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Spadolini si laureò senza ritirare l'attestato, la consegna dell'Università di Firenze al professor Ceccuti

La figura di Giovanni Spadolini e il suo impegno costante per l’Università sono stati oggi al centro di un convegno organizzato dall'Università di Firenze e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia, all’interno del calendario di eventi per il centenario dell’Ateneo.

Il convegno, dal titolo “L’impegno di una vita. Spadolini e l’Università”, è stato aperto in Aula Magna dall’introduzione della rettrice Alessandra Petrucci e dai saluti della assessora Elisabetta Meucci e del presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia Cosimo Ceccuti, del presidente della Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” Carlo Sorrentino e della direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche Irene Stolzi.

“Giovanni Spadolini – ha affermato la rettrice Alessandra Petrucci - è una delle grandi personalità della storia del nostro Ateneo che abbiamo voluto ricordare in questo anno centenario. Nella sua vita l’esperienza della docenza e della ricerca universitaria si trova sempre strettamente legata all’attività di intellettuale, di giornalista, di politico e uomo di Stato; particolare è stata la sua attenzione a tutte le componenti del mondo universitario: a lui si deve l’istituzione del Consiglio Universitario Nazionale – CUN. La sua figura è perciò particolarmente significativa proprio rispetto ad una delle missioni a cui è chiamata l’università contemporanea: il trasferimento della conoscenza come contributo allo sviluppo della società e al perseguimento del bene comune”.

In occasione dell’iniziativa la rettrice Petrucci ha consegnato alla Fondazione la pergamena di laurea in Giurisprudenza di Giovanni Spadolini (documento che non era stato ritirato in vita) come omaggio alla sua memoria e riconoscimento al suo costante impegno per lo sviluppo dell’Università italiana.

“Perché Giovanni Spadolini, che ha ricevuto 18 lauree honoris causa nel corso della sua vita, non ha mai ritirato la pergamena della sua laurea in Giurisprudenza nell’Ateneo fiorentino? – ha puntualizzato Cosimo Ceccuti -. Laureatosi nel novembre del ’47 e chiamato a Roma dal direttore del Messaggero Mario Missiroli per la professione di giornalista, probabilmente non ha poi avuto tempo o pensiero di recuperare il documento. «La battaglia per l’Università» – rievoca Ceccuti -, così si intitola un suo libro riassuntivo del costante impegno in difesa dell’insegnamento universitario e della libertà degli Atenei in Italia. Titolare della cattedra di Storia contemporanea al Cesare Alfieri, nonostante un lungo periodo di aspettativa per mandato parlamentare, ha unito all’insegnamento della disciplina l’attività pratica come uomo politico e delle istituzioni.”

La vita e l’opera di Spadolini sono state ricordate nel programma della giornata di studio: Bernardo Sordi (Dipartimento di Scienze Giuridiche) è intervenuto su “La Facoltà di Giurisprudenza fra guerra e dopoguerra”; Fulvio Conti (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - DSPS) ha trattato il tema “Spadolini dalla laurea al giornalismo”; Gabriele Paolini (DSPS) ha parlato su “Spadolini e i corsi di Storia Contemporanea”, mentre Sandro Rogari, già preside della “Cesare Alfieri”, ha portato un contributo sull’attività di “Spadolini Ministro della Pubblica Istruzione e dell’Università”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Vincenzo Pedone, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale – CUN.

Fonte: Università degli Studi di Firenze

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