Erano ragazzi negli anni ’70 e ’80. Ragazzi con un sogno, un ideale: compagne e compagni della Toscana, militanti delle diverse Fgci. Che in qualche modo la Storia abbia seguito un percorso differente non toglie valore a un’esperienza collettiva forte, importante, il cui significato va oltre la contingenza ma assume il senso dell’esperienza comunitaria. Oggi, i capelli imbiancati e “con le rughe un po’ feroci sugli zigomi”, hanno voglia di ritrovarsi insieme ancora una volta: il prossimo 10 febbraio, dalle 10 alle 21, a Firenze “Allonsanfàn (https://allonsanfanfgci.it/l). Incontro delle ragazze dei ragazzi della Federazione giovanile Comunista italiana degli anni 70/80. Quella nostra spinta per cambiare il mondo”. All’evento, che sarà ospitato al Tuscany Hall, parteciperanno anche gli ultimi quattro segretari della federazione che riuniva i giovani comunisti italiani: Gianni Cuperlo, Pietro Folena, Marco Fumagalli e Massimo D’Alema. Il confronto vuole ripercorrere alcuni eventi e passaggi ritenuti più significativi di quegli anni in Toscana e a livello nazionale che hanno visto protagonista il movimento studentesco, in particolare quello fiorentino, di cui esiste un ricco archivio (ciclostilato in proprio).
“Ritrovarsi. Stare insieme, dopo tanto tempo. Con sostenibile leggerezza. Riannodare i fili comuni di percorsi politici, culturali che hanno preso poi molteplici e anche divergenti direzioni. Ci vogliamo chiedere se i semi gettati in quel terreno originario siano ancora fertili, cosa sia svanito e cosa invece sia ancora vivo è il senso di questo evento” spiegano gli organizzatori.
Non è insomma nostalgia per un’esperienza comunque conclusa, ma la consapevolezza che dal passato collettivo si può imparare una lezione importante e soprattutto che dare valore a ciò che è stato vissuto insieme significa costruire un futuro responsabile.
L’incontro sarà così l’occasione per ripercorrere e analizzare una vicenda politica straordinaria, capace di permeare per decenni la società italiana: il convegno a Pisa dedicato al decennale dal ’68, la contaminazione con le battaglie femministe sulla dirompente vicenda dell’aborto, le prime battaglie "ambientaliste”, le lotte per ottenere la legge 285, il solo grande piano di occupazione giovanile realizzato in Italia, la promozione delle radio libere, dei collettivi culturali, e l’organizzazione dei primi grandi concerti (Dalla, De Gregori, Patty Smith...), la solidarietà in presenza alle popolazioni terremotate in Irpinia, la battaglia contro l’installazione dei missili a Rapolano Terme, sino alla partecipazione alla marcia per il disarmo a Comiso.
E ancora la forte tensione internazionalista a partire dalla pace in Vietnam, passando per la solidarietà al popolo cileno e palestinese, fino all’esperienza dei festival mondiali, Berlino e il mitico a Cuba. E anche le vicende “aspre” del rapporto con i movimenti del ’77 (Università di Pisa e Firenze…), la partecipazione al Festival Nazionale di Ravenna, l’esplosione del terrorismo con la conseguente lotta (Congresso Nazionale a Firenze).
Eventi e percorsi analizzati mostrano una Fgci non solo “burocrazia”, lunga mano del Pci tra i giovani, ma soggetto con uno sguardo autonomo, che sceglieva di calarsi nelle nascenti realtà sociali, misurarsi con le nuove sfide culturali e reggere un conflitto con il partito che in molte occasioni ha cambiato visioni e scelte politiche, in particolare nel suo rapporto con i movimenti di massa, primo tra tutti il forte movimento delle donne.
"Molte testimonianze hanno mostrato come quelle esperienze siano state intense e uniche. Sono stati gli anni della gioventù e della formazione che hanno avuto l’opportunità di essere vissuti in una comunità appassionata ricca di idealità, di curiosità, di relazioni umane e amicizie durature nel tempo, molte hanno retto per comunanza e anche malgrado le differenze successive. Bilanci critici non cancellano emozioni e anche una punta di orgoglio per avere partecipato a stagioni straordinarie per il nostro paese", aggiungono gli organizzatori.
Molte delle difficoltà di quegli anni hanno avuto a che fare peraltro con le contraddizioni della fase della solidarietà nazionale e poi con il mancato sviluppo della linea dell’”alternativa democratica” a causa della prematura morte di Enrico Berlinguer.
Unanime è stata la richiesta di ricostruire la memoria di anni che invece sono poco documentati e in modo frammentario.
Il nome dell’evento riprende il titolo di un film dei Taviani “Allonsanfàn” – versione italianizzata dell’inizio della Marsigliese, per tutti sinonimo di libertà e ideali; l’incontro si allinea con le precedenti riunioni avvenute in altre parti d’Italia, “J’amme Fgci” e “Amunì”: andiamo, avanti, forza.
"Il nostro auspicio è suscitare curiosità in chi vuole o vorrebbe far politica oggi, giovani (figli/e) che ne hanno sentito parlare, e cercare una “tensione” con gli odierni movimenti critici della società (ambientali, e sulla libertà delle donne…), recuperando, senza boria, della passata esperienza politica il nucleo di fondo: quel desiderio di cambiare il mondo e quella “disinteressata” passione politica", concludono.
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro