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Il bilancio 2023 di Ceam: "La burocrazia toglie tempo, sede bloccata limita le assunzioni"

simone campinoti ceam

Anche questo anno sta per volgere al termine e in casa Ceam Empoli si chiude con un ennesimo bilancio entusiasmante. "Il 2023 è stato un anno segnato dall’inizio di grandi investimenti e grandi scommesse che ci accompagneranno per non meno di tre anni – spiega soddisfatto il presidente Simone Campinoti - tradotto in pratica ci sono state alcune acquisizioni industriali, investimenti strategici in ambito di IOT Cyber Security e l’apertura di nuove sedi più vicine ai nostri mercati, ormai non solo empolesi o toscani. Accanto a tutto questo c’è poi l’importante progetto di ampliamento della sede di via Valdorme che va avanti. La gestazione ad ostacoli è stata folle, ben sette anni per problemi di burocrazia sempre più assurda. Tempi che non solo ci hanno impedito di migliorare le condizioni di lavoro di chi è già in azienda, ma che ci hanno fortemente limitato nelle assunzioni, avendo superato ormai qualsiasi limite di operabilità. Senza questi nuovi spazi, non potremo mettere in pista nemmeno le varie attrezzature di ricerca e produzione, peraltro molte già comprate da anni e tenute nelle casse alle intemperie, con il rischio di danneggiamenti".

Con questi lavori Ceam aggiungerà ben 50 kw di energia rinnovabile con un importante buffer di batterie al litio dotate di sistemi di controllo Software prodotti da Ceam stessa. Un impianto altamente tecnologico ed innovativo che, oltre a rendere l’azienda totalmente indipendente energeticamente, fa parte di un progetto di ricerca con partner di primo livello, come ENEGAN e non solo, sul quale mediante la piattaforma IOT CEAM CWS i tecnici stanno lavorando da due anni in materia di gestione smart 5.0, comunità energetica e dispacciamento. Previsto, inoltre, anche il montaggio di una colonnina sperimentale di ricarica auto. Diversamente da tutte le altre monodirezionali, questa è bidirezionale, ovvero non solo può ricaricare due veicoli elettrici, ma può usare le batterie degli stessi veicoli per alimentare Ceam e la comunità energetica come buffer in caso di necessità, ottimizzando la gestione ai massimi livelli con un impatto ambientale ormai ai minimi termini. Tutto incredibilmente made in Empoli 100%.

"Tra le tante cose accadute in questo anno difficile in cui davvero la burocrazia ha eroso buona parte del nostro entusiasmo mangiandosi tanto tempo sottratto al lavoro e allo sviluppo – prosegue Campinoti – abbiamo anche messo a punto altri due brevetti tecnologici altamente innovativi ed in corso di registrazione. Il primo elettronico di affidabilità ridondante con AI sul quale saranno basati tutti i nostri futuri sensori scientifici e industriali che useranno questa nuova piattaforma SMART-2, più potente e compatta della precedente; il secondo invece in ambito software che va ad arricchire la già performance della piattaforma CEAM IOT CWS che ormai è decollata da anni essendo diventata uno standard delle maggiori aziende internazionali. Una piattaforma che sta dimostrando di essere la prima veramente democratica e non solo per i grandi, perché la stessa tecnologia software CEAM CWS che viene usata da Baker Hughes Nuovo Pignone e tantissime altre grandissime multinazionali in ogni settore, dalla chimica al food, passando dalla sanità, è accessibile e aiuta sempre più PMI ad ottimizzarsi in modo facile e naturale. E questo è il più grande risultato di cui andiamo orgogliosi".

"Certe volte – conclude - nelle ormai numerose occasioni di visita, i nostri clienti internazionali che ci vengono a trovare, entusiasti delle nostre tecnologie di eccellenza, rimangono increduli nel vedere le condizioni in cui operiamo. Sono stupiti soprattutto nel vedere che non viene compreso per nulla lo spessore tecnologico di quello che qui creiamo. Non a caso qualcuno ci invita ad andare a farlo nei loro paesi dove troveremo un’accoglienza ben diversa. Per questo ci chiediamo dove saremmo arrivati oggi, se invece di essere in Italia ed in particolare ad Empoli, fossimo stati in un posto che diversamente da qui supporta veramente le imprese come noi, comprendendo lo sforzo enorme che facciamo scommettendo sulle nostre idee, inventando nuove tecnologie e sviluppandole in larga misura con nostre risorse. Qualche volta anche brevettandole, anche se siamo in genere contrari a questa pratica a nostro dire arcaica, perché riteniamo assurdo spendere soldi per proteggere qualcosa per 10/20 anni quando da noi diventa obsoleta nel giro massimo di 6 mesi grazie a nuove idee ancora più innovative, ma qualche volta ne vale la pena".

Fonte: Ceam Group

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