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"Dante va alla guerra", Marco Azzurrini in scena all'Orcio d'oro

Centinaia di visitatori per la mostra di Marinka Dallos, promossa dall’Assessorato alle politiche sociali di San Miniato, presso l’Orcio d’oro (in via Augusto Conti, 48), che venerdì 15 alle ore 21 e 30, ospiterà uno spettacolo di Marco Azzurrini che si intitola "Dante va alla guerra". "In questo racconto – dice Azzurrini - non troverete l'Alighieri, ma non manca la poesia, perché abbiamo voluto che avesse voce la passione di Dante Fiorentini per il canto del maggio, l'ottava rima, il Guerin Meschino, l'Ariosto e infine, in qualche modo, anche il sommo poeta". Lo spettacolo è nato nell'anno delle celebrazioni dantesche, per i settecento anni dalla morte del poeta, la storia è appunto quella di un altro Dante, non l'Alighieri, ma Dante Fiorentini, vissuto a Coltano in provincia di Pisa.

Alcuni anni fa, i figli e i nipoti, che ascoltavano spesso i suoi "racconti di guerra", narrati a veglia nelle sere d'estate e conosciuti ormai da tutto il suo paese, lo convinsero a scrivere un diario, a mettere nero su bianco la sua narrazione orale. Nacque così "Soldato semplice Dante", un piccolo libro stampato dalle Edizioni Il Campano di Pisa e diffuso nelle librerie locali. Quel libro e le lunghe chiacchierate-interviste con Dante, che Azzurrini fece alcuni anni fa, nella sua casa e nell’orto di Dante a Coltano, sono alla base dello spettacolo.

"Dante – racconta l’attore -, partecipò da soldato semplice alle varie fasi della Seconda guerra mondiale: alla campagna di Grecia, partendo per l'Albania all'inizio del '40: in Francia, dove fu mandato insieme ad un manipolo di soldati italiani, per giustificare la nostra entrata in guerra, infine alla cosiddetta "guerra d’Africa” dove fu fatto prigioniero dagli inglesi. Fu trasferito in un campo di prigionia in Scozia, nella città di Inverness, vicina al famoso lago di Loch Ness, quello del mostro. Qui rimase, insieme ai suoi compagni, quasi dimenticati dalla storia, fino alla fine del '45, quando Ferruccio Parri, primo ministro di quello che era ancora il Regno d’Italia, li reclamò per contribuire, disse lui, alla "ricostruzione nazionale". Prevedendo un grande flusso di persone, per questo formidabile narratore, uno dei più bravi della sua generazione, si consiglia la prenotazione, al 3335925005.

Fonte: Ufficio stampa

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