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Un mese dall'alluvione, Montemurlo fa un bilancio dei danni sul territorio

Ad un mese esatto dall'alluvione del 2 novembre scorso il Comune di Montemurlo fa un bilancio dei danni subiti da un territorio che è ancora ferito. Sono decine le imprese che sono rimaste sott'acqua e che oggi devono affrontare danni per diversi milioni di euro. Numeri che rendono bene l'idea della catastrofe vissuta. Sono state circa 400 le richieste d'intervento gestite dalla sala operativa del Coc, centro comunale di protezione civile, in questo mese, senza contare le operazioni della polizia municipale. Duecento i volontari impegnati nella gestione dell'emergenza, di cui oltre 60 appartenenti alle associazioni del territorio e gli altri alle colonne mobili della protezione civile nazionale provenienti dal Piemonte, dalla Basilicata, dalla Liguria. Innumerevoli gli “angeli del fango” arrivati spontaneamente a dare una mano ad aziende e famiglie, dagli studenti delle scuole superiori ai lavoratori che hanno deciso di donare una giornata all'aiuto degli alluvionati. Circa 5 milioni di interventi di somma urgenza attivati dal Comune per il ripristino delle condizioni di sicurezza del territorio, sorvegliati speciali restano il torrente Bagnolo e il tratto tombato del torrente Stregale, dove sono in corso interventi per liberare il tubo dalle ostruzioni e dai cedimenti. Il monitoraggio, attivato dal Comune per raccogliere le richieste di fabbisogno delle famiglie post alluvione, ha visto la presentazione di circa 350 domande, mentre sono ad oggi oltre 40 mila gli euro raccolti tramite il Comitato Montemurlo solidale per gli alluvionati. A seguito degli allagamenti sono state raccolte oltre 4 mila tonnellate di rifiuti e masserizie alluvionate, dai mobili agli elettrodomestici finiti sott'acqua, ai macchinari, ai filati, ai campionari e alle pezze, tutto finito in discarica perché ormai irrecuperabile. Una quantità enorme di rifiuti che equivale al 25% della produzione annua di Montemurlo. Un evento dalla portata senza precedenti che ha seminato devastazione, non solo a valle, ma anche in alto, nella zona montuosa e collinare del Comune dove la forza dell'acqua si è portata via interi pezzi di strada come in via dei pianali. Al posto della strada, che portava alla Cava Guarino, ora c'è una sorta di canyon, così come ad Albiano, dov'è saltato il ponte e il ruscello, un tempo quieto, che ha scavato un alveo di decine di metri. Spazzati via interi tratti anche del “Cammino dell'acqua lungo il Bagnolo”, inaugurato solo a maggio scorso. In sole poche ore le oltre trecento piante ad alto fusto in zona Campo solare, che ombreggiavano le calde estate dei montemurlesi, sono state abbattute dalla forza dell'acqua. «Chi non ha vissuto quei terribili momenti del 2 novembre non può capire la devastazione e l'eccezionalità del fenomeno. In alcune zone sembra che sia passato un bombardamento- dice il sindaco Calamai- Dal 2 novembre il Comune non si è mai fermato ed ha sempre lavorato per portare sostegno ed assistenza a chi era in difficoltà. Non dimentichiamo le nostre vittime, Alfio e Teresa e stiamo lavorando con oltre 20 somme urgenze al ripristino delle condizioni di sicurezza del territorio». Oggi il sindaco Calamai ha svolto ulteriori i sopralluoghi nelle ditte alluvionate con l'assessora regionale alla protezione civile, Monia Monni che ha incontrato alcuni imprenditori della zona di Oste.

ALLERTA ARANCIONE: Anche per domani, 2 dicembre, il Centro funzionale della Regione Toscana ha emesso un bollettino che proroga l'allerta meteo arancione anche per la giornata di domani, 2 dicembre, con fenomeni più intensi che potrebbero verificarsi in nottata e in mattinata. Per questo motivo il sindaco Simone Calamai ha deciso di prorogare anche a domani, 2 dicembre, l'ordinanza che prevede la chiusura delle scuole, dei mercati rionali, del cimitero comunale, di giardini e parchi pubblici e degli spazi sportivi all'aperto. Annullata anche la manifestazione dell'accensione dell'albero di fronte al municipio.

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa

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