Patto del Verde, il M5S: "Progetto mozzo, progetti finanziati senza assumere giardinieri o agronomi"
Il 13 e 14 ottobre 2023, alla Vela di Empoli si è tenuto un convegno sul “Patto del Verde” organizzato dall’Amministrazione comunale, alla presenza di diversi assessori coinvolti nelle problematiche ambientali e territoriali.
Il tema riguardava la presentazione e la messa a conoscenza ad operatori del settore (ingegneri, agronomi, architetti), ma anche ambientalisti, desiderosi di conoscere le novità introdotte di ciò che è stato fatto negli ultimi anni in tema Green da questa amministrazione uscente.
Come gruppo territoriale Movimento 5 Stelle dell’Empolese Valdelsa-Fucecchio esterniamo con grande gaudio e sorpresa la presa di coscienza di un’Amministrazione comunale che, dopo diverso tempo e dopo aver tagliato e danneggiato molte piante della città, si concede finalmente alla cittadinanza sul tema ambiente e verde.
Dunque, verrebbe da pensare che questo convegno sul “Patto del verde” sia l’inizio di un processo partecipativo del cittadino, ma i risultati non ci sono sembrati all’altezza delle aspettative.
Vediamo perché.
Poche settimane fa, in data 7 ottobre 2023, il movimento aveva organizzato un convegno ad Empoli sul verde urbano, alla presenza dell’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che però fu totalmente disertato ed ignorato
da tutta l’Amministrazione e da molta parte della stampa, nonostante il parterre eccellente di relatori e nonostante l’ingente pubblico di ascoltatori.
Ora, la vicinanza temporale dei due convegni e l’improvviso profondo interesse da parte del Comune di Empoli al bene ambientale mirato anche a render noti i lavori fatti (o “le intenzioni” di fare ) fanno sorgere l’inevitabile dubbio che possa essere stato proprio il Movimento a servire da aprifila sull’argomento, ma messo a terra con appalti al ribasso e seguendo i criteri di taglio spesso indiscriminato e abbandono degli interventi di riqualificazione, che crea spesso il circuito “si taglia, si ripianta, non si cura, si secca e si ripianta”, che avvantaggia in realtà solo i vivaisti ma sicuramente non i cittadini.
Eppure, la stessa amministrazione comunale ha finanziato con più di 60.000 euro un progetto realizzato insieme alla società PNAT (società di agronomi e architetti), che ha prodotto linee guida generali basate su un cambio di paradigma non solo culturale, ma anche economico e scientifico sulla assoluta importanza e conservazione del patrimonio arboreo.
Si afferma, cioè, che i benefici (raccolti nel libretto green benefits, una delle tre pubblicazioni frutto dello studio e della ricerca finanziata a PNAT) degli alberi sono insostituibili ed enormi, sia come stoccaggio della CO2, assorbimento di polveri inquinanti, riduzione delle temperature ecc.
Inoltre, il rischio prodotto dai nostri amici alberi, se ben conservati e curati, si può ridurre di molto e ogni taglio di piante adulte o secolari, è una perdita importante in tema di benefici.
Punto iniziale del convegno sul Verde Comunale è il “Patto del Verde”, presentato come un importante traguardo, anche se è legge dello Stato dal 2020 dell’ex Ministro Sergio Costa e pertanto atto obbligatorio.
Bellissimi e interessantissimi interventi, alcuni dei quali già presentati a giugno scorso durante la commissione (e verrebbe da chiedersi cosa hanno fatto di nuovo in questi mesi), comunque di grande competenza.
La prima contraddizione sorge però con uno degli interventi esposti dall’Ing. Annunziati, che afferma che non sono previste assunzioni di giardinieri per i prossimi anni e che forse si parlerà, al massimo, di un giardiniere
o di un agronomo.
Un progetto mozzo, a metà, un ospedale senza medici, un aeroplano senza pilota, un tribunale senza avvocati.
Come si possono realizzare le linee guida presentate? Non è che rimarranno sulla carta?
Un progetto giusto, ma non funzionante. Senza giardinieri ed agronomi, infatti, non si potrà garantire tutela e
manutenzione delle piante da tagli ed altro (come la semplice concimazione o irrigazione), dunque nessun
intervento di riqualificazione migliorativo rispetto alla situazione precedente.
Ironia della sorte poi è che alcuni degli stessi relatori furono incaricati come Commissari per la tanto discussa
srt 429, ad interrompere con il IV lotto almeno un corridoio biologico. Oggi si parla di finanziare progetti per
tutelare ed aumentare le aree di corridoi biologici nel territorio del comune di Empoli, mentre ieri venivano
rovinati diversi ambienti naturali che dovevano essere tutelati, ignorando le raccomandazioni previste e i
progetti presentati da istituzioni e professionisti prestigiosi. Forse all’epoca non si era ancora recepita
l’importanza della tutela concreta dell’ambiente.
Ciò che il M5S auspica, è che venga dimostrato con atti concreti una reale tutela del patrimonio arboreo
esistente, che si riducano e si prevengano con le dovute misure i tagli, che si realizzino progetti di riqualificazione degni di questo nome e che finalmente non si veda a giro solo piantine, alberelli sofferenti e secchi.
L’ Ing. Scardigli nel suo intervento ha affermato che questi piani sono dinamici perché modificare, cioè, togliere e ripiantare farà sì che il patto necessiti di continui aggiornamenti e modifiche. Ha presentato inoltre i costi e solo per il 2023 ne sono stati calcolati 630.000 fra appalti, attrezzature, valutazioni tecniche ed altro.
La considerazione da fare è che, se fosse prevista l’assunzione di 4 o 5 giardinieri i costi sarebbero sicuramente più contenuti. Perché allora si finanziano progetti, si spendono centinaia di migliaia di euro e non si inserisce
in organico il numero sufficiente di giardinieri che potrebbero curare e tutelare davvero il patrimonio arboreo?
Oggi il tema dell’ambiente costituisce una delle principali priorità per garantire non solo il futuro dei nostri figli, ma anche per garantire la nostra qualità della vita. Nonostante questo, però le Amministrazioni si oncentrano ancora sul costruire, cementare, tagliare e disboscare zone che espongono sempre di più le nostre città a catastrofi naturali. Dobbiamo cambiare il rapporto con gli alberi e cominciare a vederli come i nostri migliori e insostituibili alleati.
È l’ora che finalmente si adottino progetti concreti e funzionali, che non siano soltanto finalizzati ad accontentare i decisori politici o gli amministratori di turno, ma che siano davvero utili per la natura e dunque per tutti i cittadini che dovrebbero essere sempre coinvolti, sia per sensibilizzare le singole scelte quotidiane, sia per essere informati sulle iniziative a tema green a cui ogni Comune aderisce, ed esercitare una sorta di controllo dal basso, che rende attiva la cittadinanza ed esercita una funzione di controllo e partecipazione creando, allo stesso tempo, un rapporto più paritario con le amministrazioni locali.
Movimento 5 Stelle Empolese Valdelsa