Castelfranco Unita, presentata la lista e il simbolo di Grossi candidato del cenetrosinistra
“Castelfranco ti puoi fidare, questo è un futuro in cui credere!”. È con questo slogan che stamani – nella bella cornice verde di Parco Galilei con oltre cento persone – il candidato sindaco del centrosinistra Federico Grossi ha lanciato il simbolo e i cinque punti più importanti del mandato da primo cittadino. Tutto passerà da una “Castelfranco Unita”, che è poi il nome della lista a sostegno di Grossi. Unita nelle sue componenti fisiche – il capoluogo e le frazioni di Orentano, Villa Campanile e Galleno – e unita nelle persone che compongono la comunità locale. La candidatura di Federico Grossi è supportata da Partito Democratico, Psi, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e Partito Repubblicano. Grossi – 36enne chimico conciario e attuale vicesindaco – dà così ufficialmente il via alla sua campagna elettorale, con tanta voglia di costruire un futuro assieme partendo da una regola fondamentale: l’ascolto. Che viene portato avanti attualmente grazie a tutta una serie di incontri con le varie realtà locali (associazioni di volontario, di settore, di categoria, sportive e non solo) per giungere a soluzioni condivise laddove si palesino delle criticità. Che, ovviamente, ci sono e che però non devono scoraggiare ma anzi essere fonte di ulteriore voglia di far meglio. Grossi ha avviato il suo discorso – preceduto dagli interventi del consigliere comunale uscente e promotore del Let’s Festival, Davide Banchini, dell’insegnante della scuola primaria Francesca Lami e di Marica Cupelli, presidente dell’Associazione Famiglie H - ringraziando i sindaci presenti, il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, l’assessora regionale Alessandra Nardini, i consiglieri regionali, Mariangela Bucci e Linda Vanni, che come Grossi stanno concorrendo alla massima carica cittadina a Santa Croce sull’Arno e a Montopoli in Val d’Arno.
“Quella intrapresa è una sfida impegnativa ma entusiasmante – ha esordito Grossi - come lo sono tutti i nuovi percorsi. Per me non è un salto nel vuoto ma un ulteriore tappa di un lungo viaggio intrapreso a 21 anni quando, nel 2009, come penultimo degli eletti entrai in consiglio comunale a sostegno della candidatura di Umberto Marvogli. In questi anni, da assessore e vicesindaco, ho cercato di vivere e svolgere il mio ruolo cercando il contatto quotidiano - con le persone e tra le persone - dando ascolto alle esigenze che mi venivano poste e provando a risolvere i problemi che mi venivano presentati. Guardate, non esiste scuola per questo, che ti insegni a “fare politica”. L’unica scuola per imparare è quella di stare nelle strade, nelle piazze, nei luoghi di incontro e di socialità: diventare punto di riferimento affidabile della tua comunità”.
Dopo aver ringraziato il sindaco uscente Gabriele, Grossi ha presentato il simbolo elettorale: “Nel nostro simbolo elettorale ci saranno il rosso, il bianco ed il verde: i colori della bandiera italiana e della nostra Repubblica fondata sul lavoro, come dice l’art. 1 della Costituzione Italiana: al centro dell’immagine trovate il nostro Campanile, simbolo identitario per eccellenza del nostro Comune. E poi, i cinque punti più importanti del programma: scuola, sviluppo (con particolare attenzione al futuro del distretto), sostenibilità ambientale, sport e inclusività. La scuola sarà il tema principale, per il futuro una nuova scuola elementare per il capoluogo (con annessa palestra) e il miglioramento della scuola dell’infanzia per Villa Campanile, così da rispondere alle esigenze delle frazioni. Capitolo sviluppo (e futuro del distretto): “Negli incontri che abbiamo avuto con i sindacati, le categorie economiche e gli imprenditori abbiamo raccolto sentimenti di preoccupazione di fronte ad un mercato che risente delle forti insta bilità economiche. Di queste preoccupazioni dobbiamo farcene carico, tutti.
Dobbiamo interrogarci sui cambiamenti che sono in atto nel Distretto economico del Valdarno e dei quali non possiamo far finta di nulla: è in corso una campagna acquisti di aziende da parte dei fondi di investimento e da parte delle firme della moda. Il potere decisionale si sta spostando dal Valdarno alla Francia, Hong Kong. Quando va bene si sposta a Milano. Questi grandi fondi di investimento e i brand non hanno bisogno di associazioni di categoria, si rappresentano da soli e indicano lo sviluppo del territorio. La dotazione impiantistica e i depuratori, sono il nostro patrimonio più grande che ci hanno permesso di andare lontani. Impianti che necessitano sicuramente di miglioramenti tecnologici ma che non possiamo svendere a nessuno.
Vorrei che fossimo noi a gestire e indicare lo sviluppo del nostro territorio: noi che ci viviamo, che ci lavoriamo e che amiamo questo territorio. Penso, che negli ultimi anni, come territorio abbiamo perso la capacità di immaginare lo sviluppo del Distretto. Abbiamo smesso di parlarci, di confrontarci, di interrogarci, riunendo tutti allo stesso tavolo. Da amministratore uscente, mi prendo una parte di responsabilità. Lo dico con profonda convinzione: dobbiamo tornare ad abbracciare decisioni collegiali, faticose, frutto di concertazioni. Dobbiamo rimetterci in cammino!”.
Questo però tenendo conto della sostenibilità ambientale, un faro soprattutto per dare ai giovani delle prospettive: garantire la sostenibilità ambientale significa tenere in equilibrio l’ecosistema naturale e slegare la crescita dall’aumento dell’energia e delle emissioni. Facendolo anche attraverso piccole/grandi azioni, come la nascita di una comunità energetica, sulla falsariga di quanto sta già portando avanti Montopoli.
Fonte: Ufficio stampa