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Toscana digitale, Giani: "Investire nelle infrastrutture ma pensando ai più fragili"

Eugenio Giani

“Dobbiamo continuare a investire nelle infrastrutture digitali, ma pensando sempre ai più fragili e ai territori più periferici”. Lo ha detto il presidente Eugenio Giani questa mattina intervenendo a “Toscana Digitale, istruzioni per l’uso”, l’evento che la Regione ha organizzato anche quest’anno per fare il punto sulla transizione digitale della Toscana e del paese.Davanti al pubblico presente a Palazzo Pucci di Firenze, Giani sottolinea un aspetto della rivoluzione digitale: “dobbiamo consentirle di entrare sempre più nelle nostre case”, però “tenendo sempre ben presente i diritti dei cittadini e gli interessi pubblici, per garantire collegamenti e connessioni a tutti”. “C’è la necessità – si sofferma il presidente di equilibrare il rapporto tra pubblico e privato negli investimenti su questo settore”.Per questo, “prima di fare fughe in avanti, gestiamo bene quello che oggi è interesse generale e le tecnologie che sono a disposizione affinché non rimanga escluso nessuno”, aggiunge Giani, che si sofferma poi su due aspetti. Il primo riguarda i servizi per le persone anziane e fragili. Giani ricorda gli investimenti da 30 milioni di euro sulla telemedicina. Il secondo la necessità della “formazione e della creazione di un’abilità digitale per tutti, a cominciare dagli anziani perché sono quelli che possono in realtà avere più potenzialità positive dai servizi della rivoluzione digitale”.

In apertura dei lavori di Toscana Digitale era stato anche l’assessore all’innovazione e alle infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo a evidenziare i tratti su cui la Toscana sta sviluppando la sua Agenda digitale, garantendo un effettivo “diritto alla connettività”: l’infrastrutturazione e l’accrescimento delle competenze digitali. L’assessore ha ricordato gli investimenti sulla facilitazione con la creazione della rete dei Punti Digtale Facile e quelli per portare connessioni veloci nelle aree bianche (le zone a fallimento di mercato), come la Banda ultra larga arrivata a Radda in Chianti e l’attivazione del 5G a Galliano, frazione di Barberino di Mugello nota in questi anni come simbolo del gap digitale italiano. Ma al tempo stesso Ciuoffo ha rilevato alcune questioni fondamentali per una transizione inclusiva: “Se l’innovazione genera ulteriore marginalizzazione ha già perso in partenza la sua scommessa”. Per questo alle istituzioni pubbliche spetta “accompagnare tutta la nostra comunità”, per evitare “un effetto devastante, di perdita di pezzi di territorio e delle nostre comunità, di marginalizzazione”. “Il rischio – ha aggiunto Ciuoffo - è che da qui a pochi mesi molti servizi della Pa non riescano a raggiungere il cittadino perché non ha gli strumenti per poter esercitare i propri diritti”.

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