Demolita la struttura di Italia '90 a Roffia, le opposizioni: "Cittadella dell'acqua è tutta fuffa"
Continua il tentativo in grande stile per far dimenticare nei mesi che precedono la prossima campagna elettorale per la elezione del sindaco il letargo dell’attuale Amministrazione comunale. Le opere pubbliche di rilievo realizzate sinora sono state pressoché inesistenti se si esclude la costruzione della “strada nel bosco” sotto il parcheggio del Cencione, il cui costo è stato di 500 mila euro. Opera pur pregevole che però avrebbe dovuto accompagnarsi o seguire altre ben più necessarie quale ad esempio il raddoppio del parcheggio del Cencione che noi proponiamo da tempo nel silenzio assordante delle Giunta attuale.
Facciamo facile pronostico che a breve, ovviamente prima delle elezioni, il Sindaco ci annuncerà anche la realizzazione del tanto agognato raddoppio, ben sapendo che non potrà onorare l’ennesima promessa a vuoto. Gli elettori non si faranno menare ancora a lungo per il naso, ma noi abbiamo in cima alle nostre priorità la realizzazione urgente di questa opera fondamentale per i cittadini, le imprese ed il patrimonio artistico samminiatese.
L’Amministrazione attuale ha fatto intanto uscire dal cassetto dei sogni non il parcheggio ma un altro progetto, la realizzazione di una “cittadella dell’acqua” nella buca di Roffia recentemente trasformata in cassa di esondazione. Quella della cittadella è una lunga storia, e ogni tanto, quando fa comodo, la si tira fuori, si ipotizzano grandi eventi sportivi che richiederebbero un importante ampliamento dello specchio d’acqua, si pensano palestre, servizi, strutture galleggianti e financo possibili strutture ricettive da far nascere al posto della vecchia cartiera.
Ovviamente come sempre è tutta fuffa che verrà riposta nel cassetto anche perché se ci fosse stata veramente la volontà di creare un vero sito sportivo non si sarebbe demolita la palazzina destinata agli sport acquatici a suo tempo costruita (costo un miliardo delle vecchie lire) e mai utilizzata. Oltre a ciò un ulteriore ampliamento dello specchio d’acqua potrebbe rimettere in discussione la sicurezza idraulica tanto faticosamente raggiunta e quindi il problema da risolvere non sarebbe di poco conto.
Mentre il Sindaco si balocca con fantomatiche città dell’acqua, gli impianti sportivi di livello che noi chiediamo a gran voce da tempo sono assenti nel comune di San Miniato. Sarebbe ora che ai giovani e agli sportivi venissero consegnati davvero impianti veri, nuovi ed efficienti, a cominciare da un vero campo di atletica leggera, da nuove palestre e impianti di calcio a norma. Questo è quello di cui avrebbe bisogno San Miniato chiudendo definitivamente l’epoca del libro delle promesse rimasto aperto per troppo tempo.
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