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Contratto di Fiume del torrente Pesa: a 5 anni dalla firma una seconda giornata di studi

Firma del primo Patto per la valorizzazione del Paesaggio attraverso lo strumento del Contratto di Fiume. il 2 febbraio 2019 a San Casciano Val di Pesa, per il Torrente Pesa

Cinque anni fa la firma che ha ufficializzato la nascita del Contratto di Fiume Pesa. Un progetto che si è consolidato negli anni e che ha acquisito sempre più forza passando da 40 a 60 firmatari, tra cui 11 Enti locali che hanno firmato un accordo di sostentamento per 10 anni per portare a termine azioni concrete.

Azioni concrete su cui si farà il punto il prossimo 6 Marzo in una giornata di studi su Acqua e Clima che si terrà presso la Villa di Salingrosso a Sammontana e che segue un altro convegno, tenutosi a Scandicci un mese fa, focalizzato sulla strategia del Parco agricolo multifunzionale dei paesaggi della Pesa.

L’incontro del 6 marzo è focalizzato su “La risorsa idrica nel contesto di emergenza climatica”.

Il luogo scelto non è casuale; siamo infatti a poca distanza dal lago di Sammontana, invaso oggetto di un importante intervento infrastrutturale di sbassamento della diga e di adeguamento del rio a valle.

Esso rappresenta bene una delle azioni del Contratto di fiume della Pesa sulla strategia ACQUA: la costruzione di microinvasi collinari multifunzionali utili alla mitigazione del rischio idraulico, a stoccare acqua per far fronte ai periodi siccitosi e per fini antincendio, .

Per questa ragione contestualmente alla giornata di studi è previsto un sopralluogo al lago di Sammontana da parte dell’assessora regionale Monia Monni.

La giornata di studi dedicata al contratto di fiume del torrente Pesa

L’appuntamento del 6 marzo ha l’obiettivo di fare il punto su cosa è stato fatto a partire dalla firma del contratto sul tema acqua, di analizzare cosa è cambiato nel contesto e di tracciare le linee per azioni future anche in vista delle elezioni amministrative di tutte le amministrazioni locali coinvolte.

Dopo il saluto di Massimo Bastiani, coordinatore del tavolo nazionale dei contratti di fiume che inquadra l’esperienza della Pesa in un contesto italiano, l’attenzione sarà sui cambiamenti avvenutidal 2019 ad oggi: si farà il punto sul cambiamento climatico e i sui suoi effetti che sono divenuti sempre più evidenti, grazie a relatori del LAMMA / CNR Giulio Betti e Ramona Magno e poi il senatore Dario Parrini illustrerà la scelta sostanziale di inserire la tutela degli ecosistemi in Costituzione.

Un ulteriore approfondimento riguarderà le attività di pianificazione sul tema acqua con contributi dell’Autorità di distretto dell’Appennino settentrionale, con Isabella Bonamini, e della Regione Toscana con Marco Masi.

Una questione cruciale per la Pesa è quello collegato ai prelievi per fini idropotabili, preponderanti sul bacino rispetto a quelli connessi a usi agricoli e produttivi, e ne parleranno insieme ad Andrea Cappelli dell’Autorità Idrica Toscana i referenti della tutela della risorsa idrica dei tre gestori di valle: Simone Lippi per Acque, Leonardo Rossi per Publiacqua e Alessio Giunti per Acquedotto del Fiora.

Un focus sarà dedicato alla morfologia del torrente e al deflusso minimo vitale, con l’intervento sui microinvasi da parte di Fabio Castelli, professore ordinario delDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università di Firenze, e su aree di laminazione, su opere di resilianza al climate change ad opera di Francesco Piragino del Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno e sul ripristino della continuità fluviale da parte di Giuliano Trentini presidente del CIRF.

Infine la riflessione moderata dal sindaco Paolo Masetti, come delegato ANCI alla Protezione civile, riguarderà la prevenzione, monitoraggio, allertamento e risposta al rischio idraulico con interventi da parte di Sandro Moretti, professore ordinario Centro di Protezione Civile Università di Firenze e di Bernardo Mazzanti, dirigente della Protezione civile regionale toscana.

Cureranno le conclusioni insieme all’assessora Monni, il consigliere regionale Enrico Sostegni e il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino.

Il lago di Sammontana

Il progetto complessivo ha riguardato due interventi distinti, uno che interessa la diga e l’altro che interessa il Rio di Sammontana.

L’invaso costruito da un privato negli anni ‘60 per esigenze agricole, è stato ceduto gratuitamente al Comune di Montelupo insieme al progetto di adeguamento per metterlo in sicurezza e strutturarlo in risposta agli effetti del cambiamento climatico.

L’intervento ha riguardato l’abbassamento della diga da 19 a 14 metri per ricondurlo in competenza regionale, l’adeguamento dello scarico di fondo dell’invaso e la realizzazione di un innovativo sistema di sfioro atto a far defluire in modo controllato le acque nel rio di Sammontana in caso di piogge molto abbondanti, come i fantomatici flash flood.

Mutando la portata del lago è stato necessario adeguare la capacità di portare le piene del corso d’acqua a valle della diga, modificando anche i ponti su via del Chiesino e su via Maremmana. Il Rio poi corre fra la zone industriali di Castellucci e le Pratella, supera la FIPILI e la ferrovia, riceve le acque del rio di Citerna e dei Bottini, gettandosi poi nel fosso di Cortenuova che perimetra il meandro d’Arnovecchio fino a immettersi in Arno.

E’ stato strutturata anche una bocca tarata sul rio di Sammontana a valle della via Maremmana, facilitando l’allagamento controllato dei campi lato Empoli fino alla FIPILI, nel caso arrivasse dal lago una quantità di acqua ancor eccedente la capacità di laminazione.

I lavori sono finalmente conclusi e a breve si potrà tornare a fruire di questo spazio tanto utile per la mitigazione del rischio idraulico e come riserva di acqua nei periodi siccitosi, quanto amato dai cittadini.

“L’emergenza climatica è ormai un dato di fatto, così come l’introduzione in Costituzione della tutela degli ecosistemi strumento che può aiutarci ad affrontarla. Parlamento e Consiglio regionale devono adattare con urgenza le norme di settore a questo nuovo principio, mettendoci in grado di combatterne efficacemente gli effetti. Solo i contratti di fiume, con il approccio complessivo di bacino, possono dare risposte efficaci e anticipatrici su questo tema”, afferma l’assessore Lorenzo Nesi, coordinatore dei Comuni firmatari.

Per il sindaco Paolo Masetti “La giornata di studi dedicata al torrente Pesa fa il punto su cinque anni di intenso lavoro che ci ha condotti ad acquisire consapevolezza sui problemi del corso d’acqua che attraversa il nostro centro cittadino e sulle possibili soluzioni.

La Pesa è in ginocchio in estate a causa della carenza idrica, mentre nei momenti di piena rappresenta un pericolo per centri abitati e aree industriali aggravato dall’evidente aumento di eventi meteo estremi e sempre meno prevedibili. È indispensabile da un lato limitare i rischi in occasione di piogge intense recuperando un rapporto con l’ecosistema fluviale dall’altro ridurre le captazioni idriche, trattenendo l’acqua che piove in valle. L’intervento sul lago di Sammontana rappresenta un esempio di risposta in tal senso: abbiamo trasformato un problema in un’opportunità grazie anche al supporto economico di Ministero delle infrastrutture e Regione Toscana”.

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio Stampa

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