Dante e le sue donne, un esempio per la parità di genere raccontato a Palazzo Grifoni
Riscoprire le donne della storia per sconfiggere gli stereotipi e mettere un mattoncino verso la parità genere. Era questo lo spirito che ha animato la conferenza 'Le figure femminili della Divina Commedia: donne al tempo di Dante e donne al tempo di oggi' con relatrice d'eccellenza Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana, presidente del Museo di Casa Dante, Ideatrice del 'progetto' Toscana delle Donne e autrice del libro 'La maschera di Dante'. Un viaggio alla scoperta delle donne ai tempi del Sommo poeta che riflette però come uno specchio sulle contraddizioni dell'oggi.
La conferenza, che si è tenuta oggi nella splendida cornice di Palazzo Grifoni a San Miniato, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, è nata per iniziativa della Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, con la collaborazione del Centro Studi Tardo Medioevo. Dopo i saluti istituzionali di Giovanni Urti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, del sindaco Simone Giglioli e di Marzio Gabbanini, presidente del Dramma Popolare, Laura Baldini del Centro Studi Tardo Medioevo e il giornalista Carlo Baroni, hanno accompagnato Cristina Manetti in questo particolare viaggio dantesco.
"Abbiamo appena lasciato l'8 marzo e andiamo incontro al marzo che è il Dantedì, nel mezzo di questo cammino ci stava bene una riflessione al ruolo delle donne nel Medioevo e nella Divina Commedia e come le donne sono state raccontate", spiega Manetti. Donne, spiega ancora Manetti, che "hanno sempre avuto un ruolo importante, che va solo riscoperto": e così il viaggio dantesco porta a conoscere Francesca, "la prima vittima di femminicidio della storia della letteratura", si scoprono le "virtù di Pia de' Tolomei morta di morte violenta vittima di pregiudizi nonostante fosse una donna attenta e fedele" e "il ruolo importante di Matelda che ha accompagnato Dante fino a Beatrice", e poi appunto Beatrice "che è la musa ispiratrice di Dante". Un percorso "dalla donna ammaliatrice e tentatrice che porta l'uomo a cascare dal paradiso terrestre per arrivare alla donna angelicata e al dolce stilnovo", conclude Manetti.
Ma un uomo del terzo millennio come narrerebbe la donna dell'oggi? "Secondo un recente studio delle Nazioni Unite per raggiungere la parità di genere serviranno 300 anni, quindi probabilmente cosa si dirà allora di tutte queste battaglia che noi donne portiamo avanti ormai da decenni per migliorare i nostri diritti. Ancora c'è molto da fare! Speriamo che chi lo vedrà tra tanti anni dirà che abbiamo fatto tanta strada e che siamo arrivati ad importanti traguardi".
Una strada verso i diritti tutta da costruire, quindi, un Medioevo che deve tramutarsi in Rinascimento anche attraverso un "lavoro culturale" sulla figura della donna nell'arte e nella storia: "Bisogna lavorare sulla cultura - spiega Manetti - riscoprire il ruolo delle donne, combattere gli stereotipi, combattere la divisione dei ruoli". Manetti è anche l'ideatrice della 'Toscana delle Donne', un progetto finalizzato ad a raccontare le conquiste delle donne e raccontare le iniziative che la Regione fa per supportare la parità di genere, a partire da un welfare che va incontro alle esigenze della donna affinché sia più realizzata o le iniziative contro la violenza di genere.
La conferenza è servita quindi a fare luce su tutti questi aspetti, culturali e storici, ma anche di stringente attualità, per continuare il cammino sulla strada ancora lunga dei diritti delle donne e della parità di genere, partendo proprio dalla figura della donna e dai suoi modelli culturali.
"Il Dramma Popolare - spiega Marzio Gabbanini - non si caratterizza solo per il festival che ormai è conosciuto da tutti, ma per tutta una serie di iniziative che continuano tutto l'anno e rientrano nei 'venerdì del Dramma'. Abbiamo già fatto diverse conferenze, recentemente abbiamo visto uno spettacolo in preparazione della Pasqua nella chiesta dei Santi Martino e Stefano a San Miniato Basso, perché fa piacere rappresentare gli spettacoli e le conferenze dove la gente si incontra e lavora, perché è un dramma popolare rivolto a tutti, ma che tiene conto del livello alto degli argomenti da trattare. Ecco appunto l'iniziativa di oggi. Da quando è stato istituito abbiamo sempre organizzato iniziative per il Dantedì, alzando sempre l'asticella, è un onore poter parlare di Dante con un ospite d'eccezione come la dottoressa Manetti"