Stragi nazifasciste, risarcimento a due famiglie del Chianti. Parrini: "Fa ben sperare per altre cause"
Il tribunale di Firenze ha condannato la Germania a risarcire i familiari delle vittime di crimini avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. In particolare, con le motivazioni di "crimini di guerra" e "crimine contro l'umanità" il giudice Susanna Zenda ha stabilito un indennizzo di 50mila euro a favore di Mirella Lotti, 88 anni per l'assassinio del padre Giuliano Lotti, ucciso insieme ad altre 11 persone nella strage di Pratale, tra San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa il 23 luglio 1944. Sempre per fatti avvenuti nella stessa zona, è stata stabilita la somma di 25mila euro ciascuno per Sergio e Katia Poneti, nipoti di Egidio Gimignani, torturato e ucciso dai nazisti a Tavarnelle Val di Pesa il 20 giugno 1944.
"Hanno un grande significato morale e simbolico le sentenze con cui la giudice Susanna Zanda della seconda sezione civile del Tribunale di Firenze ha condannato la Repubblica Federale di Germania a risarcire Mirella Lotti, figlia di Giuliano, una delle 12 persone uccise nell'Eccidio nazifascista avvenuto il 23 luglio 1944 in località Pratale presso Tavarnelle Val di Pesa, e Katia e Sergio Poneti, nipoti di Egidio Gimignani, assassinato per rappresaglia il 20 giugno 1944, in località San Donato, sempre a Tavarnelle. Di grande rilievo il fatto che la sentenza abbia definito la Strage di Pratale un 'crimine contro l'umanità'. Il risarcimento sarà concretamente liquidabile grazie alle risorse del Fondo appositamente istituito dallo Stato italiano nell'aprile 2022 con il dl 30 voluto dal Governo Draghi". Lo dichiara in una nota il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali. "Personalmente provo una grande emozione - aggiunge - perché mi sono fortemente adoperato in Parlamento, fin dalla conversione del suddetto decreto, affinché le norme di legge fossero il più possibile tali da facilitare il raggiungimento dell'obiettivo di rendere piena giustizia alla memoria di migliaia di vittime dei crimini nazifascisti e ai loro eredi. Ringrazio per l'impegno profuso in questa battaglia civile il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli e gli avvocati Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, che hanno assistito con passione e competenza gli eredi di Giuliano Lotti e Egidio Gimignani.
Queste due sentenze - conclude Parrini - costituiscono un precedente confortante e di grande peso, che fa ben sperare in merito all'esito di altre cause analoghe a tutt'oggi pendenti. Va detto inoltre che rivestono un'importanza epocale specialmente in Toscana, una regione tra le più colpite dalla furia delle truppe d'occupazione tedesche pervicacemente spalleggiate dai repubblichini. Penso nella fattispecie a cause intentate in questi mesi anche nell'Empolese Valdelsa da diverse decine di eredi di vittime di strage (Padule) e deportazioni nei campi di sterminio. Nonostante le belle notizie odierne, in Parlamento continuerà a tenere la guardia molto alta, perché non tutti gli ostacoli sono stati rimossi, a cominciare da un atteggiamento dell'Avvocatura dello Stato che in più occasioni è risultato estremamente e sorprendentemente discutibile".
Il sindaco Baroncelli: "Un momento storico. Giustizia è fatta"
"È un atto di giustizia che attendavamo da ottant'anni, un tempo tardivo ma fondamentale per rendere giustizia alla storia del nostro territorio e al valore della memoria, divenuto nel corso degli anni patrimonio identitario della nostra comunità". Sono le parole piene di soddisfazione con cui il sindaco David Baroncelli ha commentato gli esiti delle sentenze emesse dal Tribunale di Firenze nello specifico dal giudice, la dottoressa Susanna Zanda, rispetto alle vicende storiche della strage di Pratale e all'uccisione di Egidio Gimignani, avvenute nel territorio comunale di Barberino Tavarnelle e consumate per mano nazifascista a colpi di mitraglia nell'estate del '44.
Il Tribunale di Firenze ha accertato e dichiarato la responsabilità delle forze armate tedesche del Terzo Reich sia per il crimine contro l'umanità perpetrato con l'uccisione di 12 civili nella radura di Pratale (nei giorni successivi si aggiunse la tredicesima vittima), tra cui Giuliano Lotti, padre di Mirella, la sera del 23 luglio 1944, sia per il crimine di guerra perpetrato con torture e uccisione nei confronti di Egidio Gimignani a San Donato in Poggio il 20 giugno 1944. Nell'accoglimento di entrambe le istanze avanzate dai familiari, curate dai legali fiorentini, gli avvocati Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, il giudice ha condannato la Repubblica federale di Germania al risarcimento dei danni in favore di Mirella Lotti, figlia di Giuliano, e di Katia e Sergio Poneti, nipoti di Egidio Gimignani.
"È un riconoscimento di ordine morale - continua il sindaco - che sottolinea la gravità dei misfatti compiuti nel nostro territorio che hanno causato la lesione dei diritti inviolabili delle persone, nel caso specifico dei civili di Pratale e del partigiano di San Donato in Poggio". "La Toscana tutta ha pagato a caro prezzo la barbarie nazifascista - continua il sindaco - le sentenze emesse, tra le prime a livello nazionale dopo l'istituzione del fondo di garanzia per il risarcimento dei danni a favore dei familiari delle vittime del Terzo Reich, riconoscono dal punto di vista della giustizia la verità di ciò che accadde in quel dolorosissimo passaggio del fronte che ha causato numerosi eccidi". I familiari delle vittime si sono appellati nello specifico al decreto-legge n.36 del 2022 all’art. 43 , la norma entrata in vigore un anno fa che ha istituito un fondo di garanzia per risarcire le vittime, o i loro familiari, per crimini compiuti dalle forze del Terzo Reich.
"Il Comune di Tavarnelle Val di Pesa prima e di Barberino Tavarnelle poi è stato sempre al fianco dei familiari delle vittime nella ricerca continua, costante, collettiva della verità - ha aggiunto il sindaco Baroncelli - sulla ricostruzione particolare di questi due efferati episodi abbiamo lavorato sul piano storico-scientifico, educativo, sociale, divulgativo per farne una storia universale che potesse essere conosciuta dal maggior numero di persone ed entrare nelle scuole, nelle case, nelle vite delle famiglie di Barberino Tavarnelle". "Il nostro è stato un percorso lungo e capillare di coinvolgimento - prosegue - un cammino civile e umano che ha favorito la partecipazione attiva di cittadini, associazioni, studenti perché crediamo che tradurre la conoscenza di questi terribili fatti in un impegno culturale di tutta una comunità possa continuare a costruire e diffondere i valori della democrazia, della libertà, della convivenza pacifica e dell’uguaglianza dei diritti". Il percorso trasversale di recupero, valorizzazione e conservazione della memoria ha permesso al Comune di Barberino Tavarnelle di essere insignito della medaglia d’oro al merito civile per i fatti di Pratale. Il riconoscimento, comunicato alcuni mesi fa alla giunta Baroncelli, è conferito dalla Presidenza della Repubblica Italiana.