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Spaccio diffuso a Quarrata, altre 7 condanne dall'operazione Thunderstorm

spaccio quarrata

Ci furono 19 misure cautelari nell'ambito dell'indagine Thunderstorm sullo spaccio di droga nelle piazze di Quarrata. A febbraio di quest'anno ci sono state 7 ulteriori condanne che vanno fino ai 3 anni e 4 mesi e un massimo di 10mila euro di multa. Già nel 2021 9 persone avevano patteggiato per spaccio, con pene dai 6 mesi ai 4 anni e 8 mesi e 20mila euro di multa.

L'operazione era partita a dicembre 2019 con l'arresto in flagranza di reato di uno spacciatore in piazza Aldo Moro a Quarrata. Dai contatti ritrovati nel cellulare dell'arrestato e dalle segnalazione dei residenti sulle piazza di spaccio, sono continuate le indagini che hanno portato alla luce una vasta rete. I venditori al dettaglioerano principalmente cittadini italiani non coordinati in un'unica organizzazione, ma ciascuno con proprie zone di competenza e clientela fissa. Tra gli spacciatori, però, vi erano spesso rapporti di collaborazione: quando qualcuno rimaneva a corto di una certa droga, indirizzava il cliente verso un 'collega'. I fornitori di questa rete di spacciatori al dettaglio sono stati individuati in alcuni cittadini di nazionalità marocchina. Nelle conversazioni intercettate al telefono per indicare la droga ci si riferiva a termini come "galline", "ragazze", "marmitte".

Durante questa fase dell'inchiesta i Carabinieri hanno eseguito dieci arresti in flagranza per spaccio di sostanze stupefacenti, uno per mandato di cattura internazionale e uno per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Hanno, inoltre, deferito a piede libero tre soggetti e sequestrato sostanza stupefacente per un valore di quasi duecentomila euro, suddivisa in hashish, marijuana, cocaina e semi di canapa; 2.600 euro falsi e 15.400 euro.

L’indagine, che ha visto i militari impegnati dal dicembre 2019 al giugno 2020, è risultata particolarmente complessa anche per la scaltrezza e l’indole criminale evidenziata dagli indagati: quest’ultimi infatti erano soliti utilizzare un linguaggio criptico e convenzionale tra loro per indicare quantità e tipo di stupefacente, fissare punti di incontro ed eludere le investigazioni; per il trasporto dei quantitativi più ingenti, effettuati prevalentemente da cittadini di nazionalità marocchina, ricorrevano ad un sistema di vedette e staffette in grado di avvisare in anticipo della presenza di controlli da parte delle forze dell'ordine modalità operative che rendevano ancor più difficoltose le attività degli operanti.

Anche nella fase dell’esecuzione dei provvedimenti, i militari evidenziavano spiccate capacità operative: i soggetti infatti, venivano tutti localizzati sebbene alcuni di essi fossero irregolari sul territorio nazionale e abituati a cambiare frequentemente domicilio, inoltre, nel corso delle perquisizioni, la meticolosità e attenzione posta nella ricerca di ogni utile ulteriore elemento di prova consentiva di rinvenire dell’altra sostanza stupefacente e trarre in arresto in flagranza di reato due ulteriori soggetti, rispettivamente un cittadino albanese ed uno marocchino, anch’esso irregolare in Italia.

Nel marzo 2021, a Pistoia, Prato e Campi Bisenzio (FI) i militari del Comando Provinciale di Pistoia, supportati da personale dei Comandi Provinciali di Firenze, Prato, Pisa, Livorno e Lucca, con ausilio Unità Nucleo Cinofili di Firenze e 4 ° Nucleo Elicotteri di Pisa, davano esecuzione a 19 misure di custodia cautelare disposte dal G.I.P. del Tribunale di Firenze per i reati in titolo.

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