Kata, niente di fatto dopo che la procura ha ascoltato 14 peruviani
Sono finite le rogatorie che la procura di Firenze ha avviato in videoconferenza con 14 persone reputate utili ai fini delle indagini sulla scomparsa di Kata, la bambina di cinque anni che non si trova più dal 10 giugno scorso, quando è stata vista per l'ultima volta all'hotel Astor di Firenze.
Durante queste audizioni, nessun elemento utile è emerso in merito a una delle piste legate a un errore di rapimento in seguito a una vendetta per della droga mai pagata.
Fra le persone ascoltate, uno zio paterno di Kata, detenuto in Perù, e un altro connazionale - anche lui carcerato - coinvolto in una storia di droga dopo essere stato denunciato a Firenze, nel quartiere di Novoli, per essere stato trovato in possesso di 13 chili di marijuana in casa propria.
In quella casa viveva una donna con una bambina, della stessa età di Kata, che poi si sono trasferite all'hotel Astor. Proprio dalla somiglianza delle due bambine scaturirebbe l'ipotesi dello scambio di persona.
Intanto, il padre di Kata è stato spostato dal carcere di Sollicciano a quello di Prato: non si sarebbe presentato per due volte all'obbligo di firma concessogli dal giudice per lasciare il carcere temporaneamente e stare accanto alla famiglia.
Infine, fra il 17 e il 20 ottobre, i Cacciatori di Calabria hanno perlustrato l'hotel Astor in cerca di tracce della bambina, senza però trovare alcun reperto.