Mobili di design realizzati dai gusci della frutta secca, colle organiche prodotte con gli scarti dell’industria conciaria, collezioni moda che rinascono dagli stracci: c’è un tessuto imprenditoriale che ha iniziato a “pensare verde” in Italia. Lo ha tracciato Alessandro Gassmann, attore, scrittore e paladino della green economy, che guiderà a Pistoia i #GreenHeroes venerdì 26 gennaio, per una giornata di sensibilizzazione. A partire dalle nuove generazioni.
La mattinata avrà inizio alle ore 11 alla Scuola dell'Infanzia “Il giardino Segreto” (via Sestini, 15, 51100 Pistoia), dove Alessandro Gassmann e Annalisa Corrado - che da anni hanno lanciato l’iniziativa #GREENHEROES con il supporto scientifico di Kyoto Club – aiuteranno gli alunni a piantare nuovi alberi donati da Giorgio Tesi Group nel giardino del complesso scolastico.
I #GreenHeroes dell’imprenditoria, invece, sono attesi per le ore 12.30 presso la sede della Giorgio Tesi Group (via di Badia 14, Pistoia), a sua volta parte del progetto e del Kyoto Club. Tra le realtà che hanno confermato la propria partecipazione alcune aziende d’eccellenza della Toscana quali Lucart (Lucca), Menichetti (Fucecchio), Rifò (Prato) e dal resto d’Italia. Tra queste AzzeroCO2 (Lazio), una delle prime ESCo (Energy Service Company) italiane, Pieces of Venice (Veneto), che trasforma gli scarti di legno nella Laguna in pezzi unici, Babbaluci (Sicilia), gruppo giovanile che si prende cura del verde, strappando metri alla criminalità organizzata, Regenesi (Emilia Romagna), dal 2008 impegnata nella realizzazione di accessori moda da scarti industriali, Sales (Piemonte), che rende sostenibili imballaggi ed etichette, dando lavoro a 50 persone e Keep Life (Campania), impegnata dal 2015 nella realizzazione di mobili di design a partire dai gusci della frutta secca, oggi in rete con studi di progettazione e università.
Nel primo pomeriggio (ore 14.30), dopo una breve visita all’azienda pistoiese, i partecipanti si ritroveranno nella Sala Convegni della Giorgio Tesi Group per un confronto sulle attività del progetto, coordinati da Annalisa e Alessandro. La giornata più green di Pistoia prosegue alle ore 17.30 nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale (piazza del Duomo) con la doppia presentazione dei libri “Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde” di Alessandro Gassmann (con Roberto Bragalone, postfazione di Annalisa Corrado e il supporto scientifico di Kyoto Club) e “Pensiamo verde. Storie, proteste e proposte per cambiare il mondo” di Annalisa Corrado. L’incontro è aperto al pubblico.
GREEN HEROES PRESENTI DALLA TOSCANA
Lucart (Lucca)
Dal macero alle infinite vite del Tetra Pak. Lucart da 70 anni crea modelli industriali rigenerativi capaci di produrre un fatturato superiore a 500 milioni di euro e di occupare più di 1.600 persone.
Nel 1953 i fratelli Pasquini fondarono la Cartiera Lucchese con l’obiettivo di produrre carta sfruttando gli scarti di produzione dell’editoria o degli archivi. La loro intuizione, oltre a permettergli di offrire prodotti a prezzi competitivi, garantì all’azienda, diventata Lucart, di acquisire un’incredibile competenza nel riciclo della carta. Una capacità tanto sviluppata che, negli anni ’90, si tradusse nella produzione della prima carta igienica in carta riciclata.
Giorgio Tesi Group
E’ una delle aziende vivaistiche leader in Europa per produzione di piante ornamentali, dimensioni e superficie coltivata. Giorgio Tesi Vivai è stata la prima azienda vivaistica italiana ad ottenere la certificazione EMAS, una delle più importanti a livello europeo. Il gruppo ha, inoltre, confermato le certificazioni ambientali e di sistema di gestione aziendale più rilevanti a livello internazionale: ISO 14001, ISO 9001 e MPS classe A. Nel 2023 ha festeggiato i 50 anni di attività ed è stata premiata come migliore azienda vivaistica in Europa agli IGOTY Awards 2023 di AIPH durante IPM Essen. Oltre alla sede di Pistoia, capitale europea dei vivai, l’azienda possiede altre 4 filiali situate a Grosseto, Orbetello (Gr), Piadena (Cr) e San Benedetto del Tronto (AP). Il gruppo produce tutte le specie e le varietà di piante che richiede il mercato italiano, europeo ed extra europeo, dalle giovani piante agli esemplari di grandi dimensioni, dalle forme geometriche (arte topiaria) agli alberi per le città e i viali. Offre, inoltre, un’ampia collezione di rosai, di bonsai e macrobonsai, olivi, agrumi, piante da frutto, piante rampicanti, erbacee perenni e aromatiche. Questa ampia varietà consente di esportare in 60 paesi del mondo.
Menichetti (Fucecchio, Firenze)
Anche le colle possono essere sostenibili. Erano gli anni 50 quando Vincenzo Menichetti fondò in Toscana, a Fucecchio, la sua azienda di produzione di colle per carta e cartone. A quei tempi tutti pensavano di trovare ogni soluzione nei derivati del petrolio, ma l’imprenditore decise di cercare le materie prime di cui aveva bisogno negli scarti di produzione di altre aziende. Utilizzando il collagene contenuto nei residui delle concerie, produsse una colla proteica in grado di garantire una rapidità di presa e una planarità impareggiabili. In breve la Menichetti divenne il fornitore della maggior parte degli scatolifici toscani e marchigiani. Oggi l’azienda è un punto di riferimento nel settore, tanto da esser scelta anche dai marchi di lusso alla ricerca di un packaging sostenibile. La Menichetti, che fattura circa 13 milioni di euro ed esporta in tutto il mondo le colle organiche prodotte esclusivamente in Italia, è guidata oggi da Meri Menichetti, la nipote di Vincenzo.
Rifò Lab (Prato)
Nel 2017 a Prato il ventisettenne Niccolò Cipriani, laureato in Economia e già attivo nella cooperazione internazionale, decide di dar lustro alla secolare filiera degli stracci con l’obiettivo di rispondere al fast-fashion dilagante, producendo capi circolari e di moda. La sua idea è quella di costruire una catena che parta dai consumatori, e ad essi ritorni, sfruttando le aziende e le competenze del territorio per ricavare, da vecchi capi, nuove collezioni. Nasce così la startup Rifò-Lab che, sostenuta prima da una campagna di crowdfunding e incubata poi da Nana Bianca-Hubble, un anno dopo diventa un’azienda vera. Oggi i prodotti di Rifò sono venduti online e in oltre duecento negozi di tutto il mondo. Con un fatturato di poco inferiore a due milioni di euro, l’azienda coopera con oltre 15 realtà per la raccolta di vecchi abiti in jeans, cachemire e lana.
Fonte: Ufficio Stampa
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