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Accusati di stupro assolti, la procura di Firenze impugna la sentenza: "Errore di diritto"

La procura generale di Firenze ha impugnato la sentenza riguardo all'assoluzione di due ventenni accusati di stupro perché non avrebbero compreso il "no" della ragazza.

Secondo la procura, "deve essere totalmente riformata perché si basa su un palese errore di diritto". La notizia è riportata sul quotidiano La Nazione e i fatti risalgono all'estate scorsa, durante una festa in una villa in provincia di Firenze. In primo grado in abbreviato il giudice aveva escluso la colpevolezza dei due giovani imputati, "perché non punibili per errore sul fatto che costituisce reato". Secondo il gup che ha emesso la sentenza i due avrebbero "frainteso" l'atteggiamento della ragazza, che come riportato sempre dal quotidiano in una precedente occasione aveva fatto sesso con il partner davanti a loro ma che quella sera aveva bevuto e fumato e dunque non era in grado di esprimere "valido consenso a un rapporto plurimo". Adesso invece viene chiesta la condanna dei due imputati poiché, secondo il sostituto procuratore, la giovane quando venne avvicinata "era già in condizioni psicofisiche compromesse".

L'assoluzione secondo l'accusa sarebbe quindi fondata "su un palese errore di diritto" poiché la situazione di inferiorità psicofisica "chiaramente avvertita da tutti gli imputati" e l'errore sull'esistenza del consenso "non può essere ritenuto in alcun modo influire sulla sussistenza del dolo": al processo d'appello la procura generale chiederà che venga riaperta l'istruttoria con nuove testimonianze, compresa quella della giovane.

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