Dopo una battaglia legale durata oltre due anni, CoeSo Empoli si vede riconosciuta la gestione dei nidi d'infanzia del Comune di Empoli attraverso una sentenza che il Consorzio definisce "una vittoria per il mondo cooperativo" e una "sentenza di livello nazionale che fa giurisprudenza".
La gara d'appalto era stata vinta nel luglio del 2021 dalla cooperativa bergamasca Orsa, ma era 'viziata', secondo i legali della cooperativa empolese, da una sottostima del costo del personale che risultava contrastante con il contratto nazionale di settore. In breve, Orsa avrebbe vinto la gara pubblica con un'offerta economica più bassa, ma sulla base di un conteggio delle ore di ferie del personale considerevolmente minore: delle 165 ore previste, infatti, ne erano state conteggiate solo 55, abbattendo la richiesta economica, ma a spese dei lavoratori. In un settore su cui il costo del personale incide per l'86% è chiaro che Orsa potesse mettere sul piatto un'offerta maggiormente competitiva.
Da qui il ricorso al TAR di COeSO, accolto nell'aprile 2022, ma impugnato da Orsa nel maggio successivo. Il 1 febbraio 2024 il Consiglio di Stato ha però respinto il ricorso fatto in appello della cooperativa Orsa, riconoscendo definitivamente le ragioni espresse dal Consorzio COeSO Empoli, con le cooperative socie Il Piccolo Principe e Geos, in Ati (associazione temporanea d’impresa) con la cooperativa Eskimo.
"La sentenza sancisce un principio di giustizia per tutta la cooperazione italiana - spiega Marco Peruzzi, presidente di COeSO Empoli - la sentenza crea uno spartiacque tra chi si attiene a quanto previsto dal contratto collettivo e chi invece lo interpreta in modo creativo. Le offerte possono avere margini di flessibilità, ma non sulle ferie garantite ai lavoratori".
Una sentenza che quindi ha un valore per l'intero settore cooperativo a livello nazionale: "Se il Consiglio di Stato non ci avesse dato ragione potevamo avere un panorama nazionale dove ogni cooperativa avrebbe fatto offerte creative lesive dei diritti dei lavoratori. È una vittoria di tutto il mondo cooperativo. Andare a toccare in questo modo il contratto collettivo significava renderlo inutile", spiega Peruzzi.
Dal Consorzio si fa sapere che ci sarebbe una vicenda simile su una gara di appalto a Livorno, e non è escluso che altre gare d'appalto in tutta Italia possano utilizzare la sentenza empolese per annullare gli affidamenti fatti sulla base di interpretazioni distorte del contratto nazionale.
"Lo strumento gara di appalto - ha detto Roberto Beconcini, presidente della cooperativa Il Piccolo Principe - è di per sé competitivo, ma le partite vanno giocate correttamente. Questa sentenza fa da giurisprudenza per il futuro e ogni volta ci sarà una situazione simile si farà riferimento ad essa. Per aver arginato tutto ciò e fatto questa battaglia a difesa del sistema il movimento cooperativo ci è debitore"
Il Consiglio di Stato ha quindi ordinato di affidare le gestione dei nidi al Consorzio, per una durata di tre anni come precedentemente previsto dalla gara. La gestione riguarda i nidi Il Melograno, Il Piccolo Mondo, La casa dei canguri, Trovamici, i servizi di integrazione pomeridiana Nido più e Zeroseipiù e il servizio educativo Trovamici Ciaf e riguardano oltre 200 famiglie e 52 dipendenti.
La 'svista' nell'affidamento della gara costerà al Comune di Empoli circa 8mila euro di risarcimento delle spese legali, così come per la Cooperativa Orsa. Il trasferimento dell'appalto da Orsa a COeSO dovrebbe avvenire in tempi relativamente brevi dopo aver sistemato le procedure burocratiche e dopo una concertazione con il Comune e i sindacati. Il servizio, però, non dovrebbe subire particolari disagi, anche perché prima dell'affidamento a Orsa, poi risultato irregolare, il Consorzio COeSO gestiva le strutture da circa 18 anni.
“L’errore - dichiara Daniela Prestini, presidente della cooperativa Eskimo - era grave anche dal punto di vista concettuale. Il costo del personale di Orsa risultava di molto inferiore proprio per il metodo non corretto di calcolo. Altro elemento che secondo noi avrebbe dovuto fin da subito allertare sulla correttezza del ragionamento sviluppato da Orsa era che il calcolo eseguito, effettivamente "eludeva una consistente quota di ferie cui il lavoratore ha diritto. Il messaggio che si è mandato è che il contratto nazionale non deve essere toccato".
“Questa sentenza - commenta Camilla Cerbone, presidente della cooperativa Geos - da un lato conferma l'ammissione di un errore commesso dalla Pubblica Amministrazione durante il processo di verifica delle anomalie, il quale è preliminare all'aggiudicazione definitiva dell'appalto. Dall'altro, e questo è il punto fondamentale, sottolinea il riconoscimento di un'unica modalità corretta per la formulazione dell'offerta economica all'interno di una gara d'appalto, senza compromettere in alcun modo i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Giovanni Mennillo
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