Il Cardinale Ernest Simoni in visita alla parrocchia di Quinto a Sesto Fiorentino
Grande concorso di popolo ha accolto il Cardinale Ernest Simoni, in visita presso la Parrocchia di Santa Maria a Quinto Alto, la cui Chiesa ed il loggiato antistante non sono bastati ha contenere i tanti fedeli giunti da più parti per incontrare il Presule Albanese, che lo scorso venerdì era stato accolto sempre a Sesto con tanto affetto e partecipazione di popolo presso la Pieve di San Martino.
Sul sagrato il Parroco Padre Agnel Charles ha dato il benvenuto a Sua Eminenza consegnando con i parrocchiani un mazzo di fiori che il cardinale ha poi deposto sull’altare maggiore. Dopo il saluto, il Segretario del Cardinale Vieri Lascialfari ha raccontato ai presenti commossi fino alle lacrime gli atroci anni della persecuzione in odio alla fede subita dalla “Chiesa del Silenzio” di Albania. Il Cardinale ora novantacinquenne, ha presieduto la Santa Messa animata dal coro parrocchiale. Alla concelebrazione hanno partecipato don Carlo Nardi storico parroco di Quinto che si è ritirato da un anno, ed i religiosi Carmelitani scalzi che con il parroco si prendono cura delle anime della Parrocchia di Santa Maria e Santa Croce a Quinto. Erano presenti tanti bambini del catechismo che hanno incontrato e salutato Sua Eminenza personalmente con tanta gioia e stupore.
Il Porporato con la sua paterna semplicità a chi lo salutava con l’appellativo di Eminenza, con dolcezza e mitezza così rispondeva commuovendo tutti: “Eminenza è Gesù che gronda sangue sulla Croce per noi e per la nostra redenzione, siamo tutti fratelli, non perché lo dico io, ma perché è Gesù che ce lo ha insegnato; chiamatemi padre Ernest, ancora mi sento francescano, da bambino con tutto il cuore avevo abbracciato la regola del Serafico San Francesco, prima della chiusura del convento di Scutari per la follia dell’uomo; veramente gli anni più belli quelli vissuti nel Convento durante il noviziato”. Padre Ernest è conosciuto in tutto il mondo per la sua esemplare vita vissuta alla luce del Vangelo, perseguitato per decenni dal dittatore Henver Hoxha, il quale nel 1967 per costituzione aveva dichiarato il “Paese delle Aquile”, unico stato al mondo ateo, bandendo ogni religione, imprigionando decine e decine di sacerdoti, religiosi, religiose ed oppositori, chiudendo chiese ed ogni luogo di culto con lo slogan che campeggiava in tutta l’Albania: “se non estirpiamo il clero cattolico non avremo mai la vittoria”.
Nel 2014 il Santo Padre Francesco, recandosi in Albania volle ascoltare il racconto della persecuzione dall’allora Don Ernest, unico ad oggi sacerdote sopravvissuto alle barbarie del regime comunista ateo. Il Pontefice nella Cattedrale di Tirana ebbe a definire il religioso un “Martire Vivente” commuovendosi fino alle lacrime nell’ascoltare il racconto dei 28 anni di detenzione subiti dal sacerdote, tra prigionia nelle dure galere e nei campi di lavoro nelle miniere, dove estraeva rame e pirite e nelle fogne dove scavava con solo il piccone e la mazza centinaia di metri di canali. La storica visita del Porporato è stata fortemente voluta ed organizzata dal Parroco con i fedeli della Parrocchia, dal Governatore Stefano Trallori assieme ai fratelli e sorelle della Venerabile Misericordia di Quinto, dal Presidente Bruno Pradal con i soci del circolo parrocchiale M.C.L. e dal Presidente Federico Faldi assieme ai soci dell’Associazione Firenze in Armonia.
"Ringrazio il Signore per avermi condotto in visita a questa Comunità - ha affermato il Cardinale – e per la calorosa accoglienza riservatami, grato al Signore a tutti coloro che in vari modi hanno reso possibile questo nostro incontro, Iddio rimeriti tutti con grazie e doni celesti. Viviamo con la preghiera assidua e penitenza questi giorni di Quaresima che ci condurranno alla Pasqua di Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, l’Unigenito Figlio di Dio che con il suo sangue donato per noi sulla Santa Croce ha espiato i nostri peccati; camminiamo alla sua sequela e secondo i suoi comandamenti, per così al termine di queste esilio terreno, giungere nella Gerusalemme Celeste e poter godere della Vita Eterna".
Fonte: Ufficio stampa