Si è spento Giuseppe Matulli. Fu vicesindaco di Firenze e segretario toscano della Dc

foto social Eugenio Giani

Si è spento all’età di 84 anni Giuseppe Matulli, padre del progetto della tramvia di Firenze nonché deputato e vicesindaco durante la giunta Domenici. Matulli, originario di Marradi, è stato Consigliere regionale ex deputato DC e anche sottosegretario toscano della stessa. Negli ultimi anni aveva ricoperto il ruolo presidente dell’Istituto Storico della Resistenza.

Il mondo politico ed istituzionale ha manifestato già dalle primissime ore, un forte cordoglio.

“Con Beppe Matulli se ne va un uomo da cui ho tratto tanti e bellissimi insegnamenti. Se ne va un politico di cui mi ha sempre colpito la grande forza ideale che era capace di calare nella concretezza dell’amministrare, dando a questa una visione sempre a favore della cittadinanza – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani - l’ho conosciuto meglio e più profondamente durante gli anni in cui siamo stati insieme nella giunta del Comune di Firenze guidata da Leonardo Domenici. Beppe era vicesindaco, e lì ho potuto apprezzarne la grande visione di modernizzazione che aveva della città. Con lui è andata avanti un’opera a me molto cara, la tramvia Firenze-Scandicci, i cui progetti erano stati finanziati quando ero assessore alla mobilità. Accanto alla cultura del buon governo, Beppe poneva sempre il suo profondo ideale legato all’antifascismo e all’impegno dei cattolici popolari. Espressione del mondo cattolico progressista che a Firenze ha avuto figure come, oltre a Giorgio la Pira, padre Ernesto Balducci, portatori illuminati del cattolicesimo radicato nella società civile, Matulli si è posto come leader carismatico della sinistra cattolica formando tanti allievi. Beppe – conclude Giani - aveva i piedi ben piantati per terra e lo sguardo lanciato oltre e in alto, e da questa sua posizione non ha mai smesso di dare il proprio contributo alla politica, fino all’ultimo periodo della sua vita, accettando la carica di assessore a Scandicci e portando avanti sempre il suo impegno nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Per tutto questo lo ringrazio e mi stringo ai familiari esprimendo le condoglianze di tutta la giunta toscana”.

“Ci lascia un uomo dalle grandi doti morali, servitore della cosa pubblica che nel suo lungo percorso politico e istituzionale ha avuto sempre al centro l’attenzione per le persone e i valori fondanti la nostra Repubblica. Lascia un vuoto enorme, ai familiari, agli amici, ai compagni di partito vanno le mie sincere e profonde condoglianze e quelle di tutto il Consiglio regionale - ha detto Antonio Mazzeo, presidente dell’Assemblea legislativa - la sua scomparsa è un duro colpo per la vita politica ed istituzionale. Ci ha insegnato tanto e il suo esempio civico, di attenzione e partecipazione, di stimolo per le nuove generazioni, saranno modello che non dimenticheremo. Lo ricorderemo e terremo vivo il suo impegno in occasione delle celebrazioni per l’80esimo della Liberazione”.

 

Il cordoglio della politica

"Con Giuseppe Matulli se ne va un politico lungimirante e un amministratore concreto, che si è sempre messo a servizio della cittadinanza.  Tutta la comunità democratica toscana si stringe attorno alla famiglia e ai cari - ha commentato Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana - .’impegno, la passione e la visione di Beppe ci accompagneranno in tante battaglie.

"Ci lascia anche Beppe Matulli, ci eravamo visti prima di Natale, all’istituto storico della resistenza, e avevamo parlato di memoria, di politica, di futuro. Un politico preparato e generoso che ha dato tanto a Firenze e alla Toscana. Parlare con persone come lui era sempre stimolante e sfidante - ha dichiarato Cristina Giachi, consigliera regionale Pd e presidente della commissione cultura del consiglio regionale della Toscana - le argomentazioni superficiali non bastavano mai e anche quando eravamo su posizioni non coincidenti sempre c’era il rispetto e la comprensione per le posizioni dell’altro. Ciao Beppe. E grazie".

“Con immenso dispiacere ho appreso della morte dell’amico Beppe Matulli. È stato un politico di rango, ha servito la Repubblica italiana, il Comune di Firenze e il suo paese di origine, Marradi, sempre con grande capacità politica e passione -ha dichiarato il sindaco di Firenze, Dario Nardella - lo stesso spirito con cui ha formato una generazione di giovani stimolandoli all’impegno civile e politico, dando vita al Centro Toscano di Documentazione Politica. Negli ultimi anni - continua Nardella - abbiamo apprezzato il suo lavoro alla presidenza dell’Istituto storico della Resistenza e anche per questo ricordiamo i suoi interventi nelle celebrazioni della liberazione di Firenze, all’insegna dell’alto tenore culturale e intrisi di valori democratici. Ai familiari esprimo il cordoglio mio e dell’intera amministrazione di Palazzo Vecchio. Ciao Beppe, grazie per il servizio incessante che hai reso con passione a tutta la nostra comunità”.

 

"Ha rappresentato con eguale dignità la Nazione ed il territorio: la Toscana, Firenze e la sua Marradi. Beppe Matulli è stato un uomo di grande cultura, innamorato della storia, sempre al passo dei tempi, nella sua attività amministrativa - ha commentato Nicola Danti, Vicepresidente gruppo Renew Europe Eurodeputato Italia Viva - a lui abbiamo imparato la passione per il confronto delle idee, ed il suo rigore morale" lo scrive sui social l'eurodeputato Nicola Danti, presidente di Italia Viva Toscana".

 

“Ci hanno lasciato Beppe Matulli e Luciano Baccetti. Due antifascisti, uomini delle istituzioni che hanno dedicato una vita a testimoniare con l'impegno politico e sociale l'adesione ai valori della Costituzione e della democrazia - ha detto il sindaco di Scandicci Sandro Fallani - Scandicci oggi perde due pilastri della democrazia, ci sentiamo tutti immensamente più soli. Beppe l'ho conosciuto molti anni fa nell'intrecciarsi dei percorsi campaniani che accumunano Marradi a Scandicci e a Badia a Settimo – ha detto il Sindaco - è stato sempre grande punto di riferimento culturale e politico e lo volli in Giunta, ormai dieci anni fa; da allora non ci siamo più lasciati, sempre una parola, un consiglio, un contributo intellettuale e politico. Un vuoto enorme, incolmabile”.

"È con profondo dolore che ho appreso la notizia della scomparsa di Beppe Matulli; cattolico democratico al servizio della sua comunità, servitore della Repubblica, politico intelligente e autentico, un vero amico. L'ho incontrato tante volte e ne ho sempre apprezzato la dedizione al suo territorio e l'acume politico - ha ricordato Rosy Bindi, residente del Comitato per il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani - componente autorevole del Comitato per il centenario della nascita di don Milani, fino a pochi giorni fa ha partecipato attivamente ad organizzarne il ricordo. Aveva conosciuto il priore a Barbiana e con lui ha lavorato da giovane ricercatore, assimilandone la lezione. Il Signore lo accolga nella Sua Pace. A nome del Comitato nazionale esprimo la mia vicinanza alla famiglia e alla sua comunità".

“Ho avuto la fortuna di lavorare con Giuseppe Matulli nella giunta guidata dal sindaco Domenici. Matulli era insieme un amministratore esperto e una persona ricca di umanità. Qualità che lo hanno reso insostituibile in tutti i ruoli che ha ricoperto - ha detto l'On. Rosa Maria Di Giorgi - abbiamo condiviso l'appartenenza alla Margherita di cui siamo sti entrambi fondatori. Ricordo in particolar modo la sua saggezza e la sua capacità di ascolto che ne facevano un punto di riferimento costante Il suo impegno civile non è mai venuto meno, fino alla presidenza dell'Istituto Storico della Resistenza Toscano, ruolo che ha condotto con passione e rigore democratico".

“Per Giuseppe Matulli l'impegno per i valori della nostra Costituzione è stato l'impegno di tutta una vita, la Memoria non era mera celebrazione ma costruzione di un futuro migliore, per un Paese migliore. Oggi ci lascia un uomo che ha dato molto alla democrazia, dentro e fuori le istituzioni - ha sottolineato Alessandra Nardini, assessora all’istruzione, formazione, lavoro, cultura della Memoria - da assessora regionale, in questi anni, ho avuto modo di conoscere più da vicino  Beppe Matulli  - dice Nardini - nel suo ruolo di presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea e ho sempre vivo il ricordo delle  bellissime parole che pronunciò durante l’iniziativa per il Giorno della Memoria 2022 davanti al Memoriale italiano di Auschwitz a Firenze in cui sottolineò l’importanza che ha la Memoria in un Paese che non ha ancora saputo fare fino in fondo in conti con la storia e dove assistiamo al riemergere di pericolosi rigurgiti nazifascisti che invece non dovrebbero trovare posto.

Era orgoglioso di una Regione orgogliosamente antifascista, che affonda le proprie radici nei valori che animarono la Resistenza, e ci ha sempre spinti a fare ancora di più. Ecco, questo è l'impegno che a maggior ragione oggi dobbiamo assumerci per onorare al meglio la sua memoria - conclude - ci mancheranno il suo sguardo lucido, la sua profonda e instancabile passione, ci mancherà la sua costante attenzione per gli ultimi, i più deboli e, a questo proposito, voglio ricordare il suo impegno nell’associazione Pantagruel, a difesa dei diritti delle persone detenute. Ci eravamo confrontati sull'importanza della formazione in carcere, per garantire il reinserimento lavorativo delle persone una volta uscite, garantendo loro dignità, quella che solo il lavoro può dare, e evitare le recidive.
Esprimo il mio cordoglio e porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia, a tutte e tutti coloro che gli hanno voluto bene, alle amiche e agli amici dell’Istituto Storico Toscano e dell'associazione Pantagruel che perdono una guida straordinaria".

"Beppe Matulli è stato un protagonista diretto e discreto della politica, anche perché non ha mai dimesso la dimensione dei rapporti personali e del servizio, nelle forme più diverse - ha affermato Nicola Armentano, consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze e capogruppo Pd nel Comune di Firenze - cattolico democratico, appassionato tra l'altro alla vita dei carcerati, resta un modello di impegno da imitare".

 

“Con profondo dispiacere apprendo della scomparsa di Giuseppe Matulli. Tante le battaglie che abbiamo combattuto su fronti contrapposti a Palazzo Vecchio - afferma in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli - un uomo di cultura di cui ricordo l’acume, la lealtà e la correttezza istituzionale che lo hanno sempre contraddistinto. Una persona perbene il cui operato rimarrà nella storia politica di Firenze. Alla sua famiglia porgo le mie condoglianze”.
Beppe Matulli. FdI della Metrocittà Firenze: "Un protagonista della
politica"

"Siamo profondamente colpiti dalla morte di Beppe Matulli, una persona che aveva la nostra stima ed è stato un protagonista della politica toscana. La
più profonda vicinanza ai suoi familiari in un così doloroso momento - dichiarano i consiglieri metropolitani di Fratelli d'Italia nel gruppo Centrodestra per il cambiamento Alessandro Scipioni, Claudio Gemelli ed Alessandra Gallego - ho avuto modo di conoscerlo e lavorare con lui come opinionista durante la trasmissione Rosa dei Venti per Radio Sieve - conclude Scipioni - ne ho sempre apprezzato la lavatura intellettuale e la profonda intelligenza. Mi dispiace davvero molto la politica perde una persona di spessore".

Le parole di ANED

Abbiamo appreso della scomparsa di Giuseppe Matulli, un politico che ha ricoperto ruoli importanti; sottosegretario all'istruzione, vicesindaco di Firenze, sindaco del comune di Marradi, assessore nel comune di Scandicci - ha fatto sapere la presidenza e il consiglio della Sezione di Firenze dell'ANED - per la nostra Sezione l'impegno di Giuseppe Matulli nella sua veste di vicesindaco di Firenze è stato determinante per la realizzazione del Gemellaggio con la città di Mauthausen. Un percorso lungo tre anni dal 2006 al 2009 durante il quale Mario Piccioli e Alessio Ducci hanno lavorato insieme a Giuseppe Matulli ed ai suoi uffici, prima fra tutti Marzia Gentilini, per portare a compimento una pacificazione non soltanto simbolica ma soprattutto nei contenuti fra le comunità di Firenze e Mauthausen. In questa foto nel marzo 2009 eravamo in Palazzo Vecchio alla presenza dell'allora assessore con delega ai gemellaggi, Eugenio Giani, la prima firma del protocollo di intesa per il Patto di Fratellanza, la seconda venne siglata nel maggio all'interno del KZ di Mauthausen, durante il nostro pellegrinaggio negli ex Lager nazisti. Grazie Beppe, per il tuo impegno, la tua serietà, mancherai molto a tutti noi".

 

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