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Sanità pubblica e aumento delle tasse, le parole del segretario generale Braccini

Foto da Facebook

Sanità pubblica e aumento delle tasse, un sistema rovesciato dove lo Stato fa aumentare le tasse alle Regioni e ai Comuni.

Il Governo non riconosce le risorse dovute e la Regione Toscana aumenta le tasse. E’ una ingiustizia. La Regione poteva fare altre scelte, anche da un punto di vista fiscale, ma si è scelto la via più semplice, far pagare i lavoratori. La stessa cosa è avvenuta con i Comuni, visto che nel corso degli anni hanno aumentato le tasse, non per riconoscere migliori servizi ai cittadini, ma perché lo Stato ha scaricato sugli enti locali le misure per superare la crisi.

Sulla Sanità la pandemia doveva aver fatto riflettere, invece si è continuato con i tagli. Se non c’è la salute non ci sono lavoro, socialità e sviluppo. Salute non significa solo cure in ospedale, ma presa in carico globale della persona. La Repubblica deve tutelare la salute come diritto fondamentale e garantire cure a tutti, in linea con il rispetto della Costituzione, che prevede l’intervento delle strutture sociali tutte le volte che il cittadino ne ha bisogno, dalla culla alla tomba.

Non è vero che i servizi universalistici costano più degli altri. La sanità americana è complessivamente molto più costosa della nostra e molto meno solidale e giusta. Devono essere garantiti uniformità dei servizi nei territori e affinché vi sia l’efficacia e l’appropriatezza delle cure servono buoni medici e buoni infermieri in numero adeguato. Non possiamo assistere ad un paese spezzato in tante realtà regionali, questo è già costato un prezzo molto alto.

Di fronte alla sfida globale della pandemia, invece assistiamo a un ritorno indietro nel tempo. Va ripensata la riforma del Titolo V della Costituzione, perché, come era evidente, sono venuti meno i principi di uguaglianza e dell’uniformità, e se si andasse verso le autonomie differenziate, sarebbe ancora peggio.

Abbiamo un sistema pubblico per definizione con una parte enorme di privato. Le imprese che ruotano intorno al sistema sanitario fanno profitto, ma quel profitto non deve essere pagato dal bene salute e dovrebbe essere tassato diversamente. Il sistema sanitario pubblico è stato sottofinanziato, ma bisogna superare un sistema in cui, se lo stato non riconosce risorse alle Regioni, o non permette spostamenti di bilancio, alla fine si aumentano le tasse ai soliti noti, sempre nel nome dell’ “emergenza”, la famosa parola magica che nel mondo moderno permette sempre di legittimare tutto. Come dicevano i liberisti, “lo shock serve a far diventare politicamente inevitabile quello che è socialmente inaccettabile.” Come Organizzazioni sindacali dobbiamo batterci contro le ingiustizie e ciò che è socialmente inaccettabile.

 

Massimo Braccini, segretario generale Fiom-Cgil Toscana

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