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Azione: "Caccia al posto in biblioteca a Empoli, dare una risposta agli studenti"

(foto gonews.it)

Come partito politico Empoli in Azione purtroppo siamo costretti a tornare a parlare di un tema che ci resta molto a cuore: la biblioteca comunale Renato Fucini.

Come già in passato siamo intervenuti evidenziando quelle che all’epoca erano le maggiori criticità, come ad esempio l’assenza sia di serrature per i bagni che di dispenser d’acqua potabile, quest’oggi invece vogliamo da una parte, rinnovare un invito rimasto solo sulla carta a differenza di quelli di cui abbiamo riportato gli esempi di cui sopra e, dall’altro, sollevare un’altra questione a nostro avviso preminente ed ineludibile circa l’accesso alla struttura.

Partendo dal presupposto che la nostra città già di per sé non offre molto per i nostri ragazzi in fase adolescenziale, vuoi anche per dinamiche non legate certamente al mero lavoro all’attuale amministrazione, ci pare quanto più scorretto “rilanciare” diminuendogli ulteriormente quei servizi di cui fin d’oggi hanno potuto godere.

Come molti già sapranno e come abbiamo già avuto modo di evidenziare la nostra biblioteca, luogo da sempre molto partecipato e sinonimo di aggregazione per tantissimi ragazzi, vede ormai da tempo una limitatissima disponibilità di postazioni dedicate allo studio (solo 60 postazioni a cui si può accedere mediante prenotazione + due tavoli per cui non occorre la prenotazione: per un totale di 72 posti a sedere) a causa dell’inagibilità di una parte del plesso. Molti studenti quotidianamente sono costretti a lasciare la struttura a causa dell’assenza di posti. Nonostante sia stato introdotto un sistema di prenotazione delle postazioni affinché si potesse garantire maggiore alternanza, ad oggi si rileva come ormai gli studenti siano costretti a prodigarsi all’esercizio della “caccia al posto” andando a prenotare massicciamente, sin dalla domenica, “la sedia” per tutta la settimana facendo venir meno, di fatto, l’alternanza.

Alla luce di questo già parziale disservizio, constatiamo che recentemente l’amministrazione abbia esternato la volontà di ridurre ulteriormente l’orario di accesso alla struttura.

Nonostante l’orario di apertura della biblioteca comunale sia già stato ridimensionato rispetto a quello garantito prima della pandemia, adesso lo si va a ridurre ulteriormente.

Se fin d’oggi i servizi erano garantiti dal lunedì al sabato dalle 9 sino alle 20, ora si ipotizza di limitarne ulteriormente l’agibilità andando a togliere il lunedì mattina e di chiudere un’ora prima la struttura ogni giorno (alle 19 anziché alle 20).

Comprendiamo che talvolta dietro a queste scelte vi siano anche ragioni economiche a differenza di chi in queste ore sta provando a strumentalizzare l’argomento, ma appare quanto più necessario dare una risposta, almeno su un tema così importante e che coinvolge gran parte della nostra popolazione, a tutti coloro che nella nostra città vogliono crescere e studiare.

In conclusione: è pacifico che far le politiche così dette giovanili sia complesso e talvolta inaccessibile, ma almeno cerchiamo di non peggiorare lo status quo.

Ayman Nencioni, Empoli in Azione

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