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All’Orcio d’Oro arriva la mostra “Sentinella di Futuro” di Maria Mansueto

L’artista senese, dopo i successi ottenuti in ogni parte d’Italia, finalmente arriva a San Miniato, con la precisa consapevolezza della forza dell’arte, in un mondo sempre più
votato all’autodistruzione. “Sembra un fragile uccellino – si dice nei materiali introduttivi - Maria Mansueto, un’anima gentile, che non può ferirci, colpire con eccessiva violenza, invece se la si sente parlare e soprattutto se ci si sofferma sulla sua pittura, si capisce di quanto sia forte in lei, l’indignazione per i mali del mondo presente, di quanto sia stata un’importante attivista (e presidente) dell’Unicef senese. Abbiamo ammirato le sue opere in varie mostre e repertori d’arte, tra l’altro nel Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori. É stata poi presente in numerose esposizioni, quasi sempre curate da Giammarco Puntelli”.

Adesso la Mansueto arriva a San Miniato, dove esporrà all’Orcio d’Oro, dal 5 al 20 aprile, con inaugurazione il 5 alle 18, e con due serate di teatro, che allargheranno il rapporto con la mostra e anche con il lavoro poetico di Maria. Quella di venerdì 12 aprile alle 21 e 15, vedrà la formidabile interpretazione dell’attore Andrea Giuntini che si confronterà con le intense poesie della Mansueto, accompagnato dalla musica e dalle canzoni di Katia Lari; mentre invece giovedì 18 aprile sarà la volta di Andrea Mancini, con le parole urlate dal giovane Majakovskij, che con la sua smania futurista si scatena contro la Prima guerra mondiale (esattamente all’opposto del futurismo nostrale), con parole e immagini che vanno bene anche per l’oggi.

“Sarà insomma una mostra potente - dice Andrea Mancini, che l’ha curata -, con al centro bellissime opere materiche che raccontano i mali del mondo, ma che indicano anche possibili soluzioni. Basta guardare la locandina, c’è una donna con il grembo gonfio, rappresentato entro una spirale e il titolo è lo stesso della mostra ‘Sentinella di Futuro’. Ancora una volta le donne entrano nella fucina della storia e ne traggono le forme più semplici, quelle giuste per arrivare a domani”.

Fonte: Orcio d’Oro

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