Una via a Firenze per Daisaku Ikeda, presidente onorario della Soka Gakkai
La Commissione Toponomastica di Firenze, presieduta da Mirco Rufilli, ha approvato la proposta per dedicare un luogo di Firenze al maestro Daisaku Ikeda.
"Già in occasione della giornata in cui lo abbiamo ricordato in Palazzo Vecchio lo scorso 20 Gennaio sia il sindaco Dario Nardella che l’assessora Federica Giuliani avevano proposto di dedicare un luogo della città al filosofo buddista, Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Cittadino Onorario di Firenze. Daisaku Ikeda – spiega il presidente della Commissione Toponomastica Mirco Rufilli – è stato Presidente onorario della Soka Gakkai, il più grande movimento buddista laico presente in 192 Paesi del mondo e che conta 13,5 milioni di fedeli e la sua eredità è viva nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo, inclusi i quasi 100mila fedeli di questo movimento buddista laico in Italia.
Ha promosso uno spirito di coesistenza basato sul dialogo e sulla consapevolezza che ogni essere umano è unico, che il desiderio di una felicità profonda personale non può esistere senza quella degli altri e che è sempre più urgente, nella società globale di oggi, compassione verso gli altri e il coraggio di cambiare se stessi che chiama appunto “Rivoluzione umana”.
Questo suo spirito lo ha portato ogni anno, dal 1983, ad inviare alle Nazioni Unite e alle personalità di tutto il mondo un testo di “Proposte di pace” dove si trovano sia le sue riflessioni più profonde sia soluzioni vere e proprie sulla convivenza degli esseri umani, sul rispetto per l’ambiente, sull’abolizione delle armi nucleari, sulla guerra, sulla violenza, ma anche sull’alfabetizzazione e povertà.
I suoi rapporti e il suo legame con Firenze – conclude il presidente Mirco Rufilli – è testimoniato dai vari riconoscimenti ricevuti come il Fiorino d’Oro, il Sigillo della Pace, e la Cittadinanza Onoraria ricevuta nel 2017 per mano del sindaco Dario Nardella.
Dedicargli oggi un luogo della città è riconoscere il suo enorme valore e impegno per il dialogo di pace ma è anche lasciare alle future generazioni una testimonianza concreta di come un singolo essere umano può essere decisivo per la pace nel Mondo”.