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Bruno Longhi: il rapporto con Piccinini, le amicizie con il Trap e Maradona

Lo storico giornalista di Mediaset ha parlato della sua vita a 360 gradi: quella volta che non poté dare una notizia, Van Basten che in aereo si lamentava di Arrigo Sacchi, la collaborazione con Mogol e Battisti e molto altro

Ha commentato l'ultima vittoria in Champions League dell'Inter ma anche quella della Juventus. Non ha commentato quelle del Milan di Ancelotti. Perché?

Perché le finali di Champions, su Mediaset, se le divideva con Sandro Piccinini: Bruno Longhi gli anni pari, Piccinini i dispari, così dal 1996 al 2010.

Con Bruno Longhi stiamo parlando della storia della TV italiana degli anni ottanta, novanta e duemila. Un giornalista che ha vissuto il periodo d'oro del calcio italiano ma anche il periodo d'oro della TV di Silvio Berlusconi, prima Fininvest e poi Mediaset.

E Longhi è stato attore protagonista, capace di diventare amico intimo di molti calciatori: da Maradona a Van Basten fino a Zico e Falcao.

In questa intervista gli aneddoti non mancano: quella volta in auto con Zico fermati dalla polizia, le chiacchiere in aereo e le lamentele di Van Basten su Sacchi, la doppia notizia mai data e di cui fu ricompensato da Sandro Mazzola.

La pelle d'oca a Parigi quando Maradona lo nominò in diretta e molto altro ancora.

BRUNO LONGHI: il rapporto con Sandro PICCININI, le mie amicizie con MARADONA, VAN BASTEN e il Trap

René Pierotti

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