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Keu, Morelli (M5S): "Con la Legge Bavaglio potrebbero essere coperti funzionari e politici"

Fabrizia Morelli

Lo scorso 19 dicembre al Governo è stato approvato l’emendamento, ribattezzato “Legge Bavaglio”, proposto da Azione e Italia Viva, che introduce il divieto di rendere pubblico il contenuto del testo delle ordinanze con cui i giudici dispongono gli arresti domiciliari, il carcere e le misure cautelari verso indagati che rischiano di inquinare le prove, fuggire o reiterare il reato.

Un emendamento votato a favore da tutta la destra, da Azione e Italia Viva (chiaramente), che ha visto contrario il Movimento 5 Stelle.

Questo, oltre ad essere in contrasto con alcune norme di diritto internazionale, non solo costituisce una limitazione al diritto di cronaca e al diritto per ciascun cittadino di essere informato, ma soprattutto mira a nascondere la borghesia mafiosa ed i corrotti, senza avere niente a che fare con la presunzione di innocenza come ci vogliono far credere.

La presunzione di innocenza è infatti uno specchietto per le allodole: l’art. 3 della direttiva Ue n. 343 del 2016 stabilisce che deve essere garantita la presunzione di innocenza di imputati ed indagati. Ciò significa che quest’ultimi non devono apparire colpevoli fino a sentenza. Il rendere pubblico che un soggetto (una volta specificato correttamente, se è indagato, condannato o imputato) è stato sottoposto a misura cautelare perché pericoloso, non contrasta con tale direttiva. Ma andando nel concreto, l’importanza della libertà di stampa è possibile constatarla anche oggi e direttamente, grazie ai nuovi risvolti su una questione che riguarda il nostro territorio: l’inchiesta Keu.

La Procura di Firenze ha richiesto il processo per 24 persone e per 6 aziende. Grazie alla “legge bavaglio”, dunque, se il giudice disporrà in futuro il carcere o una misura cautelare per uno degli indagati, noi non potremo mai sapere in modo esplicito la motivazione ed il contenuto dell’ordinanza che li dispone.

Un emendamento che potrebbe potenzialmente coprire dunque, politici e funzionari che tra i capi d’accusa rilevano associazione a delinquere, inquinamento ambientale, traffico di rifiuti, collegamenti diretti all’ndrangheta e ancora e ancora. La libertà di stampa ed il diritto di essere informati sono sacrosanti e non dovrebbero mai essere oggetto di limitazioni, questo è fondamentale per garantire che tutti i cittadini siano in grado di avere una corretta cognizione e consapevolezza della realtà politica e sociale.

Fabrizia Morelli, consigliera comunale M5S Fucecchio

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