il marrone e le diverse gradazioni di grigio, rimandano alle colline circostanti, che sempre costituiscono per lui un fattore determinante e una fonte di ispirazione per il concepimento di una nuova opera da realizzarsi intorno a Peccioli.

Essi creano anche un dialogo delicato con le tonalità che prevalgono nell’opera di Remo Salvadori posizionata nella parte soprastante l’edificio. Un rapporto sottile fatto di corrispondenze di colore e di forme. Come in uno spartito musicale, tanto l’intervento di Salvadori si modula su elementi curvi e rotondeggianti e quindi su movimenti lenti e di largo respiro, tanto quello di Tremlett si caratterizza per un ritmo sincopato e dinamico creato dalla sequenza di una serie di figure pittoriche che si svolgono lungo tutta la lunghezza dei muri del fabbricato.

(Testo di Antonella Soldaini)

Remo Salvadori

Germoglio, 2023/2024

Le opere di Remo Salvadori hanno un’aura intrinseca. Le loro forme, il più delle volte compatte, si basano su geometrie come il cerchio, il triangolo, il quadrato e posano in sé stesse. Così i lavori plastici hanno una loro validità indipendente dal contesto fisico, il quale non costituisce una premessa. D’altra parte, persino i più piccoli tra i suoi lavori sono in grado di colmare uno spazio e di definirlo. Il loro impatto si diversifica di luogo in luogo.

Con "Germoglio", Remo Salvadori nel 2023 realizza per la seconda volta un'opera a Peccioli, dopo il suo "Nel Momento" installata all'ingresso nord del paese nel 2020. Se da un lato le affinità tra le opere, le loro forme geometriche e l'uso complementare di metalli diversi, illustrano l'approccio fondamentale di Salvadori, dall'altro questa nuova opera si differenzia dalla prima in modo significativo. "Germoglio" occupa una posizione molto particolare nell'opera dell'artista. Una ragione è rappresentata dalle sue dimensioni, che sono eccezionali non solo nell'ambito dell'opera

dell'artista, ma nel panorama dell'arte contemporanea in generale. Tuttavia, questa dimensione non rappresenta una qualità in sé, l'adeguatezza è giustificata in relazione all'ambiente circostante.

"Germoglio" nasce da una intuizione e viene realizzata in una prima versione nel 1983.

La sua forma, nelle parole dell'artista "una figura che nasce dalla relazione, dall’incontro di cinque cerchi originati da cinque centri, una vera messa a fuoco" potrebbe essere definita una rappresentazione geometrica di una forma vivente in un processo di crescita. Alcune linee di costruzione lasciate visibili nella figura non solo rendono comprensibile il suo sviluppo, ma ne rafforzano anche l'espressione in modo simbolico. L'opera, inizialmente creata bi-dimensionalmente come un disegno, è stata poi portata in profondità per darle solidità. In un'ulteriore rielaborazione, e questo elemento determinerà in ultima analisi l'impatto dell'opera a Peccioli, compare un arco che si adagia protettivo sulla figura. In questo modo, in linea con il titolo dell'opera, Salvadori ne ha sviluppato progressivamente la forma nel corso dei decenni.

Le opere di Remo Salvadori sono fortemente legate alla dimensione del corpo umano, alla persona che guarda e vive l'opera. Allo stesso tempo, anche il modo in cui sono state create è vicino a noi. Non solo capiamo, ma sentiamo anche, come Salvadori ha tagliato, modellato e disposto i suoi materiali. Si potrebbe dire che il suo lavoro è accessibile, invitandoci ad andare oltre il fascino iniziale delle variazioni di forme geometriche, ad assorbire la colorazione e la luminosità intrinseca dei materiali e ad esplorare la loro forma e disposizione, a volte complessa, in ulteriori fasi. In questo senso, anche se la dimensione è qui completamente diversa, il progetto "Germoglio" di Remo Salvadori per Peccioli equivale ad un invito a percepire il luogo attraverso la sua opera. Il processo del loro sorgere è, nei lavori di Remo Salvadori, inscritto sottilmente in essi e assume in sé momenti, incontri e azioni della propria storia. Oltre alla loro presenza gli oggetti si rivelano essere strumenti. Il fiore della vita, a cui si allude nell'opera, è un simbolo che compare già in elementi architettonici precristiani. Nella sua sede di Peccioli, nel contesto di un gigantesco impianto per la produzione di biometano e in un rapporto di tensione diretta con la grande opera pittorica di David Tremlett, la suggestione dei semi e il loro sviluppo in fiori evocano una visione molto concreta e lungimirante dell'emergente, della creazione e di una nuova vita. Nelle parole di Remo Salvadori: " Se il cerchio è di autore superiore, la sua indicazione ci rivela la vastità oltre la dimensione terrena."

(Testo di Frank Boehm)

Fonte: Ufficio Stampa

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