Alluvione, i vertici di CNA in visita alle aziende di Campi Bisenzio
“In un’area in cui si danno risposte sia a commesse che vengono da lontano che dal territorio, la preoccupazione non è solo quella dei danni subiti, ma anche quella di riuscire a tornare operativi il più presto possibile, così da ricominciare a lavorare e a fatturare. La difficoltà più grossa è quella di far coincidere la piena operatività con le richieste che arrivano quotidianamente. L’altro aspetto è il debito messo in pancia in queste settimane da ogni attività colpita, che dovrà essere spalmato su un periodo adeguato con rate sopportabili che sia possibile onorare. Il sistema bancario deve avere un occhio di riguardo nel modo in cui tratterà le singole situazioni dal punto di vista dei costi e dei tassi, ma anche essere disponibile ad aiutare a far capire come ottenere liquidità nel più breve tempo possibile. Come spesso accade occorre un’operazione anticiclica, quella che va oltre alla situazione che vede un fermo lavorativo e che deve essere subito catalizzatrice di una ripartenza del lavoro”.
Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, al termine della visita che i vertici nazionali di CNA (Dario Costantini, presidente ed Otello Gregorini, direttore) e quelli locali (con Cioni anche Luca Tonini, presidente Toscana e Paolo Conti, presidente Piana Fiorentina), hanno fatto ad alcune delle imprese alluvionate.
Le preoccupazioni delle imprese? Danni subiti e fermo lavorativo.
Circa 40mila euro di fatturato perso per Massimo Bacherini, odontotecnico di Campi Bisenzio, che vanno ad aggiungersi ai 150mila euro di danni riportati dal laboratorio sommerso da 150 cm di acqua e a quelli della propria abitazione.
Perdite, purtroppo, comuni alle imprese campigiane. Carrozzeria Moderna, senza contare strumentazioni come trapani, levigatrici, batterie, vernici e non considerando due settimane di lavoro perse, conta 35/40mila euro di danni.
Ma ci sono anche danni che sarà oggettivamente difficile poter dimostrare ma che devono comunque essere ristorati. Un esempio? Quelli subiti dal Mugello. I danni materiali alle imprese non sono molti, quelli alle infrastrutture sono invece pesantissimi (a maggior ragione in un territorio che non annovera la logistica tra i suoi punti di forza) e stanno impendendo o riducendo l’attività lavorativa di tante aziende.
CNA si è mossa immediatamente, assicurando prestiti ponte con Artigiancredito in attesa dei contributi a fondo perduto statali, aiuti da Ebret e dalle Camere di Commercio. I suoi uffici sono a disposizione per la compilazione delle domande per i primi rimborsi e per ogni informazione. Ma occorre fare di più.
È importante che il Governo centrale si attivi il prima possibile, e non solo con i fondi. CNA chiede di disporre immediatamente la rimessione in termini per i versamenti tributari e contributivi scaduti lo scorso 16 novembre e la sospensione dei pagamenti ancora da effettuare almeno fino a marzo 2024. CNA chiede, inoltre, che la ripresa dei pagamenti possa avvenire senza sanzioni e interessi mediante rateizzazione fino a diciotto rate mensili di pari importo a decorrere dal mese successivo alla data di scadenza della sospensione, come previsto dallo Statuto del contribuente.
Fonte: Cna - Ufficio stampa