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Quanto conta la carriera? "Molto" per il 58% dei toscani: primato italiano

In Toscana circa il 32% dei lavoratori si dichiara pienamente soddisfatto della propria posizione lavorativa e solo il 24% si sente abbastanza apprezzato e stimato sul posto di lavoro.  Sono tra le principali evidenze di “Le nuove lenti per il mercato del lavoro”, la ricerca nazionale firmata MAW, l’agenzia per il lavoro e parte di W-Group, con un campione di oltre 2600 lavoratori italiani (di cui circa un 10% proviene dalla Toscana), che ha l’obiettivo di indagare bisogni, desideri e priorità dei lavoratori italiani e veneti in un momento di grandi sfide per il settore, e per fornire alle imprese uno strumento utile ad affrontare l’incremento del mismatching tra domanda e offerta di lavoro.

 

I BISOGNI LAVORATIVI DEI TOSCANI

Sul posto di lavoro, i dipendenti toscani mettono al primo posto l’avere uno stipendio adeguato (70%): a Firenze e Pistoia lo indica il 70%, a Livorno il 58% e Pisa il 69%, a Lucca il 75%, e a Prato l’81%.

 

Oltre allo stipendio, i lavoratori toscani desiderano anche un bel clima lavorativo (il 45% a Firenze e Prato, il 58% a Livorno, il 46% a Pisa, il 42% a Lucca per il 47% in tutta la Toscana), un ambiente confortevole in azienda  (30% a Firenze, 54% per Lucca, 50% per Livorno, 35% per Pisa, 27% per Prato, 38% per tutta la Toscana), e crescita personale (46% in tutta la regione, 66% a Prato, 45% a Firenze, 42% a Lucca, 27 a Pisa) e con bassi livelli di stress (37% in tutta la regione, 55% a Prato, 35% a Pisa, 35% a Firenze).

Orari di lavoro flessibili e unione del team sono anche aspetti da non tralasciare rispettivamente per il 37% dei lavoratori toscani, così come l’avere carichi di lavoro adeguati (36%).

 

La carriera è molto importante per il 58% degli intervistati toscani (al di sopra della media nazionale del 55%) ma, paragonata ad altri aspetti personali, si classifica al quarto posto dopo famiglia, realizzazione personale, e vita privata. In particolare, a Firenze conta molto per il 70% del campione, per il 45% dei lavoratori della provincia di Prato, per il 59% a Livorno, per il 71% a Lucca, mentre solo per il 38% a Pisa.

 

I BENEFIT AZIENDALI

I benefit sul posto di lavoro svolgono un ruolo determinante nell’attrarre, coinvolgere e trattenere i talenti. Dall’analisi emerge tuttavia un parziale scollamento tra l’offerta dei datori di lavoro e i desiderata dei dipendenti in materia di benefit: il 50% dei rispondenti toscani, infatti, non ne percepisce nessuno. Un dato decisamente peggiore rispetto alla media nazionale di coloro che non percepiscono benefit, pari al 38%.

 

L’assicurazione sanitaria è il benefit più diffuso (24% in tutta la regione, dal 36% a Livorno, dal 29% a Pisa, dall’11% a Firenze, dal 12% a Prato), seguita dai buoni pasto (21% in tutta la regione, 36% a Livorno, 22% a Firenze, 35% a Lucca, 14% a Pisa), dalla formazione aziendale gratuita (18%), da bonus in denaro (18%) e da pacchetti welfare con società terze (17%).

 

A livello regionale, i benefit più ambiti sono i bonus in denaro (56%), seguiti dai buoni pasto (32%), e dalla formazione (24%).

 

I RAPPORTI SUL LUOGO DI LAVORO

Sul lavoro sono fondamentali i rapporti umani, di cui i colleghi sono un pezzo insostituibile. Dalla ricerca MAW è emerso anche che il rapporto con i colleghi è tra le principali ragioni (26%) per cui i lavoratori decidono di restare nell’attuale posto di lavoro. Altre ragioni sono la vicinanza della sede di lavoro a casa (22%), e la soddisfazione per le mansioni svolte (21%).

 

L’ambiente sui luoghi di lavoro, si sa, lo fanno le persone. Il rapporto con i propri colleghi è amichevole per il 54% dei dipendenti toscani, di fiducia per il 32% e stimolante per il 29%, anche se per un 18% è comunque migliorabile.

 

Anche il rapporto con il proprio superiore è determinante per sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. In generale si registrano rapporti positivi con questa figura apicale, per il 29% è di fiducia, per il 31% è amichevole e per il 28% è migliorabile.

 

Sono poi state individuate le migliori caratteristiche che un leader dovrebbe avere: compare al primo posto il saper ascoltare e saper dare fiducia (ciascuna voce ha raccolto il 41% delle risposte), seguito dall’essere attento alla formazione delle persone (29%), e dalla capacità di valorizzare i talenti (24%). Circa sei toscani su dieci non hanno lasciato il loro “miglior” datore di lavoro, ovvero colui o colei che incarnava tutte queste caratteristiche.

 

LA DECISIONE DI CAMBIARE LAVORO

I lavoratori toscani che hanno deciso di cambiare lavoro almeno una volta nel corso della propria vita professionale (50%), lo hanno fatto perché volevano cambiare per una realtà più grande o più piccola (24%), o perché lavoravano troppo senza un giusto bilanciamento vita-lavoro (16%), o ancora perché si sentivano sfruttati (14%).

 

A dichiararsi insoddisfatti della scelta compiuta è stato solo il 18% dei lavoratori toscani. Di questa percentuale, solo il 7% tornerebbe al lavoro precedente.

Nell’indirizzare la scelta del cambio lavoro, la tipologia di contratto offerto ha contato per il 55%, seguito dalla vicinanza a casa (49%), dalla flessibilità di orario (46%), e dalla la possibilità di fare carriera (32%).

 

Fonte: Ufficio Stampa

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