Tribunale di Empoli, audizione in Commissione in Senato. Parrini (Pd): "Rivendicazione fondata"
Giornata importante in Senato per il territorio dell'Empolese Valdelsa e del Valdarno Inferiore. Questa mattina si è tenuta presso la Commissione Giustizia in Senato l'audizione del vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Stefano Scaramelli, che ha illustrato la proposta di legge al Parlamento sulla revisione delle sedi giudiziarie approvata con consensi trasversali nel 2021 dall'assemblea legislativa toscana
"Si è parlato anche e soprattutto della proposta di istituire il Tribunale di Empoli - spiega il senatore Dario Parrini -. Un'idea molto seria, non campanilistica, supportata da tutte le parti politiche e sociali della zona e da elementi oggettivi rigorosamente raccolti e resi pubblici dall'associazione nata per realizzare questo obiettivo. Sono intervenuto nella discussione per sottolineare con vigore la fondatezza di questa rivendicazione e per invitare il governo, nella persona del sottosegretario Andrea Ostellari, a tenerne fortemente conto quando metterà a punto la sua proposta di riforma della geografia giudiziaria italiana. Proposta di cui si parla da tanto tempo ma che finora non ha purtroppo visto la luce".
Dal Consiglio regionale
Prestigioso appuntamento oggi, giovedì 16 novembre, per il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Toscana Stefano Scaramelli, in commissione Giustizia del Senato della Repubblica, dove ha presentato la proposta di legge al Parlamento, di iniziativa del Consiglio regionale della Toscana: “Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”.
In rappresentanza dell’Assemblea legislativa toscana, Scaramelli ha parlato della riorganizzazione dei Tribunali come di un “tema molto sentito ed attuale, visti i disagi per i cittadini, costretti a spostarsi nei relativi capoluoghi di provincia”. E venendo alla proposta di legge, il vicepresidente ha ricordato che era stata preceduta da una mozione del Consiglio regionale del 2020 riguardante Empoli, comprensorio di 175 mila abitanti. La legge del Consiglio regionale venne invece approvata nel luglio 2021, proprio per chiedere di adeguare la rete nazionale degli uffici giudiziari alle esigenze demografiche ed economiche dei territori. Da un lato ripristinando i tribunali soppressi, ad esempio Montepulciano, dall’altro istituirli ex novo laddove erano presenti sedi distaccate, come il caso di Empoli e Portoferraio.
La riforma del 2012, infatti, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica e di una migliore distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, portò alla soppressione di trentuno sedi di tribunale in Italia, con le relative procure della Repubblica, e di tutte le duecentoventi sedi distaccate degli uffici giudiziari nelle città che non erano capoluogo di provincia, creando evidenti criticità. Come specificato nell’atto, le spese per la gestione e manutenzione degli immobili e per il personale di custodia e vigilanza sarebbero a carico delle Regioni richiedenti, mentre resterebbero a carico dello Stato le spese per le retribuzioni dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria.
“La nostra legge è caratterizzata da una condivisione bipartisan delle forze politiche – ha sottolineato Scaramelli – e come Regione offriamo la nostra piena disponibilità ad intervenire sulle spese per gli immobili, per il personale di custodia e di vigilanza”. E ricordando le peculiarità della Toscana: Montepulciano, Empoli, Isola d’Elba, ha assicurato l’impegno della Regione. “La Corte di Appello di Firenze - ha aggiunto - prevede la possibilità per la Toscana di avere 11 tribunali, e noi ne abbiamo nove”, ha affermato il vicepresidente, salutando con favore l’intenzione del Ministro Carlo Nordio di provvedere alla presentazione di un disegno di legge d’iniziativa governativa, per affrontare il tema a livello nazionale. “Sono soddisfatto che la Toscana possa fare da apripista nella geografia giudiziaria del nostro Paese”, ha concluso Scaramelli.