Nubifragio Toscana, Prato e Montemurlo martoriate. Biffoni: "Pioggia che non si vedeva da due secoli"
A Prato e provincia, così come nella Piana Fiorentina, il ciclone Ciaran ha fatto danni su danni. I pianoterra di decine di case inondate a Prato sono o allagate o intrise di fango, ne va dell'agibilità. Intanto, nella notte, 18 persone, quasi tutte provenienti dal quartiere di Santa Lucia, sono state sfollate e ricoverate nella chiesa di San Domenico.
Problemi con l'acqua potabile
A Casale, parte di Prato Nord completamente allagata, e anche a Oste di Montemurlo ci sono problemi seri. A Casale manca l'acqua potabile, a Oste 200 residenti non hanno corrente elettrica in casa. Anche a Oste manca l'acqua.
A Prato, nelle zone a ridosso di Figline e Santa Lucia, i residenti dei palazzi segnalano 'acqua marrone' dalle tubature. La protezione civile in tutti i casi sta assistendo la popolazione. A Oste tutto l'abitato è allagato e i residenti si sono portati ai piani alti.
Prato, Biffoni: "C'era allerta arancio e gialla..."
Matteo Biffoni, sindaco di Prato, ha fatto il punto sugli allagamenti.
"Sono caduti 155 millimetri di pioggia in poche ore, un evento che da quel che sappiamo non accadeva da almeno due secoli. Noi eravamo pronti, sapevamo che sarebbe piovuto tanto, avevamo un allerta arancione e una gialla, non è per accusare, ma pensate che cosa può voler dire quello che è successo, di cui non c'è memoria neppure fra gli anziani" ha detto Biffoni.
Ancora il sindaco: "La viabilità è molto fragile, quindi chiedo ai pratesi di uscire di casa solo per questioni importanti. Evitare tutto quello che non è strettamente necessario, se c'è da andare a fare la spesa si rimandi. Si attende purtroppo un peggioramento del meteo per il pomeriggio".
La situazione nel distretto tessile
Sono centinaia gli edifici danneggiati tra Prato e Montemurlo, capitale italiana dell'industria tessile. Oltre alle abitazioni, i capannoni sono stati colpiti dalla pioggia. Il distretto può bloccarsi, dato che è organizzato in filiera.
Al Comune di Prato, che evidenzia questa problematica, si stanno prevedendo le possibili contromisure, come una Cig straordinaria per i lavoratori che dovessero appartenere a imprese costrette a interrompere la produzione. I problemi non sono solo per le aziende direttamente allagate, ma anche per quelle rimaste all'asciutto ma che non ricevono dalle altre le lavorazioni per mandare avanti la propria produzione.
Montemurlo, Calamai: "Chiesto l'intervento dell'Esercito"
Il sindaco di Montemurlo e presidente della provincia di Prato è Simone Calamai. Tramite la prefettura ha chiesto "l'invio di personale dell'Esercito per aiutare a ripristinare una corretta situazione di sicurezza", e per intervenire "sia nei soccorsi alla popolazione sia per aiutare i residenti e le aziende a rimuovere fango e detriti".
Scuole chiuse anche il 4 novembre
Resteranno chiuse anche domani le scuole di ogni ordine e grado del territorio di Prato, anche se dai primi sopralluoghi effettuati già ieri sera dalla Protezione civile e dai tecnici del Comune non sono state evidenziate particolari criticità, soprattutto in relazione alla grave situazione che sta vivendo tutta la città e la provincia: ci sono infiltrazioni da molti controsoffitti, ma il problema maggiore è rappresentato dall'allagamento delle strade e di molte zone che non permette di raggiungere gli edifici scolastici per verificare la situazione, soprattutto nella zona nord, come le primarie di Figline e di Pacciana. Lo rende noto il Comune spiegando che "al momento non è possibile stabilire quali scuole potranno riaprire lunedì".
Chiese allagate a Prato e in provincia
La chiesa di San Giovanni Battista a Maliseti e della Regina Pacis a Santa Lucia a Prato, la badia di Vaiano e la chiesa di San Leonardo in Gamberame in Valbisenzio. Sono le parrocchie più colpite dalla forte ondata di maltempo che ha attraversato il territorio pratese nella giornata di ieri.
A Maliseti sono completamente allagati gli ambienti parrocchiali che si trovano nel sottosuolo. «Nelle aule di catechismo, nelle stanze della Caritas, della Ronda della Carità e della Misericordia c’è almeno un metro d’acqua. Mai vista una cosa del genere», dice il parroco mons. Santino Brunetti. A Santa Lucia la chiesa della Regina Pacis ha riportato l’allagamento del sottosuolo dove si trovano il salone, una cucina e due aule di catechismo.
Nelle altre zone cittadine dove si registrano le situazioni più critiche sono state invece risparmiate le pievi di San Pietro a Figline e di Sant’Ippolito in Piazzanese.
Tra le parrocchie colpite dall’alluvione segnaliamo anche quella dei Santi Martiri nella zona del Cilianuzzo. Anche qui l’acqua ha raggiunto gli ambienti pastorali posti nel sottosuolo rispetto alla chiesa che è sopraelevata. Sono entrati pochi centimetri d’acqua nel sala teatro, nelle aule di catechismo e nella sede del gruppo scout, ma tanto è bastato per riempire tutto di fango. Il parroco don Gianni Gualtieri insieme ai ragazzi scout è stato impegnato tutto il giorno nella ripulitura degli ambienti, che probabilmente proseguirà fino a lunedì.
In Valbisenzio, a Gamberame, nella parte bassa del paese, quella che si trova vicino all’argine del Bisenzio, la chiesa parrocchiale è stata invasa dall’acqua e dal fango. Allagati anche la sacrestia e gli archivi della parrocchia. «Si è salvato invece il Santissimo Sacramento», dice il parroco don Mirko Choroszy, impegnato fin da questa mattina insieme ad alcuni parrocchiani a togliere terra e detriti. Domenica la comunità celebrerà la messa alle ore 11,30 nella vicina chiesa di Faltugnano.
A Vaiano, nella badia di San Salvatore, è entrata l’acqua coprendo il pavimento fino al primo gradino del presbiterio. Questa mattina era già defluita e il parroco don Marco Locati è stato aiutato da un nutrito numero di parrocchiani a ripulire il pavimento e le panche sporcate dal fango. Nelle prossime ore si capirà se domenica potranno essere celebrate le messe festive in chiesa e secondo il consueto orario. Altrimenti le funzioni si terranno negli spazi occupati un tempo dal circolo parrocchiale.
Rimandato il conferimento delle cresime a San Lorenzo a Usella.
Accoglienza sfollati. La parrocchia di Vaiano e quella di Mercatale di Vernio hanno messo a disposizione i propri ambienti per accogliere le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. A Vaiano è disponibile il Centro pastorale, mentre a Mercatale ci sono gli ambienti del circolo dotati di cucina. A Schignano il parroco don Luigi D’Arco ha aperto le porte della canonica a due anziani bisognosi di riparo e di un aiuto.
Nel complesso museale di San Domenico è stato allestito un presidio per accogliere persone sfollate. La Protezione civile, in accordo con la Diocesi di Prato, ha sistemato nel primo piano del Museo – la cosiddetta sala rossa – una quarantina di brandine e il necessario per dare un alloggio temporaneo a persone sfollate.
Questa notte il presidio ha accolto una quindicina di persone, famiglie con bambini, residenti in via Palandri a Santa Lucia, che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per pericolo frane e smottamenti. In mattinata gli sfollati sono tornati nelle loro case. Il punto di accoglienza in San Domenico rimarrà aperto nelle prossime ore in caso di bisogno.
In via di ripristino il Pronto soccorso
Il maltempo ha creato disagi anche in alcuni ospedali, Prato e Pontedera soprattutto. La situazione al termine della mattina di venerdì era già risolta a Pontedera in provincia di Pisa. Rimaneva più critica al Pronto soccorso di Prato, dove, a causa dei locali allagati dalla pioggia e soprattutto degli ascensori tuttora fuori uso, le ambulanze del territorio da ieri sono dirottate sugli ospedali vicini, verso Firenze ma anche Pistoia. In uno spazio comunque rimasto asciutto, fin dalla nottata, è stata attrezzata una zona di triage e nessuno tra quanti sono arrivati con il proprio mezzo al pronto soccorso è stato mandato indietro.
L’acqua ha invaso nella serata di giovedì prima il sottosuolo e il corridoio interrato, rendendo inutilizzabili gli ascensori. Poi si è allagato pure parte del piano terra, dove c’è per l’appunto il Pronto soccorso.
I tecnici per tutta la notte sono stati al lavoro per ripristinare locali e servizi e poter riprendere le attività. Sul posto stamani si è recato l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini. Nella notte era passato il presidente Giani. Durante l’emergenza sono state mantenute aperte gran parte delle attività ambulatoriali, l’attività chirurgica in urgenza, i parti e il day hospital oncologico. Per la dialisi sono state garantite le urgenze. Il fatto di avere gli ascensori fuori uso, per via dei locali tecnici ancora allagati, non permette però al momento di tornare alla piena operatività.
Nel territorio dell’Asl Toscana Centro si sono registrati disagi anche nell’ospedale del Mugello, dove con un’unica sala operatoria agibile sono stata garantite solo le urgenze e bloccata l’attività programmata (oncologia esclusa). Qualche infiltrazione in una sala operatoria anche all’ospedale San Giovanni di Dio tra Firenze e Scandicci: il problema non ha creato però problemi alla programmazione degli interventi.
Chiamate al 112
Durante l’emergenza la centrale operativa del numero unico di emerenza 112 ha gestito 15.971 chiamate, dalle 16 di giovedì pomeriggio (2 novembre) fino alle 13 di venerdì. Nel 75 per cento dei casi si è trattato di richiesta di intervento dei vigili del fuoco, il 15 per cento per emergenze sanitarie e il resto chiamate alle forze dell’ordine.
D’accordo con i comandi dei vigili del fuoco, è stata la centrale a filtrare le chiamate prioritarie, pari a 1230 segnalazioni, in modo da meglio gestire gli interventi nelle zone maggiormente colpite dal maltempo.