Referendum Peccioli e Lajatico, la fusione salta: comuni divisi tra sì e no
Si sono chiuse le votazioni per il referendum regionale consultivo sull'istituzione del Comune di Alta Valdera. La proposta di fusione riguarda i comuni di Peccioli e Lajatico, Qui l'approfondimento. Nelle giornate di domenica 10 dicembre e lunedì 11, fino alle 15, i cittadini pecciolesi e lajatichesi erano chiamati ad esprimersi nelle 9 sezioni distribuite nei territori.
Referendum Peccioli e Lajatico, le affluenze
Il quesito referendario poneva ai cittadini di Peccioli e Lajatico la seguente domanda: "Siete favorevoli alla proposta di istituire il Comune di Alta Valdera, per fusione dei Comuni di Lajatico e Peccioli, di cui alla proposta di legge n. 215 (Istituzione del Comune di Alta Valdera per fusione dei comuni di Lajatico e Peccioli)?" con le opzioni di risposta Sì o No.
Qui le affluenze di domenica 10 dicembre
Affluenze lunedì 11 dicembre
Ore 15: a Peccioli l'affluenza finale è stata del 44.94%, nelle 7 sezioni si sono recati 1741 votanti, su 3874 aventi diritto. A Lajatico l'affluenza è stata del 72.64%, per un totale di 786 votanti.
Fusione Sì o No? i risultati
A Peccioli vince il Sì. Intorno alle ore 16 tutte e 7 le sezioni pecciolesi risultano scrutinate, e arriva dunque il primo risultato. A Peccioli, con il 52.67%, ha vinto il Sì alla fusione e all'istituzione del Comune di Alta Valdera, per l'equivalente di 907 voti. Il No si ferma al 47.33%, per un totale di 815 voti.
Lajatico dice No alla fusione. Circa alle 16.30 c'è anche il risultato per le 2 sezioni di Lajatico. Con il 68.17% in questo comune ha vinto il No alla fusione, per l'equivalente di 529 voti. Favorevoli invece 247 voti, equivalenti al 31.83%. Con uno scarto di oltre il doppio dei voti, i cittadini di Lajatico hanno dunque detto No all'istituzione del Comune di Alta Valdera.
Peccioli favorevole, Lajatico boccia la fusione
Complessivamente, sommando i voti validi di entrambi i comuni sopra riportati che costituiscono le percentuali, il No supera il Sì di 190 voti.
Sulla valutazione dell'esito del referendum consultivo, in occasione del voto in Consiglio regionale il 27 settembre scorso, il presidente della Regione Eugenio Giani evidenziò che il nuovo comune si sarebbe dovuto costituire "nel caso di un sì da parte di entrambe le popolazioni" mentre se fosse prevalso il no in uno dei due Comuni, come accaduto, "la fusione non si dovrà fare".
Il commento del sindaco Macelloni: "Dispiace. Andiamo avanti per conto nostro"
Il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni ha commentato il risultato del referendum. Alla domanda dei giornalisti presenti, se ci fosse delusione per l'esito, Macelloni ha risposto "quando fai un progetto e viene bocciato dai cittadini, sicuramente sì". Il sindaco ha però parlato di "due situazioni completamente diverse", da una parte i pecciolesi che "hanno seguito il nostro percorso, ci hanno dato fiducia e la maggioranza. Più difficilmente comprensibile - prosegue Macelloni - che quel comune, che nell'immediato aveva il vantaggio superiore, con una maggioranza molto forte respinge gli investimenti".
Da domani "ripartiremo con il nostro percorso, ovviamente tutti i progetti che abbiamo li faremo su Peccioli e andiamo avanti per conto nostro - prosegue il sindaco - dispiace perché abbiamo creduto nel progetto, ma per noi cambia quasi nulla" ringraziando poi gli elettori pecciolesi, per il supporto "anche in questa scommessa". Su possibili problemi di comunicazione nei mesi che hanno preceduto il referendum sulla fusione, Renzo Macelloni risponde: "È probabile, però chi ha comunicato male e chi ha dato ad intedere cose sbagliate, documentazioni non valide, con il tempo lo pagherà. Io sono abituato a raccontare le cose che faccio e i progetti in cui credo. Se altri pensano di lavorare con escamotage, dicendo chissà cosa si perde e cosa succede, quando non succede nulla, e le persone danno retta che ci dobbiamo fare. Basta che poi ognuno coglie cosa ha seminato".