Jeep carica di medicine verso l'Ucraina, il fotoreporter Niccolò Celesti alla sua sesta missione
Partirà a bordo di una jeep carica di medicinali in direzione Ucraina, dove continuerà a documentare la guerra iniziata da ormai quasi due anni. Una missione dal duplice scopo, umanitario e giornalistico, quella di Niccolò Celesti, fotoreporter fiorentino, al suo sesto viaggio nelle zone colpite dagli scontri nell’Europa orientale.
Celesti, 43 anni, racconta il fronte del conflitto russo-ucraino girando video, scattando fotografie e scrivendo come fotogiornalista freelance per giornali e tv. Con il suo lavoro ha girato il mondo: "Mi sono sempre occupato di temi di natura sociale" spiega, dall’Africa al narcotraffico in Colombia, non tralasciando l’Italia ad esempio nei reportage dedicati al terremoto di Amatrice o ancora, nella sua Toscana, la Firenze vuota e desolata nel periodo della pandemia da Covid-19 o il Baseball praticato in città da giocatori non vedenti. I suoi scatti sono stati ospitati in molte mostre, tra cui alcune anche a Firenze.
Esposti anche molti dei lavori svolti in Ucraina durante la guerra in corso dove Celesti, tra le varie missioni fin dall'inizio del conflitto, è stato per un totale di otto mesi. Nel dicembre 2022, mentre si trovava a Kherson, si trovò nei pressi di un'esplosione insieme ad un collega che rimase coinvolto, fortunatamente con leggere escoriazioni. Adesso è il momento della sua sesta missione, in partenza sabato 10 febbraio: "Porteremo questo mezzo, frutto di una raccolta fondi". Si tratta di una jeep 4x4 carica di medicine: il tutto, come spiegato, deriva dalla raccolta dell'associazione Ucraina Toscana grazie al supporto dell'imprenditore fiorentino Riccardo Zucconi, dello stesso fotoreporter Niccolò Celesti, del supporto del consolato Ucraino e degli sponsor tra cui farmacia Rubino, Filippo Zero Lazzerini e Moretti Spa, che ha fornito dispositivi medici. Le medicine saranno distribuite nei luoghi di guerra mentre la jeep "rimarrà nel Donbass, a disposizione del battaglione".
Il battaglione di cui parla il fotoreporter è il battaglione 206, composto da volontari di tutte le età che combattono al fronte. Le esperienze vissute negli ultimi due anni sono troppe per essere riassunte, confessa Celesti che sta anche portando avanti un documentario di lungo termine: "Racconto questo angolo, facendo una comparazione con i nostri partigiani e i nuovi partigiani ucraini. Il battaglione che sto seguendo - spiega - è uno specchio di quello che erano i primi battaglioni di volontari partigiani della Seconda Guerra Mondiale, con le varie differenze d’epoca. Ci sono persone dai 18 anni ai 60 anni, quasi tutti provengono da Kiev" racconta il fotoreporter fiorentino. E quasi tutti "sono stati impegnati nella battaglia di liberazione di Kiev, Irpin e Bucha, dove li ho incontrati per la prima volta".
Una nuova missione dunque per veicolare, dall’obiettivo, quanto sta accadendo in Ucraina. Ma anche per portare la solidarietà, grazie ad una nuova spedizione organizzata dall’Italia.
Margherita Cecchin