Il centrodestra empolese si è concesso una pausa al mare e osserva da lontano la "mossa del paguro". A distanza di pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2024 la coalizione non ha ancora espresso un candidato a sindaco. Eppure queste sulla carta sarebbero elezioni importanti, con il vento di Roma che soffia alle spalle di FdI e Lega, la fine dell'esperienza da sindaco di un personaggio politicamente 'pesante' per Empoli come Brenda Barnini e al contempo la laboriosa scelta del PD per una candidatura giovane e fresca di novità; e ancora la sensazione che Italia Viva da una parte e la rinnovata unità a sinistra dall'altra drenino voti ai Dem, un M5S in forte calo e un centrodestra ormai attore protagonista della politica empolese.
I nomi nel cdx, peraltro, non mancherebbero, a partire dai due "Andrea" della coalizione: Poggianti, capogruppo FdI già candidato nel 2019, e Picchielli, capogruppo della Lega. La coalizione, dopo un risultato tutto sommato positivo nelle ultime elezioni, potrebbe sfruttare il vento di destra che si respira nel paese, con una coalizione a trazione bicefala, FDI e Lega, che è progressivamente penetrata nel tessuto politico e sociale del territorio, aumentando il bacino di voti e la propria autorevolezza. Cosa succede quindi?
La risposta sta proprio nella "mossa del paguro", ossia quel comportamento tipico di questo animaletto che nelle varie fasi della sua vita cambia letteralmente 'casa' e va alla ricerca di nuovi gusci e conchiglie in cui vivere. Se al posto di una conchiglia ci mettiamo la 'casa politica' e lo schieramento in cui militare, la metafora è fatta. Si vocifera, infatti, che a mandare in stallo la decisione sul candidato del cdx sia un nome a sorpresa: Simone Campinoti. Proprio su gonews.it Campinoti aveva lanciato la sua candidatura, ma dai confini incerti e poco definiti, una lista civica e politica al tempo stesso, una candidatura ufficiale e ufficiosa. Forse Campinoti era proprio alla ricerca di una nuova 'conchiglia', pardon, coalizione. Ebbene negli ambienti più duri e puri del centrodestra Campinoti, imprenditore della Ceam Control Equipment, esponente locale di Italia Viva, legato a Renzi e al renzismo, candidato alle regionali nel 2020 con IV, viene proprio definito "il paguro". In tempi non sospetti sostenitore di Brenda Barnini, da una parte del centrodestra non piace la ricerca di nuove case dell'esponente di IV, né si è disposti a barattare i propri candidati di area con una candidatura 'pigliatutto' che guarda al centro.
Da quel che si apprende FDI avrebbe indicato Andrea Poggianti a sindaco, in virtù della storia personale e politica che l'esponente di Fratelli d'Italia ha 'conquistato' in ormai un decennio di militanza. La Lega non avrebbe frapposto un nome alla sua candidatura, dichiarandosi disponibile ad un accordo su un candidato unitario. Chi sostiene allora l'outsider Campinoti?
A quanto pare sarebbe Forza Italia a fare il suo nome. Non è chiaro se in realtà il paguro sia Campinoti o forse proprio 'Forza Italia', che punterebbe su un candidato 'civico-politico' più affabile per far scivolare la coalizione verso il centro e uscire dall'indirizzo 'duro e puro' di un 'centrodestra di ferro' in cui FI farebbe solo la parte del socio di minoranza. Se così fosse non è escluso nemmeno il colpo di scena, ossia che la coalizione del cdx empolese perda il suo pezzo più antico, Forza Italia, lasciandolo nelle mani di un'terzo polo' civico di Campinoti. Di fatto potrebbe ripetersi quel che accadde nel 2014, quando FI abbandonò di fatto il nido del cdx per prendere il volo verso un candidato civico, di area centrosinistra, sostenendo seppur non direttamente Damasco Morelli. Peraltro sembra che proprio Campinoti abbia partecipato e si sia impegnato in prima persona in quel progetto al centro dello schieramento elettorale.
Che a cercare una nuova conchiglia politica, sia Forza Italia o Campinoti, l'ala più a destra della coalizione non può certo apprezzare di avere un paguro nella stanza. Significherebbe accogliere nella coalizione un outsider, un esponente del centrismo politico proprio nel momento in cui la destra è forte nel paese. Una contraddizione. Sarebbe anche anomalo il fatto che a esprimere, o meglio imporre, il proprio candidato sia FI, un partito che alle scorse elezioni prese appena il 2,8% dei voti della coalizione, che nel 2014 non espresse una preferenza e non appoggiò direttamente il cdx di Francesco Gracci, e che per vedere la doppia cifra solitaria deve tornare indietro al 2004, quando prese il 10,6% (nel 2009 fu il neonato Popolo della Libertà a prendere il 22%, seppure a trazione berlusconiana).
Eppure, nonostante ciò, la Lega, forse per fare un dispetto al suo vicino di banco o forse per amore della coalizione, non avrebbe chiuso alla proposta Campinoti.
E cosi, mentre il paguro fa la sua mossa, il centrodestra guarda all'orizzonte del 2024 senza ancora un candidato.
Giovanni Mennillo
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