L'abete naturale torna a essere il preferito in Toscana per fare l'albero di Natale
L’albero di Natale vero batte quello di plastica e “spacca” i toscani mai così in divisi sulla scelta del simbolo delle festività sotto i cui rami saranno ospitati i regali. L’abete naturale sorpassa l’albero di plastica. A rivelarlo è un sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana in vista dell’Immacolata, il tradizionale giorno in cui si allestisce l’albero. Il 54% di coloro che hanno risposto al sondaggio addobberà in casa o in giardino con luci, palline e festose decorazioni un abete vero, il 46% sceglierà invece un esemplare artificiale. La riscossa dell’albero di Natale vero che profuma di bosco trova riscontro nella grande richiesta da parte dei consumatori: sono oltre 500 mila gli abeti Made in Tuscany che saranno venduti in questi giorni. La varietà più richiesta è l’abete bianco seguita dall’abete rosso.
Con 3 milioni di esemplari tra Casentino, Valtiberina e Pistoia, la Toscana è la capitale nazionale dell’abete naturale nonostante le tante difficoltà causati dalla siccità e dall’aumento dei costi di produzione stimati in un + 15%. Un primato che gli agricoltori hanno voluto esaltare donando alla città di Firenze due maestosi esemplari di abete naturale alti 11 metri che per tutte le festività domineranno in Piazza della Signoria, proprio accanto a Palazzo Vecchio, e nella terrazza panoramica di Piazzale Michelangelo. I due abeti, che sono stati consegnati da Coldiretti Toscana in collaborazione con Giorgio Tesi Group e la Regione Toscana, saranno accesi venerdì 7 dicembre dal sindaco di Firenze, Dario Nardella.
In Italia gli alberi naturali – ricorda Coldiretti Toscana – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. Niente a vedere con le piante di plastica che – sostiene Coldiretti Toscana – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.
Per guidare le famiglie all’acquisto dell’albero perfetto i tutor del verde della principale organizzazione agricola hanno elaborato un vero e proprio vademecum con consigli ed indicazioni partendo dall’acquisto.
Secondo Coldiretti Toscana prima dell’acquisto è meglio prima misurare accuratamente l’altezza del soffitto di casa, per non trovarsi con una pianta troppo alta, perché all’aperto gli alberi sembrano molto più piccoli che all’interno. Al vivaio o nei mercati di Campagna Amica non bisogna andare alla ricerca di un albero perfetto perché – spiega Coldiretti Toscana – ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso.
Tutte le conifere – sottolinea Coldiretti Toscana – tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi. Meglio portare a casa l’albero, distendendo bene i rami, con qualche giorno di anticipo prima di addobbarlo in modo da farlo adattare al nuovo ambiente.
Una volta a casa bisogna sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come i termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre, al riparo da eventuali forti folate di vento – sottolinea Coldiretti Toscana – inoltre è meglio evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami, non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira, contribuendo ad abbattere gli inquinanti dell’aria domestica. E’ buona norma mantenere la terra umida, ma non eccessivamente bagnata – consiglia Coldiretti Toscana – anche con l’utilizzo di un nebulizzatore, da usare anche sui rami solo però se non ci sono luci o fili elettrici.
Terminato il periodo natalizio se l’albero acquistato ha buone radici può essere posizionato – ricorda Coldiretti Toscana – all’esterno sul balcone o piantato in giardino, considerando però che si tratta di una pianta che può crescere anche fino a 15 - 20 metri. Se non si ha spazio dove piantarlo allora è possibile – conclude Coldiretti Toscana – donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni, dal Corpo forestale dello Stato o in alcuni mercati di Campagna Amica.
Fonte: Coldiretti Toscana