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Via Crucis nell'arte contemporanea, la processione in 14 opere a Ponte a Egola

Una Via Crucis particolare quella che don Federico Cifelli, parroco di Ponte a Egola, ha voluto per la Pasqua 2024. Si terrà venerdì 22 marzo, in piazza Stellato Spalletti, la “Via Crucis, attraverso le opere di quattordici artisti contemporanei” curata da Filippo Lotti.

Il ritrovo è fissato alla Chiesa del Sacro Cuore alle ore 21.30 e poi seguirà la processione meditando sulle 14 stazioni. Le riflessioni sulla Passione di Cristo saranno fatte dalle coppie di futuri sposi del corso prematrimoniale di accompagnamento al sacramento che si tiene in parrocchia.

Dice don Cifelli: "Con Cristo, sulla Via della Croce, sperimentiamo la debolezza che diventa forza di un Dio che, attraverso quel volto sfigurato, ci comunica la bellezza dell'Eternità, dando una grande speranza al credente e al non credente: dove ha abbondato il peccato, il disprezzo, l'ingiustizia, sovrabbonda la gloria di una migliore vita futura".

"Ringrazio Filippo Lotti – aggiunge il parroco – per aver accolto il mio invito a portare le immagini di queste preziose opere d’arte in questa nostra Via Crucis che diventa così un grande momento di intensità artistica e religiosa".

"Le opere delle 14 stazioni – spiega Lotti – sono state selezionate da due diverse Via Crucis da me curate, quella per la Chiesa di San Luigi Gonzaga (Chiesetta Marianelli) a Ponte a Egola fatta in collaborazione con l’Associazione Culturale La Ruga (2012) e quella per la Cappella dei Santi Ippolito e Cassiano alla Badia di Carigi di Montefoscoli per la Fondazione Casa Ilaria (2020)".

"Quattordici riproduzioni dei dipinti – continua – realizzati da altrettanti maestri individuati nel panorama artistico toscano e chiamati a celebrare, attraverso il linguaggio della pittura, la Passione di Cristo. Artisti scelti tra le diverse generazioni e con esperienze dissimili, impegnati a dare immagine poetica a quanto di più spirituale risieda ancora nel nostro territorio emotivo. Diversa anche l’ispirazione: non solo artisti cattolici, ma anche atei e agnostici perché la Via Crucis, in fondo, è anche il difficoltoso percorso dell’esistenza, è una riflessione sull’uomo e su sé stessi, un viaggio interiore nella spiritualità di ciascuno di noi".

"La Via della Croce – conclude Lotti – non può non toccare il cuore e l’anima di chi ha anche solo un briciolo di umanità. Il credente vi scopre il segno dell’infinito amore di Dio. Il non credente vi coglie il grido e l’attesa di una vera giustizia. L’artista, che ha un cuore più sensibile di altri, vede e sente, percepisce ed esprime l’indicibile, elabora con le sue mani e il suo saper fare - e ancor prima con l’idea - la realtà e ce la rende nell’immagine. Ci aiuta così a guardare oltre e più dentro e, con il timbro della bellezza, ci rivela il mistero di speranza che, al di là di ogni apparenza, si cela nella via per il Calvario".

Le opere di questo percorso sono di Fabio Calvetti, Massimo Cantini, Raffaele De Rosa, Bruno Di Maio, Franco Mauro Franchi, Giuliano Giuggioli, Ilaria Leganza, Mario Madiai, Rocco Normanno, Gabriele Novelli, Paolo Nuti, Gabriele ‘Erno’ Palandri, Tomaso Tommasi e Stefania Valentini. L’evento, patrocinato dal Comune di San Miniato, è organizzato dalla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Ponte a Egola in collaborazione con FuoriLuogo - Servizi per l’Arte mentre l’allestimento è di Casa d’Arte San Lorenzo. In caso di condizioni meteorologiche avverse la Via Crucis si terrà all’interno della chiesa parrocchiale.

Fonte: Ufficio stampa

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