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Il pranzo di Natale in Toscana costerà 105 euro: le famiglie tornano a spendere

(Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/ritae-19628/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1930862">-Rita-👩‍🍳 und 📷 mit ❤</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1930862">Pixabay</a>)

I toscani spenderanno 105 euro per imbandire la tavola di Natale, il 10% in più rispetto alle feste del 2022 facendo segnare un ritorno ai livelli pre-pandemia, dopo tre anni segnati da guerra e Covid. “Merito” del calo dell’inflazione dei prodotti che compongono il carrello della spesa che, rispetto allo scorso anno, è decisamente meno impattante ma anche della voglia di tornare a stare insieme, in famiglia, nel segno della tradizione senza alcuna restrizione. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti Toscana /Ixe’ su “Il Natale sulle tavole degli italiani” presentata in occasione dell’Assemblea elettiva della più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa.

Quanto spenderanno le famiglie per il pranzo di Natale in Toscana

La maggioranza dei toscani (31%) spenderà tra 50 a 100 euro per mettere a tavola i parenti ed amici, mentre un altro 29% si spingerà fino a 200 euro e il 10% arriverà a 300 euro (il 4% anche oltre). Solo un 7% conterrà il budget sotto i 30 euro mentre il 13% lo si manterrà tra i 30 e i 50 euro mentre un 6% preferisce non rispondere. Continuano poi a ripopolarsi le tavolate dopo il crollo sotto la pandemia. Il Natale 2023 vede una media di quasi 8 commensali, anche qui con notevoli differenze lungo lo Stivale, secondo Coldiretti/Ixe’. Percentuali “bulgare” per quanto riguarda la scelta del luogo dove festeggiare il Natale che l’88% dei toscani passerà a casa, tra chi lo farà nella propria abitazione (54%) e chi da parenti e amici (34%). Una minoranza del 6% sceglierà invece un ristorante o un agriturismo, ma c’è anche un 6% che deciderà all’ultimo momento, secondo Coldiretti/Ixe’.

Il trend generale vede comunque un deciso ritorno della tradizione, – rileva Coldiretti Toscana - con la stragrande maggioranza dei toscani che si indirizzerà verso i piatti che hanno fatto grande la nostra cucina, non a caso candidata a Patrimonio dell’Unesco, con un occhio al portafogli senza risparmiare sulla qualità. Se nel menu della vigilia – continua Coldiretti Toscana – è servito soprattutto il pesce, a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo.

Per Natale fioccano le proposte alternative ed economiche dei menu contadini figli del retaggio culinario regionale con ricette facili e semplici da preparare esaltando la stagionalità e la freschezza dei prodotti e la loro straordinaria versatilità per un pranzo leggero e allo stesso tempo completo dall’antipasto al dolce. Tra le proposte, per chi sta cercando una idea originale per il pranzo di Natale, c’è il menu “zero sprechi” elaborato per Campagna Amica, la rete di vendita diretta di Coldiretti, dalla cuoca contadina maremmana Simona Di Gregorio dell’azienda agricola “Il Campo” che riutilizza alcuni degli ingredienti per la preparazione dei piatti come la carne del bollito per ottenere il brodo e per cucinare un succoso e ricco polpettone per la seconda portata o le verdure che ritroviamo sia nell’antipasto che nel secondo.

 

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