"Firenze non è sicuramente un addio, ma un arrivederci. Firenze mi è cresciuta dentro al cuore questi anni, è una città speciale". Con queste parole Eike Schmidt commenta la nomina a direttore del museo di Capodimonte, dopo gli anni a capo delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Non smentisce ancora le voci di un possibile coinvolgimento in politica: "Inizierò a pensarci a gennaio. Su eventuali future possibilità fiorentine inizierò a pensare a gennaio, sia a Firenze che guardando verso il Vesuvio".
A chi gli ha chiesto se la nomina a Napoli significhi chiudere la porta a un impegno politico su Firenze, Schmidt ha detto di conoscere "molti miei colleghi del mondo universitario che hanno insegnato alla Federico II e che hanno mantenuto casa a Firenze. E quindi questo è senz'altro qualcosa di molto più fattibile che in passato. Non sarei l'unica persona a fare questo".
Per la candidatura a Firenze come sindaco chiederebbe l'aspettativa? "Sto per arrivare a Napoli e chiedere subito un'aspettativa sarebbe anche un po' buffo sinceramente. La cosa importante è di iniziare con questo grande lavoro. Per quanto riguarda le regole italiane di compatibilità - ha aggiunto - c'è una norma ben precisa che dice che i dirigenti statali non possono, durante le ultime settimane della campagna elettorale, pronunciarsi sui temi delle elezioni, quindi chi attivamente o passivamente partecipa a delle elezioni, per forza prende l'aspettativa". "Ma chiedere l'aspettativa con mesi in anticipo è abbastanza assurdo".
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