'La Visitazione' da Carmignano a Prato, Prestanti: "Non avvertito, lascio il Pd. Deve rimanere qui"
Scoppia la questione “Pontormo” nel Partito democratico pratese.
Il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti è intervenuto sul trasloco della Visitazione del Pontormo dalla chiesa del suo comune al capoluogo di provincia per lavori urgenti al tetto. E lo ha fatto con toni niente affatto conciliatori, tutt’altro.
Scoppia la questione “Pontormo” nel Partito democratico pratese. il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti è intervenuto sul trasloco della Visitazione del Pontormo dalla chiesa del suo comune al capoluogo di provincia per lavori urgenti al tetto e non con toni conciliatori. Tutt’altro.
"Apprendo dai giornalisti, senza nessun preavviso, la definizione di un accordo fra diocesi e Comune di Prato" ha postato ieri il priimo cittadino su Facebook.
"Pur non essendo il comune né proprietario né responsabili del capolavoro “La Visitazione” ci eravamo adoperati, coscienti di rappresentare il volere dei cittadini di Carmignano, per garantire la permanenza del capolavoro del Pontormo, sul territorio comunale, in sicurezza e garantendone altresì la piena possibilità di ammirarne la bellezza mediante la stipula fra tutte le parti di un Protocollo di Intesa con impegni, chiari, trasparenti, diretti alla tutela e valorizzazione del Pontormo e della Chiesa dí Carmignano".
"La proprietà dell’opera, la Diocesi di Pistoia, e il Comune di Prato si accordano per spostare il quadro al Palazzo Pretorio. Accordo legittimo per la Diocesi, ma un atto di arroganza e uno sgarbo istituzionale, verso Carmignano, da parte del Comune di Prato. Carmignano e tutti i carmignanesi subiscono così il “furto morale” di un’opera che è il cuore della nostra comunità".
"Ma attenzione, chi spera in questo modo di migliorare l’attrattività turistica e culturale di Prato dimostra soltanto arroganza e miopia, chi invece pensa di aver impoverito Carmignano o di utilizzare quanto accaduto per miseri calcoli politici, ribadisce tutta la sua ignoranza, sulla nostra forza".
"Aggiungo, da persona che fa parte di una comunità politica, non posso, non notare che l’iniziativa sia partita da amministratori appartenenti al Partito Democratico, va da sé che questo atto di arroganza verso il nostro territorio avrà serie conseguenze politiche. Chiederò la convocazione della Direzione del Pd provinciale dove formalizzerò le mie dimissioni da iscritto Pd da un partito senza guida, e privo di solidarietà. Voglio lasciare il Pd parlando nell’unico luogo dove un briciolo di democrazia dovrebbe essere garantita: la Direzione. La quale ormai non viene più convocata da tempo".
"Faccio politica non per carriera (penso si sia capito), ma per servizio. Ho giurato sulla Costituzione italiana di servire i cittadini e le cittadine di Carmignano, ed a questo giuramento resto fedele".
Oggi Prestanti è tornato a parlare sulla questione, sempre su Facebook, affermando di non voler arrendersi e che non intende rinunciare al capolavoro.
"Noi andiamo avanti, la nostra proposta resta sul tavolo, un protocollo di intesa fra tutte le parti, che ne garantisca la sicurezza, la fruizione e la valorizzazione del capolavoro. Voglio ringraziare anche tutte le istituzioni che con senso di rispetto per la nostra comunità stanno sostenendo la proposta di Carmignano. Chiederemo a tutti di tornare ad un tavolo di confronto, per il bene di Carmignano e dell’opera, e al comune di Prato di fermarsi. Stiamo agendo nella convinzione di preservare lo “spirito di Carmignano“ e l’idea di una Toscana diffusa nella sua bellezza".